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Il Guadagnoli e il ciuco…

...o in Empoli volar pel Corpus Domini.... Ce l'hanno detto e ridetto, fin da piccini, rompendoci le palle, a noi studenterelli di pochi anni, al fine di farci studiare di più, per non diventare ciuchi o somari raglianti e, ancor di…

533° Volo del Ciuco – Empoli

O studiar con impegno ed essere uomini, o in Empoli volar pel Corpus Domini (Antonio Guadagnoli) Il corteo storico partirà alle ore 17,30 da Piazza Guido Guerra e si snoderà per le vie cittadine fino a concludersi in Piazza Farinata…

Giuliano Lastraioli: Il capo sanfedista che fu giustiziato per ragioni politiche

Pubblicato su “Il Tirreno” il 21 marzo 2010

Sullo scorcio del Settecento, mentre in Francia imperversava la grande rivoluzione, Empoli si mostrò sempre ostile alle novità d’Oltralpe. L’astro napoleonico, in piena ascesa, non faceva né caldo né freddo ed era oscurato dall’energica predicazione del terribile e dottissimo abate Giovanni Marchetti, già famoso come “martello del giansenismo” e nemico giurato della dilagante cultura illuministica. La prima occupazione giacobina fu qui vissuta come un castigo di Dio.

Il ritorno “lungo” dei francesi, dopo l’intermezzo sconvolgente del “Viva Maria”, l’insorgenza del 1799 nella quale gli empolesi si erano bravamente distinti per foga reazionaria, cominciò nell’ottobre 1800, quando le armate repubblicane d’Oltralpe occuparono nuovamente la Toscana. Qui a Empoli, tanto per gradire, si segnalarono per i loro eccessi, i cisalpini del generale Domenico Pino, calati da nord per respingere una pericolosa incursione di borbonici napoletani, giunti fino a Poggibonsi.

Luigi Lazzeri, canonico della Collegiata e protostorico della città, ha fatto una cronaca inorridita della feroce passata di quella “schiuma del partito repubblicano di molti luoghi” (parole sue!).

I danni materiali e morali di quella occupazione furono rilevantissimi. A parte i guasti economici per il municipio, che dovette sostenere le spese, lo sconcerto e la paura dilagarono fra la popolazione, che vedeva in quei satanassi l’incarnazione del demonio.

Giuliano Lastraioli: La misteriosa morte dell’onorevole trovato cadavere nell’Ormicello

 

L'Onorevole Giuliano Ricci, misteriosamente morto in Ormicello il 27 settembre 1848
 
Pubblicato sul Il Tirreno, 31 Gennaio 2010
 

C’è da chiedersi perché mai Renato Fucini, nei suoi ricordi, nulla dica a proposito dei propri ascendenti materni, mentre si pro­fonde a narrare le vicissitudi­ni dei parenti paterni. Eppu­re erano personaggi a dir po­co interessanti e pittoreschi, con una storia familiare di tutto rispetto e, per certi versi, romanzesca.

Si comincia dalla bisnonna russa, una Carolina Timofieva Kaslaninova, figlia di un ammiraglio dello zar, madre della nonna Elìsabetta Carlotta Ricci, sorella del patriota livornese Giuliano Ricci e moglie del droghiere Giobatta Nardi, oriundo di Livorno, ma padrone di botteghe in quel di Empoli, repubblicano accanito in terra reazionaria, a cui il nostro municipio ha addirittura dedicato una strada nella frazione di Marcignana in riconoscimento delle sue pur discutibili benemerenze risorgimentali.

Il dottor David Fucini, medico venturiero, aveva sposato Giovanna Nardi, figlia maggiore di Bista (così veniva abitualmente chiamato il Giobatta). Dalla loro unione era nato Renato. Non sembra che il futuro Neri Tanfucio abbia nutrito soverchie simpatie per i parenti della madre. In effetti la famiglia Ricci, sebbene di buon censo, si segnalava per continue stranezze. La bisnonna russa era arcigna, nevrastenica e manesca, in una occasione aveva percosso piuttosto duramente la nuora, moglie del figlio avvocato Giuliano. I Nardi, poi, non erano da meno: Giobatta era sempre in lite con qualcuno e suo figlio Paolo, capo istruttore della banda municipale di Empoli, dava di matto al punto che il Tribunale collegiale di San Miniato, nel 1850, autorizzò il suo ricovero nel manicomio fiorentino di Bonifazio.

La confluenza fra Orme e Ormicello, dove fu rinvenuto il cadavere del Deputato Giuliano Ricci

Non è azzardato concludere che Renato Fucini si vergognasse un po’ del lato materno della sua genitura. A sostenere questa ipotesi (che tale rimane) si aggiunge la morte tragica del prozio Giuliano Ricci, fin qui dimenticato dalle nostre parti e adesso riscoperto grazie al suo diario, ora integralmente pubblicato per le cure, attente e meticolose, del professor Mario Baglini (“Livorno 1848 — Le Memorie di Giuliano Ricci”, Livorno, Books & Company, ex Belforte, dicembre 2009, euro 30).

Via dei Forni o Via del Forno? Oggi Via del Gelsomino

Una via, stretta e contornata da edifici spesso alti e che mostrano antichità. Forse meno frequentata delle altre del Giro d’Empoli, ma non per questo non meritevole di attenzione sulla sua derivazione. Ai vecchi empolesi l’ho sempre sentita soprannominare “Via…

Claudio Biscarini: 4 giugno 1944: Roma libera. Giochiamo con un’ucronia. Se Clark fosse stato Kesselring e viceversa

Durante una recente presentazione di un mio volume, da parte di alcune persone del gentile pubblico presente si è equivocato sul fatto che sia il sottoscritto che il presentatore avessero giudicato il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante delle forze tedesche in Italia durante l’ultima guerra, al di là delle sue colpe morali, uno dei generali migliori che ci siano stati sul teatro di guerra della Penisola, assolutamente superiore per visione tattico-strategica ai suoi avversari.

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Il generale Mark Clark in Piazza San Pietro a Roma il 5 giugno 1944

Chi scrive si sentì perfino di affermare che, se al posto del comandante della V armata statunitense e del comandante in capite del XV Gruppo di armate alleate in Italia, generale Harold Alexander ci fosse stato Albert il sorridente, come veniva definito dai suoi, la guerra molto probabilmente sarebbe passata dalla Toscana e da Empoli molto più alla svelta. Ovviamente, la storia non si fa con i se ma proviamo a giocare a creare una ucronia in tal senso: al comando delle truppe alleate c’è Kesselring che combatte contro i tedeschi guidati dal duo Alexander/Clark.

facciate crivellate dai bombardamenti

Empoli fu bombardata dagli Alleati durante il II° conflitto mondiale, ma usando un linguaggio moderno, nel complesso furono allora operazioni "chirurgiche", per fortuna degli abitanti. Diverse furono le operazioni aeree degli Alleati mirate a distruggere il ponte vecchio di epoca…

Il mio sentiero al di la della porta stretta

Si segnala questa pubblicazione alla platea dei lettori, scritto da Raffaello Fabiani, concittadino empolese. Stavolta non facciamo la recensione, lasciamo un alone di mistero e sorpresa, specificando solo che trattasi di una testimonianza serio-scherzosa. E' acquistabile presso la libreria San…

Piazza della Vittoria durante il cantiere 1999-2000

La solita lettrice di stamani ci invia alcune foto scattate a Piazza della Vittoria nel 1999-2000 durante il cantiere di "restyling" del Centro Storico.Stavolta non aggiungiamo commenti. (E' meglio). Possiamo solo rimanere a guardare queste immagini come testimonianza storica e…

Gli scavi in Piazza della Propositura, anno 1999.

La carissima amica Susanna, lettrice del sito, mi ha consegnato queste foto cartacee scattate lungo il perimetro degli scavi archeologici eseguiti in Piazza della Propositura, rammento nella seconda metà degli anni ''90. Queste foto risalgono però al gennaio 1999, lo…

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