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N. Tozzi, un saluto e una speranza per Empoli…

Salve amici empolesi Prima un felice anno nuovo a tutti voi. Poi seguo la via aperta da Gian Carlo B. per farvi i complimenti per un blog che ci ha somministrato tante e tante piacevoli "pillole" della storia della nostra…

La Creazione – di Silvano Salvadori

Jacopo_Pontormo_-_Christ_the_Judge_with_the_Creation_of_Eve_-_WGA18134LA CREAZIONE

Un capolavoro è certo stata la decorazione, perduta, del Coro di San Lorenzo. Il disegno preparatorio della Creazione di Eva presenta straordinarie novità iconografiche e forse va interpretato in maniera più complessa e moderna.

Il Cristo nella mandorla di angeli (quale Pantocrator) è il protagonista della stessa creazione del mondo. Sorge ed impera sul mondo di carne dell’umanità con a lato possenti giovanetti angeli ignudi, anch’essi lievitanti per la sua forza turbinosa attrattiva, essendo privi di ali.

Due di loro sorreggono pesanti libri aperti in cui Lui-Verbo annunciato si manifesta. Con le dita della mano sinistra mostra il tre, con la destra il quattro, forse ad indicare i quattro testimoni evangelici della realtà trinitaria (da cui possiamo dedurre anche il rusultato del dodici). Le sue palme mostrano i segni della crocifissione.

L’angelo arcuato a destra tiene con una mano i chiodi e con l’altra la corona di spine, a incoronarlo per il suo eroico dolore. Dietro a lui sembra spuntare la colonna della flagellazione.

L’altro angelo di fronte doveva portare forse la spugna nella mano serrata e nell’altra la lancia, il calice od un altro simbolo della passione.

Un nugolo di carne umana avvolge l’umanità stessa di Cristo, detto da Ezechiele “figlio dell’uomo” e che infatti si eleva come anima-frutto prodotta dai due progenitori.

Il Cristo si erge, posandovi i piedi, da un altro corpo disteso che guarda verso Adamo dormiente: potrebbe ricordare Jesse;  e infatti Lui sarà il virgulto che nell’iconografia spunta dal suo corpo, come albero della vita i cui rami sono la genealogia che da Adamo porta a Cristo stesso.

Dio Padre, anziano e macilento dopo la creazione cosmica, sembra aver lasciato il trono a Cristo nel momento in cui crea quell’umanità a cui ha dato nobiltà nel figlio. Mostra con i diti della mano destra il tre, congiungendo il pollice alle altre due dita ad indicare l’indissolubile unità divina.

Teneramente tiene per mano Eva che a Lui si volge con gratitudine. 

Naiade …. Photo by Sandro Mori

Una naiade, sapientemente scattata in toni chiaro-scuri e con l'esatta luce, scelta e ricercata appositamente dal nostro amico e lettore Sandro Mori. I nostri complimenti e ringraziamenti, la fotografia riesce a far osservare ciò che spesso la percezione ottica umana…

26 Dicembre 1943 ore 13.10: Il luccichio delle bombe – di Leandro Piantini

Il 26 dicembre del 1943 avevo sei anni, facevo la prima elementare. Avrei potuto già essere in seconda avendo cominciato la prima dagli Scolopi a cinque anni nel 1942 (pensate un po’!, nel 1942…)   ma ero troppo piccolo e dovetti ripetere.

Di quel 1943 conservo pochi ma importanti ricordi.  Dal fondo di viale IV novembre dove abitava la mia famiglia –ma nessuno chiamava la strada  così, si diceva Le Cascine e basta- ogni tanto arrivava qualcuno correndo e gridava a squarciagola “Armistizio armistizio!!!”, ma erano falsi allarmi, finché arrivò quello vero dell’8 settembre. Una volta vidi entrare in casa nostra un soldato tedesco. Che vorrà mai?  Entrato in cucina indicò col dito una pentola,  gli serviva per cucinare. E ricordo il sapore aspro e sgradevole del pane tedesco, di segale, che i soldati accampati nel praticello davanti casa ci facevano assaggiare. Altri ricordi sono quelli di Uranio e Urania, due fratelli, forse gemelli, figli di un pezzo grosso della Milizia, di cui indossava sempre la divisa. Erano coetanei miei e di mia sorella Anna, e con essi giocavo, specialmente “ai dottori”, davanti casa. Urania doveva essere una bambina molto intraprendente, e si capisce, con un nome così…

distribuzioni belliche, loc. imprecisata. Immagine dal Fondo Caponi

Il 26 dicembre era la festa di Santo Stefano, il giorno dopo Natale. Era una giornata serena, soleggiata, all’una eravamo a tavola al pianterreno, a casa nostra,  una villetta di un piano. C’erano mia madre, le mie sorelle Anna e Carla, i nonni materni, lo zio Bruno che aveva 17 anni, mentre lo zio Mario doveva essere dalla fidanzata a San Miniato.  Ricordo che a un certo punto tutti i bicchieri della vetrina, nella cucina dove eravamo a pranzo, andarono in frantumi. (Sto scrivendo solo quello che veramente ricordo) . Non ricordo gli scoppi delle bombe, devo aver rimosso tutto, ma sicuramente furono terribili. Pensate che i B 26 americani che fecero il

La carriera fulminea di Alessandro Martelli, ministro di Mussolini – P. Santini

Alessandro Martelli foto inedita 3Passeggiando per Vinci, nella parte bassa del paese, l’osservatore attento percepisce immediatamente alcune presenze notevoli, in qualche modo diverse dalle solite case, presenze inusuali e rivelatrici. L’attuale teatro della Misericordia, la splendida villa Martelli, e l’edificio che ospita oggi l’istituto di ottica, già scuola elementare. Si tratta di tre edifici progettati da un architetto illustre, il fiorentino Adolfo Coppedè, tutti realizzati negli anni Venti del Novecento, periodo in cui ai vertici del governo nazionale c’era anche un vinciano doc, il ministro dell’economia Alessandro Martelli. Fu proprio Martelli a chiamare nella terra natale di Leonardo l’architetto fiorentino innamorato del Rinascimento, e fu proprio Martelli a volere che l’artista lasciasse un’impronta forte e visibile per le vie del borgo basso, quasi a creare una sorta di secondo polo d’attrazione che facesse da contraltare moderno, architettonicamente degno di nota, all’antico borgo medievale, dominato dalla massiccia mole del castello dei Conti Guidi. Vediamo da vicino chi era questo straordinario personaggio.

Alessandro Martelli e gli errori della Treccani. Da Federico Martelli e da Matilde Negri nasce a Caltanissetta – dove il padre, vinciano doc, è in missione temporanea in qualità di ingegnere ferroviario – e non a Vinci, il futuro ministro di Mussolini, Alessandro Martelli.

Ma ecco il primo inghippo: la monumentale enciclopedia Treccani riporta, erroneamente, «Martelli Alessandro. Geologo nato a Caltanissetta da famiglia toscana il 25 novembre 1878», e la stessa data di nascita è riportata dall’altrettanto prestigioso Dizionario Biografico degli Italiani. Si tratta di un grossolano e ripetuto errore, perché siamo riusciti a reperire nell’archivio storico comunale del

I due Magazzini del Sale in Empoli

Il sale, assieme al pane, era considerato fondamentale per l’alimentazione delle fasce popolari meno abbienti, e in passato la sua carenza poteva cagionare disordini popolari[1], senza dimenticare che il sale grosso era pure necessario per alcune processi lavorativi artigianali come…

Filmato Alluvione Arno 1966 ad Empoli e dintorni

Lo avevamo promesso, ed eccolo qua, il nostro regalo di Natale 2012. Un nostro lettore ci ha fornito i filmati e li abbiamo caricati sul web affinché non vada persa la memoria di questa tragedia che ha segnato tutto il…

Il ponticino a Villanova

Ecco alcune fotografie del ponticino di Villanova. Caratteristico, realizzato a mattoni e ciottolami, composto a cinque archi a sesto ribassato e rispettivi plinti con le "navi" alla base, collegava la strada di accesso alla prossima Chiesa di San Donato in…

Farmacia Castellani, pubblicità

Tra le mani c'è arrivato questo documento, antesignana ricevuta firmata da Castellani Giuseppe della celebre e secolare Farmacia Castellani, sita in Empoli all'incrocio di Via Ridolfi con Via Del Papa; questo incrocio era anche noto in passato quale Canto della…

L’ex Consorzio Agrario di Empoli

Una volta esistente all'incrocio tra Via Carrucci e Via Vanghetti, ove oggi invece c'è l'edificio un noto gruppo di medici. Il Consorzio agrario fu demolito nel 1995 proprio in occasione della costruzione dell'attuale edificio. Al piano terra del nuovo edificio…

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