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La Creazione – di Silvano Salvadori

Jacopo_Pontormo_-_Christ_the_Judge_with_the_Creation_of_Eve_-_WGA18134LA CREAZIONE

Un capolavoro è certo stata la decorazione, perduta, del Coro di San Lorenzo. Il disegno preparatorio della Creazione di Eva presenta straordinarie novità iconografiche e forse va interpretato in maniera più complessa e moderna.

Il Cristo nella mandorla di angeli (quale Pantocrator) è il protagonista della stessa creazione del mondo. Sorge ed impera sul mondo di carne dell’umanità con a lato possenti giovanetti angeli ignudi, anch’essi lievitanti per la sua forza turbinosa attrattiva, essendo privi di ali.

Due di loro sorreggono pesanti libri aperti in cui Lui-Verbo annunciato si manifesta. Con le dita della mano sinistra mostra il tre, con la destra il quattro, forse ad indicare i quattro testimoni evangelici della realtà trinitaria (da cui possiamo dedurre anche il rusultato del dodici). Le sue palme mostrano i segni della crocifissione.

L’angelo arcuato a destra tiene con una mano i chiodi e con l’altra la corona di spine, a incoronarlo per il suo eroico dolore. Dietro a lui sembra spuntare la colonna della flagellazione.

L’altro angelo di fronte doveva portare forse la spugna nella mano serrata e nell’altra la lancia, il calice od un altro simbolo della passione.

Un nugolo di carne umana avvolge l’umanità stessa di Cristo, detto da Ezechiele “figlio dell’uomo” e che infatti si eleva come anima-frutto prodotta dai due progenitori.

Il Cristo si erge, posandovi i piedi, da un altro corpo disteso che guarda verso Adamo dormiente: potrebbe ricordare Jesse;  e infatti Lui sarà il virgulto che nell’iconografia spunta dal suo corpo, come albero della vita i cui rami sono la genealogia che da Adamo porta a Cristo stesso.

Dio Padre, anziano e macilento dopo la creazione cosmica, sembra aver lasciato il trono a Cristo nel momento in cui crea quell’umanità a cui ha dato nobiltà nel figlio. Mostra con i diti della mano destra il tre, congiungendo il pollice alle altre due dita ad indicare l’indissolubile unità divina.

Teneramente tiene per mano Eva che a Lui si volge con gratitudine. 

Quanto umano e diverso questo gesto in cui il Dio-levatrice tocca colei che genererà l’umanità futura! Dolce, rispettoso e materno, contrariamente all’imponente gesto fulminante del Dio che crea l’uomo nella Sistina: “Donna ti prendo per mano perché a te è affidato il compito di perfezionare la mia crezione con gli uomini che partorirai!”

Sulla roccia Adamo è immerso in un sogno paradisiaco; non suppone le nefandezze che i suoi discendenti combineranno; incrocia il suo ventre con quello della donna; le sedi della concupiscenza coincidono e solo ora sembrano prendere la differenziazione in uomo e donna.

Eva sembra quasi una sofferente soccorsa da Dio, come se, all’opposto, in lei nascesse l’embrione di un Adamo dormiente nella sua placenta.

La donna è benedetta da Dio che su di lei impartisce il suo gesto protettore; già modello di Maria e non causa del futuro peccato.

Paritari i due progenitori in una posizione (che guarda il caso!) ha la forma del cromosomo sessuale X.

Leggo. “Il cromosoma X ha un’alta densità genica: conta infatti quasi 155 milioni di paia di basi e rappresenta circa il 5% del DNA nelle cellule della femmina (dove è presente in duplice copia) e il 2,5% nelle cellule del maschio (dove è invece presente in copia singola). Per dimensione, si tratta dell’ottavo cromosoma umano.

Certo è un caso; ma l’artista a volte intuisce al di là delle apparenze la VERITA’!

29-12-12

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