Siamo circondati? Riflessione di Claudio Biscarini
Siamo circondati? Pare proprio che in questa gara per ricordare il settantesimo anniversario della Liberazione, Empoli sia circondata da ogni parte da città, cittadine e persino frazioni che si “inventano” ogni sorta di attività mentre dal Comune più grande, a…
Giuliano Lastraioli: Zibaldone o Ircocervo?
ZIBALDONE O IRCOCERVO ? "Il grido del Geppantini era l'immagine del prodotto: 'Favaioo, chi me le ciuccia!' " NINO BINI, Empoli 10 giugno 1940, Lalli, Poggibonsi 1991, p. 55 Ha ragione il Biscarini, pur con la sua ruspante perentorietà. Di questi…
Claudio Biscarini: Ci risiamo!
Tempo fa inviai a Dellastoriadempoli un mio articolo in cui deploravo che troppi, oggi, si occupassero di storia militare senza ovviamente capirci molto di più che in una partita di calcio. Oggi ne ho ancora una volta la riprova. E’…
Claudio Biscarini: Una passeggiata nella grande storia
Ho diviso le foto in gruppi e per ognuno abbiamo fatto una ampia didascalia ragionata. Spero che queste immagini, oltre ad essere apprezzate, non certo dal punto di vista strettamente tecnico perché non sono un eccellente fotografo, da un punto…
Claudio Biscarini: Quando le “Fortezze Volanti” martellarono Certaldo
Fra le tante incursioni aeree che colpirono la Valdelsa, alcune vennero effettuate dalla famose Flying Fortress B 17. Uno dei Gruppi di bombardieri pesanti più attivi fu il 2nd Bomber Group. Questo reparto era giunto in Italia a fine 1943.…
Claudio Biscarini: Vennero da molto lontano
Spesso, avvicinandosi le date della liberazione dei vari paesi e città d’Italia, ci sono contrasti su coloro che effettivamente scacciarono le truppe tedesche dai centri abitati. Nella vulgata tradizionale sono quasi sempre gli americani coloro i quali fecero scappare a gambe levate i soldati di Hitler. Nella realtà dei fatti, a parte che molte poche volte i militari delle divisioni di Kesselring se ne andarono di volata, gli statunitensi non furono onnipresenti e divisero l’onore, e l’onere, di aver combattuto in Italia con soldati di altre nazioni alcune anche molto lontane geograficamente dai luoghi che contribuirono a far tornare alla normalità della pace. Per quanto riguarda Empoli, sappiamo che agirono nella zona truppe indiane, inglesi, americane, sudafricane, canadesi. Ma chi materialmente conquistò la città furono i Kiwis, ovvero i soldati dei battaglioni della 2. Divisione Neozelandese comandata da sir Bernard Freyberg. Strani soldati i neozelandesi. Amavano il saccheggio, specie nei negozi di cappelli civili. A Tavarnelle Val di Pesa rubarono un intero magazzino di fisarmoniche che dovettero abbandonare poco dopo. A San Casciano Val di Pesa si impadronirono della cassaforte di una banca a colpi di mine. Ma erano anche i soldati che avevano combattuto strada per strada nelle macerie di Cassino e sulle pendici del Monte dell’Abbazia. Quando gli indiani e i canadesi arrivarono in vista di Empoli dalle colline di Cerbaiola, la città chiusa nelle vie del Giro, Monte Albano alle spalle gli ricordarono la cittadina laziale che era costata tanti morti. Non vi entrarono ma l’aggirarono da ovest e da est, dalla Bastia e Osteria Bianca e da Fibbiana. I Kiwis no: Erano abituati a combattere tra le strade, le macerie, le case e penetrarono in centro a Empoli. Combatterono per tre giorni e, alla fine, ripulirono il centro spingendosi fino all’Arno. Tra di loro un battaglione aveva un che di esotico: il 28° Maori che colpì la fantasia di Luigi Testaferrata il quale lo ricordò nel suo romanzo “I cenci e la vittoria”. Non hanno mai avuto riconoscimenti ufficiali da parte delle amministrazioni comunali cittadine i ragazzi della Nuova Zelanda per quello che fecero nell’agosto 1944. Il Comune di Tavarnelle Val di Pesa, per iniziativa dell’ex sindaco Stefano Fusi, oggi membro del Consiglio Provinciale, gli ha dedicato cerimonie al Cimitero del Commonwealth ai Falciani di Firenze, dove sono sepolti i caduti neozelandesi assieme ad altri di diverse nazioni, due libri di cui uno tradotto anche in inglese e pubblicato in Nuova Zelanda e un monumento nel centro della città dove sono riportati i nomi dei soldati di Freyberg deceduti nella liberazione del territorio comunale. Il Comune di Scandicci patrocinò, assieme all’Associazione Combattenti della città, un monumento-ricordo in località San Michele a Torri, dove si è combattuta una delle più aspre battaglie della seconda guerra mondiale in Toscana, con una iscrizione in tre lingue, italiano, inglese e maori.
Claudio Biscarini: Il vetraio e il generale
Spesso le vicende della vita ci portano a fare degli incontri che, se la storia andasse per il verso, non ci sarebbe modo di avere. E’ quel che accadde durante la seconda guerra mondiale in Italia a un vetraio e…
Claudio Biscarini: San Miniato, la strage.
La mattina del 22 luglio 1944, il posto avanzato d'osservazione, nome in codice White, del III battaglione, 349th US Infantry Regiment, 88th US Infantry Division “Blue Devils”, aveva individuato una postazione di micidiali Machine-Gewehr 34 tedesche proprio sotto la cresta…
Giuliano Lastraioli e Claudio Biscarini: Arno Stellung
Claudio Biscarini: Panzerkampfwagen VI Tiger a Empoli, chi li ha visti?
Purtroppo, a intendersi poco di certi argomenti, si rischia di dire cose fasulle. E' il caso, uno dei non pochi errori contenuti in questo libro, dell'affermazione contenuta in un volume uscito anni fa a Poggibonsi, ma scritto da un empolese,…
Claudio Biscarini: Quando a Empoli saltarono i campanili
Guardando qualche vecchia cartolina d'Empoli, si resta sorpresi quanto la sua “sky line” sia cambiata nel giro di pochi anni. Niente più ciminiere delle numerose vetrerie e, soprattutto, manca un campanile, quello della chiesa degli Agostianiani. A fine luglio 1944,…