Per completare quanto abbiamo detto sulla distruzione dei due campanili, e dei “canti” del Giro…
Siamo circondati? Riflessione di Claudio Biscarini
Siamo circondati?
Pare proprio che in questa gara per ricordare il settantesimo anniversario della Liberazione, Empoli sia circondata da ogni parte da città, cittadine e persino frazioni che si “inventano” ogni sorta di attività mentre dal Comune più grande, a quanto ci risulta fino ad ora, non sembra arrivare niente [speriamo ardentemente di essere smentiti dai fatti e che il non aver notizia di iniziative sia solo una nostra mancanza di informazioni].
Va bene che la data effettiva in cui i soldati Neozelandesi, tra i quali il 28th Maori Battalion che è stato oggetto di tante iniziative nel Comune di Tavarnelle Val di Pesa, scacciarono i tedeschi dall’ultima testa di ponte a sud dell’Arno (Empoli) cade il 14 agosto 1944. Il giorno è difficile, Ferragosto incombe e si rischia di fare come a Siena dove la ricorrenza della Liberazione c’è il 3 luglio, giorno di dopo Palio con le conseguenze, per ogni manifestazione di ricordo, che potete immaginare. Però si potrebbe utilizzare il 2 settembre quando gli Alleati passarono l’Arno e nemmeno le cannonate dei Tedeschi, per non parlare delle loro pattuglie, minacciarono più la città. Con la crisi economica in atto che anche in agosto non ha fatto della città un deserto, forse a quella data un’iniziativa ben organizzata, con buona partecipazione, sarebbe possibile. Io la butto là, poi facciano nelle segrete stanze.
Diversamente c’è stata a Monterappoli giovedì 31 agosto, una bella iniziativa alle 21,15 nei giardini della vecchia scuola, nell’ambito del luglio Monterappolese. Una interessata platea di pubblico ha seguito la relazione del professor Carlo Baccetti, docente di Scienze Politiche e governo locale all’Università di Firenze e del sottoscritto. Il professor Baccetti ci ha parlato in modo abbastanza approfondito, compatibilmente con i tempi di una conferenza, della presenza a Monterappoli per i 40 giorni dello stop Alleato sull’Arno, dell’Amministrazione Comunale di Empoli fino a quando, appunto nei primi giorni del settembre 1944, essa poté riprendere il suo posto in città. Il docente ha poi continuato sottolineando le difficoltà che i primi amministratori dovettero affrontare per soccorrere una popolazione colpita dalla guerra, con gli sfollati che stavano rientrando e che avevano bisogno soprattutto del reperimento di cibo e materiali per iniziare la ricostruzione. A questo proposito, il professor Baccetti ha citato i nomi dei primi sindaci del dopo guerra, tutti appartenenti al P.C.I., e quanto essi fecero, in maniera simile a quella di altri amministratori dell’epoca, per cercare di raggiungere al più presto una normalità che mancava da troppo tempo. Secondo il professore, proprio l’appartenenza al P.C.I. clandestino empolese, uno dei più forti se non il più forte anteguerra a livello nazionale, ha permesso nell’immediato dopo guerra agli amministratori che provenivano da quelle file di operare immediatamente con un buon coordinamento e una buona organizzazione, nonostante le ovvie difficoltà
Il sottoscritto, invece, ha parlato, come suo solito, delle operazioni militari sia per la liberazione di Monterappoli sia per quella di Empoli. Dalla frazione empolese transitarono, senza combattere, il 28-29 luglio 1944 due distinti reparti. I Tedeschi avevano fatto saltare un palazzo nella stretta strada che porta a Empoli e i contingenti Alleati, però, riuscirono ugualmente a percorrere il territorio della frazione e sbucare sulle colline in vista della città. A transitare per Monterappoli fu uno dei reparti della 19nd Indian Infantry Brigade, della 8th Indian Infantry Division che aveva sostituito i francesi il 22 luglio a Castelfiorentino, che aveva alle spalle una storia a dir poco lunga e pittoresca. Si trattava del 6th Lancers, erede del 6th Duke of Connaught’s Lancers (Bengala Lancers). Questo nome ci riporta alla memoria le battaglie combattute due secoli or sono, in piena epoca vittoriana, al Kyber Pass tra forze indo-britanniche e I guerriglieri afgani, mai battuti in realtà. Ci riporta anche alla mente The Lives of Bengala Lancers , un film del 1935 tratto dal romanzo del Major Francis Yeat-Brown, diretto dal grande regista Henry Hathaway con Gary Cooper tra i protagonisti.
I Lanceri, passata Monterappoli, si diressero verso Osteria Bianca e La Bastia, dove ai primi di agosto presero una batosta ad opera dei soldati Tedeschi e furono ritirati, e sostituiti, dal fronte. Il secondo reparto che transitò da Monterappoli fu il 1st Argyll & Sutherland Highlanders, un battaglione di scozzesi d’Africa che, invece, si diresse verso la fabbrica Parri & Montepagani e la parte est del territorio empolese. Il 31 luglio 1944, dopo aver osservato proprio dalla Parri & Montepagani, la stazione ferroviaria della città e aver constatato la presenza di postazioni nemiche , il battaglione effettuò un assalto a tali postazioni, appoggiato da tre Sherman del 14th Canadian Armoured Regiment “The Calgary” che, pur eliminando le posizioni nemiche, non incoraggiò le truppe Alleate a entrare in centro città. L’assalto venne ripreso, come è noto, da un cineoperatore militare al seguito delle truppe il quale, stupidamente, non avendo cambiato la pellicola sciupò un documento che per noi, oggi, sarebbe stato interessantissimo avere.
Alla serata di giovedì erano stati invitati, così dal volantino, Tutti i cittadini, le forze politiche e leassociazionidi Monterappoli e Empoli, ma si son visti solo rappresentanti dell’A.N.P.I. e dell’A.N.E.D. nella persona del signor Michelucci. Una bella serata, ben organizzata, in un bel posto fresco (no che questa estate pazza ce ne sia bisogno) con larga partecipazione di persone che hanno fatto anche degli interventi interessanti, che si è conclusa con la lettura di alcune testimonianze scritte da abitanti della frazione su quei lontani giorni e con l’offerta di dolci e bevande per chiudere una bella iniziativa.
Claudio Biscarini
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