Si pubblica il PRG di Empoli alla levata del 1978, ovvero comprensivo delle modifiche adottate dal…
Il tabernacolo del Crocifisso tra via Del Papa e Ridolfi
situato sulla facciata dell’ex Abbondanza, ha subìto diverse vicissitudini che hanno alterato le caratteristiche originarie.
Trattasi di un’edicola con frontone interrotto dall’ostensorio lapideo del monogramma di Cristo, poggiante su due stipiti lisci e basato su davanzale modanato; sotto di esso vi sono due mensolotti di semplice fattura e una targa ovale decorata con cornice a cartocci con su scritto la stessa dicitura citata dal Pogni [1] :
CVIVS LIVORE
SANATI SVMVS
DESCRIZIONE
I paramenti del tabernacolo, a giudicare anche dalle foto d’epoca appresso, dovrebbero essere in buona parte in pietra serena, tuttavia oggi si rileva la totale copertura con vernici ai silicati.
La cantonata ove è allocato è da considerarsi uno dei luoghi simbolo dell’insediamento, ovvero l’incrocio tra le due strade matrici quali la via Fiorentina (poi Ferdinanda e oggi Giuseppe Del Papa) e via Salaiola (poi degli Asini, poi S. Giuseppe e oggi Ridolfi);
nel palazzo in passato vi è stata la sede dell’Uffizio dell’Abbondanza , di cui i Pandolfini hanno svolto ruolo di “Abbondanzieri” già descritto in un altro approfondimento a cui si rimanda.
Oggi all’interno dell’edicola vi è collocato un mosaico su fondo oro raffigurante Cristo Crocifisso, in rieccheggiante stile bizantino in quanto realizzato da artisti ferraresi incaricati nel Dopoguerra: tale aspetto sarà dettagliato in un prossimo articolo.
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” sono giunte a noi diverse foto d’epoca scattate prima dei danni bellici causati dalle mine tedesche a questo incrocio “
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GLI STEMMI
Sono presente oggi tre stemma situati sotto il frontone e tutti alla stessa altezza.
Quelli situati ai lati vi erano prima della ricostruzione postbellica, come riscontrabile dalla foto testimoniante i danni di guerra.
• a sinistra: stemma dei Pandolfini, riconoscibile dai tre delfini; questa famiglia ha rivestito nei secoli passati ruolo di “Abbondanziere” anche nell’altra sede originaria dell’Abbondanza che si affacciava in Piazza del Popolo.
• a destra: stemma consunto da individuare, in cui si osserva la presenza di un leone rampante e coronato; viene da escludere i Marchetti e Giuseppi per la coda attorcigliata e la corona, inoltre sembra di leggere la presenza di una banda passante consunta sul lato sinistro;
• al centro: stemma aggiunto nel dopoguerra, in giro gli empolesi spesso lo indicano come “Montefiori”, ovvero gli storici titolari del noto negozio di tessuti e abiti che vi è stato per molto tempo nel Novecento; qualcun’altro recentemente ha ipotizzato fosse lo stemma dei Cecchi, ma tale ipotesi non è condivisa dal sottoscritto perchè vi è un monte di tre cime invece di sei per i Cecchi.
STATI PRECEDENTI
Sempre il Pogni, nella rubrica, riporta che nel 1910 l’esistenza di un tabernacolo situato all’angolo del palazzo Tani « ove si vede oggi un’imagine di Gesù Crocifisso su tela in luogo d’un affresco estremamente malandato, che vi era. »
Della versione del tabernacolo descritto dal Pogni ci sono giunte diverse foto d’epoca scattate prima dei danni bellici causati dall’esplosione delle mine tedesche a questo incrocio.
Iniziando dalla foto raffigurante il negozio del Tani in cui si osserva una figura del Cristo Crocifisso sofferente, visto di scorcio e con la sua gamba destra attorniata sulla sinistra.
Attorno all’anno 1910:
Anni Trenta ?
Lo storico negozio dei Montefiori in tutto il suo splendore. Purtroppo l’immagine non consente una chiara lettura del Crocifisso allora esistente.
Anno 1944
I genieri tedeschi il 24 luglio 1944 fecero brillare le mine su questo incrocio danneggiando pesantemente le facciate di tutti i palazzi circostanti.
In una foto del Fondo Caponi si può evincere l’assenza dell’immagine affrescata dentro la nicchia, addirittura si nota la rilevante esfoliazione del supporto interno.
Primi anni Dopoguerra
Il periodo dovrebbe intercorre tra il 1945 e 1950: si nota sulla sinistra il palazzo della ex farmacia Castellani in corso di ricostruzione, mentre addirittura il palazzo della BNL risulta ancora non ricostruito.
Il negozio della Montefiori, assieme al tabernacolo, appaiono pienamente ricostruiti in questa foto del Caponi scattata probabilmente durante una processione.
Note e Riferimenti:
[1] Pogni O, Le iscrizioni di Empoli, anno 1910, rubrica n. 668, pag. 294;
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