Furono scattate una domenica mattina, durante il periodo di scavo per i lavori di restyling…
San Giuseppe al Corso, Oratorio scomparso in Via Ridolfi
Scheda di sintesi di San Giuseppe al Corso – in Via Ridolfi, tratto già denominato Via di S. Giuseppe [1]
In pieno centro di via Ridolfi fino al 1911 c’era un oratorio intitolato a San Giuseppe, situato di fronte alla vecchia Coop e vicino al Bar Centrale. Attualmente non è più esistente, ed era situata dove oggi c’è un fondo commerciale in Via Ridolfi 141.
Ubicazione attuale: Ubicazione nel ns Atlante del Patrimonio →
PIANTE E MAPPE:
risulta censita nella Sez. D del Cat. leopoldino con tre particelle, la 412, 413 e 414;
tutte intestate al Capitolo di S. Andrea d’Empoli tranne una 412 (duplicata nelle Tavole Indicative) intestata a Pagli Rosa Vedova Scappini;
la particella 412 è indicata nel duplice censimento con destinazione d’uso «chiesa a terreno», la 413 censita con uso «chiesa di S. Giuseppe» e la 414 censita con uso «sagrestia a terreno».
Sul lato tergale vi era addossato o in aderenza la part. 424 ad uso “stanza a tetto” di proprietà Castellani Giovan Batista e Gaetano di Luigi.
Nel seguente estratto di mappa del Catasto Leopoldino l’oratorio compare evidenziato dal perimetro inspessito della particella 413 (al centro) e dal simbolo della croce riportato dentro la particella:
Fonte cartografica: estratto dal Catasto Generale della Toscana, Comunità di Empoli
Sezione B – Pagnana e Vitiana, Foglio 2 di 2 – ASFi, Catasto Generale Toscano,
Catasto Leopoldino Comunità di Empoli – tratta dal sito web del“Progetto CASTORE”
Regione Toscana e Archivi di Stato Toscani – Per g.c. Info Crediti e Copyright
PROSPETTO: durante le ricerche di foto d’epoca, ci siamo accorti dell’unica immagine reperibile relativa alla facciata di quest’edificio, seppur di scorcio.
Si propone una visione prospettica mediante stretching computerizzato, ottenendo una versione approssimata ma sufficiente per una chiave di lettura.
ARCHITETTURA:
da quanto sopra e dalla rielaborazione si evince che l’edificio di San Giuseppe non fosse stato molto elevato, è sufficiente compararlo con quello adiacente sul suo sinistro (verso nord) pressoché invariato; l’edificio aveva copertura a capanna di cui si legge anche la presenza del timpano sulla facciata, anche se non è possibile leggerne esattamente materiale e forma. Sembra di scorgere una parasta (o colonna ? ) sorreggente il fianco sx del detto timpano (per chi guarda la facciata), colonna di materiale scuro (pietra serena ? ) coronata da un capitello color chiaro (marmo bianco ? ).
Difficile pure ipotizzare se sul culmine della capanna vi sia presente il crocifisso in ferro, tuttavia sul lato destro del timpano (per chi guarda la facciata) si evince una probabile presenza degli embrici disposti rovesciati.
L’ingresso avveniva dall’omonima Via S. Giuseppe tramite l’unico portone, accessibile da una piccola scalinata con 4 alzate in probabile pietra serena; la scalinata in questa falsa immagine appare circoscritta e contenuta attorno al portone, mentre nella mappa catastale leopoldina si legge la presenza di 4 scalini sviluppati lungo tutto la facciata, pertanto allo stato attuale il dubbio è destinato a permanere.
Sul portone sembra esservi una modesta tettoia, ma la distorsione d’immagine potrebbe aver dilatato quella che potrebbe essere una sporgente trabeazione in pietra serena, ma il condizionale è d’obbligo.
URBANISTICA: quest’edificio era posto in fregio a Via S. Giuseppe (un tratto centrale di Via Ridolfi), mentre sul fianco nord confinava con lo stretto vicolo detto “chiasso Corbolini” che da qui riconduceva all’odierna Piazza della Vittoria.
CRONOLOGIA DOCUMENTALE:
1641: fondata da Vincenzo Bartoloni, proposto di Poggibonsi [2].
1649: benedizione solenne dal proposto Giraldi [3].
1705: fu eretto un secondo altare, laterale, in onore di S. Maria Maddalena de’ Pazzi [4].
1710: nella “Imposizione della Fogna” del 1710 non viene citata distintamente, ma solamente come confinante alla proprietà di Lorenzo Rossetti [4/bis] e confinante al Sig. Vincenzio Bartoloni [4 ter].
1733: ampliamento con realizzazione nuovo altare lapideo [5].
1759: nella “Imposizione della Fogna” del 1759 non viene citata distintamente, ma solamente come confinante alla proprietà di Franco Ancillotti [5 bis] e confinante all’Abbondanza di Firenze [5 ter].
1759: restauro o ingrandimento sul lato esterno postergale [6].
1776: risulta citato “Oratorio di San Giuseppe” nella Decima Grand. 1776 quale confinante a nord con la proprietà di Mariano Rossetti[7], a sud con Valente Bargellini (ex edificio dell’Abbondanza) [8], ad est con Francesco Ancillotti di Antonio [9]
1820: rappresentata nel Catasto Leopoldino Sez. D Comunità di Empoli.
1838: data scolpita sulla campana posta sul campanile [10].
1911: alienazione dell’edificio [11][12].
1935: risulta inglobato nella sagoma del nuovo e attuale fabbricato [13].
ISCRIZIONI
Risultano qui censite ed illustrate nel testo di Olinto Pogni
“Le Iscrizioni di Empoli”, Firenze 1910, pp. 139-140
(segue ordine delle sue rubriche)
461.
REGINA CELI LETARE ALLELVIA
P IB B MSF 1640
(461) Questa iscrizione, che forse ci ricorda il prete Giovanni di Vincenzo Bartoloni, canonico dal 5 novembre 1689 al 22 settembre 1704, ed il noto fondatore m.o. Selvani di Siena, è scolpita a basso rilievo sopra una campana fessa che cadde anticamente dal campanile dell’Oratorio, e che trovasi oggi in casa dei conti Figlinesi di Empoli, cui l’Oratorio medesimo appartiene. Si deve alla squisita cortesia del Sig. conte Avv. Rodolfo Figlinesi, che me l’ha gentilmente favorita, se posso pubblicarla in questa raccolta; al quale son lieto di render qui pubbliche grazie. Oltre l’iscrizione, questa campana ha le figure del Crocifisso e della Madonna del Carmine, ed una foglia di lauro.
462.
ANNI DOMINI
MDCCXXXIII
LAVRENTIVS DE BARTHOLONIS
(462) Iscrizione che vedevasi un tempo incisa sotto la mensa dell’altare, e ricordava chi l’aveva fatto costruire, in tutta pietra, a proprie spese.
463.
IMAGINE HANC
DIVÆ MARIÆ MAGDALENÆ DE PAZZIS
A PRIMO RECTORE FACIENDA
IVXTA MENTE TESTATORIS
R · P · IOSEPH MARIA PESCI TERTIVS RECTOR
III NONAS NOVEMBRIS MDCCXXXXVIII
DIE POSSESSIONIS POSVIT
(463) La presente iscrizione è stampata in un cartello sotto un quadro rappresentante S. Maria Maddalena de’ Pazzi, posto al di sopra della tavola dell’altare, che vi fu collocato essendovi stata eretta fin dal 1705 la cappellania omonima, per testamento di Paolo Giaiacopi d’Empoli. Vedi Lazzeri, Notizie dell’Oratorio, inedite, in Arch. della Propositura.
464.
HIERONIMVS ANTONIVS DE SIMONIS
DE PROPRIO REPARAVIT · A · D · MDCCLIX
(464) Questo scritto leggevasi un tempo sulla muraglia esterna nella parte postergale dell’Oratorio. L’Oratorio esisteva fin dal 1641; ed abbiamo ricordo di una benedizione solenne del medesimo fatta l’anno 1649 dal proposto Giraldi, in occasione, a quanto si crede, di un restauro o ingrandimento avvenuto in quell’anno. Vedi Lazzeri, loc. cit.
465.
A · D · M· D· C · C · C · X · X · X · VIII
(465) Iscrizione, o meglio data – A. D. 1838 – che leggesi scolpita sulla campana che trovasi nel campanile. Vi sono a basso rilievo queste figure: S. Isidoro contadino, e una Santa colle braccia tese e gli occhi levati al cielo, che forse è S. Maria Maddalena de’ Pazzi.
466.
D · O · M
IN· D · IOSEPH
HONOREM
(466) Iscrizione che leggesi sotto la mensa dell’altare, e che forse fu sostituita a quella che ricordava Lorenzo Bartoloni (Vedi n. 462) in occasione di un restauro o rinnovamento dell’altare stesso.
467.
QVÆ DEVS IMPERIO TV PRECE VIRGO PREBES
(467) Pentamestro encomiatico che leggevasi stampato sopra una nicchia incavata nella parete in cornu epistolae, ove trovavasi un tempo una statua della Madonna Addolorata. Esiste anc’oggi la nicchia, che è vuota, e l’iscrizione fu cancellata.
468.
TV ES REFVGIVM MEVM A TRIBVLATIONE
(468) Anche questa iscrizione levata dal versetto 7 del Salmo XXXI, è scritta sopra una nicchia scavata nella parete in cornu evangelii, ove una volta si vedeva un’imagine di Gesù Crocifisso, che poi disparve sotto una mano di bianco.
469.
LAVDATE DOMINVM IN SANCTIS EIVS
(469) Queste parole del versetto 1. del Salmo CL, sono scritte a stampa sull’arco della tribuna.
Note e Riferimenti:
[1] Nella mappa Sezione D. del C.G.T. Catasto leopoldino Comunità di Empoli (1820) si può leggere tale denominazione.
[2] Cfr. “Chiese, Cappelle, Oratori del territorio empolese” di W. Siemoni, ATPE 1997, p. 38 paragrafo “San Giuseppe al Corso”.
[3] Cfr. “Le Iscrizioni di Empoli” di Olinto Pogni, Firenze 1910, pp. 139-140, rubrica 464.
[4] Cfr. “Chiese, Cappelle, Oratori del territorio empolese” di W. Siemoni, ATPE 1997, p. 38 nota n.1 a margine del paragrafo “San Giuseppe al Corso”.
[4 bis] Cfr. “Vita quotidiana nel Settecento” di L. Guerrini, Empoli 2003, pag. 56 segnatura 219.
[4 ter] Cfr. “Vita quotidiana nel Settecento” di L. Guerrini, Empoli 2003, pag. 58 segnatura 20.
[5] Cfr. “Le Iscrizioni di Empoli” di Olinto Pogni, Firenze 1910, pp. 139-140, rubrica 462.
[5 bis] Cfr. “Vita quotidiana nel Settecento” di L. Guerrini, Empoli 2003, pag. 57 segnatura 209.
[5 ter] Cfr. “Vita quotidiana nel Settecento” di L. Guerrini, Empoli 2003, pag. 57 segnatura 210.
[6] Cfr. “Le Iscrizioni di Empoli” di Olinto Pogni, Firenze 1910, pp. 139-140, rubrica 464.
[7] Decima del 1776, ASFi, Decima Granducale, segnatura 5755 c. 1065 r.
[8] Decima del 1776, ASFi, Decima Granducale, segnatura 5755 c. 1356 v.
[9] Decima del 1776, ASFi, Decima Granducale, segnatura 5754 c.672 r.
[10] Cfr. “Le Iscrizioni di Empoli” di Olinto Pogni, Firenze 1910, pp. 139-140, rubrica 465.
[11] Nella mappa Sez. D foglio 2 del C.G.T. Catasto leopoldino Com. di Empoli alla levata del 31 Dic. 1911 l’edificio risulta ancora censito con la medesima part. 413, lasciando indizio che esso non fosse stato ancora inglobato dentro l’attuale sagoma del fabbricato oggi in Via Ridolfi 141.
[12] Cfr. “Chiese, Cappelle, Oratori del territorio empolese” di W. Siemoni, ATPE 1997, p. 38 nota n.1 a margine del paragrafo “San Giuseppe al Corso”.
[13] Foglio 16 NCT Comune di Empoli 1935/39
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