Il ponte di Avane, detto fino a pochi anni fa “Ponte Novo” perchè posteriore a quello di Spicchio, fu ricostruito in sostituzione del cosiddetto “ponte Bailey” costruito appunto con la tecnica “Bailey” nello stesso punto poco tempo dopo il 1966.
San Nicola da Tolentino che protegge Empoli dalla peste, 1445 – Bicci di Lorenzo
San Nicola da Tolentino che protegge Empoli dalla peste, 1445 – Bicci di Lorenzo
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Origini e storia
La tavola del San Nicola da Tolentino che protegge Empoli dalla peste fu dipinta da Bicci di Lorenzo nel 1445, commissionato dal ricco mercante Paolo di Guglielmo Donnini affinché fosse ubicata sull’altare della cappella concessagli l’anno precedente, pagata il 15 ottobre 1445 [1] per essere collocata nella cappella allora posseduta.
Essa misura circa cm 64 x 150, realizzata su sfondo d’oro e inquadrata in una formula tardogotica. [2]
La tavola fu ricollocata nel 1990 nella cappella di San Nicola da Tolentino della chiesa di S. Stefano degli Agostiniani (l’ultima a destra per chi guarda dall’altare) e inserita retrostante alla tela dipinta nel 1634 da Francesco Furini, rappresentante la Madonna del Rosario, proprio come preziosa incorniciatura del Santo.
Descrizione
I primo piano è raffigurato il santo mentre nella parte inferiore ai fianchi del santo vi è la più antica visione iconografica (finora conosciuta) del castello empolese visto da sud seppur con evidenti contraddizioni prospettiche.
Il santo appare con l’abito nero degli Agostiniani impugnando un ramo di giglio fiorito e un cartiglio con la mano destra, e il libro delle Regole con l’avanbraccio; con la mano sinistra, aperta, difende la città di Empoli dagli strali lanciati dalla mano sinistra del Signore simboleggianti la peste.
Il significato dell’immagine nel suo complesso è una sorta di ex-voto per aver risparmiato la città da una calamità purtroppo frequente all’epoca.
Cappella di San Nicola da Tolentino della chiesa di S. Stefano degli Agostiniani:
Madonna concede il Rosario a San Domenico (1634), tela di Francesco Furini, dipinta per elevare la preesistente tavola del San Nicola da Tolentino: questo è visibile nell’incavo rettangolare della tela delimitato da cornice, tuttavia tale scelta impedisce la visione parziale della cuspide superiore del San Nicola
Note e Riferimenti:
[1] Santo Stefano a Empoli – La chiesa e il convento degli Agostiniani, W. Siemoni, Edizioni Polistampa, Firenze 2013, pag. 47;
[2] Le campane di Santo Stefano, Rossana Ragionieri, Ed. Masso delle Fate, Signa 2012, pag. 93;
Bibliografia di riferimento
1) Museo della Collegiata di Sant’Andrea a Empoli – Rosanna Caterina Proto Pisani, Edizioni Polistampa, Firenze, 2006;
2) Empoli itinerari del museo, della Collegiata e della Chiesa di Santo Stefano – Rosanna Caterina Proto Pisani, Lo Studiolo, Firenze, 2005;
3) La Collegiata di Sant’Andrea a Empoli, la cultura romanica, la facciata, il restauro – Galletti, Moretti, Naldi, Edizioni dell’Erba, Fucecchio, 1991;
4) Chiese, cappelle, e oratori del territorio empolese – W.Siemoni, Editori dell’Acero, S. Croce sull’Arno, 1997;
5) Empoli i luoghi e i tesori della storia, Naldi, Pianigiani, Terreni, Editori dell’Acero, Empoli 2012;
6) Empoli: città e territorio, AA.VV, Editori dell’Acero, Empoli 1998
7) Santo Stefano a Empoli – La chiesa e il convento degli Agostiniani, W. Siemoni, Edizioni Polistampa, Firenze 2013;
8) Empoli – Una città e il suo territorio, W.Siemoni e M. Frati, Editori dell’Acero, Empoli 1997;
9) Le campane di Santo Stefano, Rossana Ragionieri, Ed. Masso delle Fate, Signa 2012;
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