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L’Abbondanza, S. Giuseppe e S. Iacopo in Campo Corbolini ad Empoli

Sono notevoli i risultati derivanti dall’intersezione informatica delle fonti inerenti la proprietà immobiliare, in un piccolo spazio del Castello d’Empoli sono concentrate molte informazioni dense di storia umana e architettonica. Focalizziamo l’attenzione sull’odierno incrocio di Via Ridolfi con Via Giuseppe del Papa, e osserviamo l’edificio ove oggi c’è il negozio di abbigliamento per bambini[1] (oppure dove c’era il negozio Montefiori nel Novecento). Questo fabbricato non è stato distrutto dall’esplosione delle mine dei tedeschi in fuga, anche se fu danneggiato dalla deflagrazione delle altre mine appresso. Ma facendo un salto indietro nel tempo, diciamo un paio di secoli, si è riscontrato che questo edificio è stato adibito ad uso Uffizio dell’Abbondanza, rammentando che l’Abbondanza aveva avuto altra sede, ovvero in Via degli Asini pressi Porta Giudea[2] (Palazzo e Torrino dei Righi). Principalmente la sua funzione era il reperimento di generi alimentari, per lo più cereali, che nei periodi di alti prezzi o di carestia venivano poi venduti con funzione calmieratrice, o distribuiti gratuitamente ai più poveri. Nella riga (o segnatura) n° 5755 c 1356 v della Decima Granducale del 1776 si legge dell’esistenza di <<“Una fabbrica posta nella Terra d’Empoli, che serviva ad uso di soppresso Uffizio dell’Abbondanza, consistente in due case unite, una grande di tre piani, compreso quello terreno, e l’altra più piccola di quattro piani partimenti con terreno, insieme con un piaggione sollevato con n. 15 buche da grano”>>, in quell’anno di proprietà Valente Bargellini che compra dalla Congregazione dell’Annona per prezzo di scudi 927.4 con rogito Notaio Ser Giuseppe Gamucci in data 18 gennaio 1772.  La Decima non concerneva la redazione di mappe, ma fortunatamente nella Sezione D della Comunità di Empoli del Catasto Leopoldino viene rappresentato fedelmente questo compendio, e si possono ancora contare le quindici buche da grano nell’estratto[3] ivi riportato. Nell’anno 1759, quindi pochi anni prima della Decima, tale edificio risultava ancora di proprietà[4] dell’Abbondanza, mentre nel 1710 risulta proprietà di Vincenzo Bartoloni[5].

Dalla Decima emerge un’altra importante notizia cartografica, ovvero i proprietari confinanti dell’ex Ufficio dell’Abbondanza. A nord vi era la Cappella di San Giuseppe, censita[6] almeno fin dal 1710, di cui nessuno si era accorto che vi è una sua immagine di scorci o in una foto[7] dell’Archivio Caponi, notare bene anche la piccola gradinata antistante la facciata nell’attuale Via Ridolfi.

Ritornando sui confinanti dell’ex Abbondanza, si evince nella mappa del Catasto Leopoldino il tracciato di un chiassetto che metteva in comunicazione Via degli Asini (Ridolfi) con Via Lungo le Mura (Piazza della Vittoria). Ancora oggi sono chiaramente visibili la tracce della sua passata esistenza osservando la discontinuità delle facciate nei rispettivi punti[8]. E’ possibile che un tempo il chiassetto fosse gravato da uso

pubblico, ma nel Catasto Leopoldino del 1820 esso risulta censito[9] come “corte” di proprietà privata della Signora Pagli Rosa vedova Scappini.

C’è dell’altro. Consultando la Decima del 1776 si evince la presenza di un confinante “eccellente” posto in Via Ferdinanda oggi Via Del Papa (una piccola porzione[10] del fabbricato Banca Naz. Del Lavoro): si tratta della Commenda di San Iacopo in Campo Corbolini[11]. Nella Decima del 1776 risultava censita a tale denominazione, ma anche nell’indice[12] della proprietà edilizia nel Castello d’Empoli 1568-1587 risulta descritta una <<Casa in Empoli in Campo Corbolini a confine al Cavaliere di S. Jacopo>>. Inverosimilmente lo stesso edificio risulta intestato nel 1710 ai Cavalieri di Malta[13] e nel 1759 alla Religione di Malta[14]. E’ intuibile che nella conoscenza collettiva ormai si era radicato il toponimo legato a S. Jacopo, tuttavia la Commenda divenne proprietà dei Cavalieri templari dal 1256 e poi di Cavalieri di Malta. Quindi è tutto congruente.

L’ultimo confinante dell’ex Ufficio dell’Abbondanza era ubicato all’incrocio di Via Ferdinanda e la Via Lungo le Mura che introduceva alla nuova Porta Fiorentina, oggi davanti al Bar Vittoria. Per una migliore comprensione, trattasi dell’edificio[15] d’angolo tra Via Del Papa e la Piazza della Vittoria ovvero il fabbricato della Banca Nazionale del Lavoro. Ebbene nella Decima[16] del 1776 tale edificio risulta di proprietà Frescobaldi e lo risulta anche nel 1759[17] e nel 1820[18]; quello che invece colpisce non riguarda il proprietario bensì la consistenza, ovvero trattasi della “La vecchia” Porta Fiorentina, adibita ad abitazione.

 


[1] Foto n° 1

[2] Cfr Decima Granducale 1776 segnatura 5755 c. 1245 v. – Archivio di Stato di Firenze

[3] Estratto da Progetto Ca.Sto.Re – sito web sportello cartografico Regione Toscana

[4] Vita quotidiana nella Empoli del Settecento, Libertario Guerrini 2003, pag 57 r. 210

[5] Ibidem pag 58 r. 220

[6] Ibidem pag 56 r. 219

[7] Fondo Archivio Pietro Caponi – foto n° 2

[8] Cfr foto n° 3-4
[9] Cfr. Tavole Indicative Sezione D – Comunità di Empoli – Catasto Generale Toscano – Archivio di Stato di Firenze

[10] Cfr foto n° 5

[11] A Firenze il Borgo di Campo Corbolini era il nome del tratto di via Faenza che sboccava sulla Porta di Campo Corbolini, costruita con la cinta del 1172, che poi mutò nome in via della Stipa. I Corbolini erano un’antica famiglia e qui avevano le case nella piazzetta (il campo) oggi chiamata piazza Madonna degli Aldobrandini. La chiesa fu fondata nel 1206 e appartenne dal 1256 ai Cavalieri templari. Dopo alterne vicende e dopo la scomparsa dell’ordine passò ai Cavalieri di San Giovanni (detti successivamente di Rodi o di Malta).

[12] Cfr pag 15 “Il territorio empolese nella seconda metà del XVI secolo” di W. Siemoni e L. Guerrini.

[13] Vita quotidiana nella Empoli del Settecento, Libertario Guerrini 2003, pag 58 r. 222

[14] Vita quotidiana nella Empoli del Settecento, Libertario Guerrini 2003, pag 57 r. 212

[15] Cfr foto n° 5

[16] Cfr Decima Granducale 1776 segnatura 5755 c. 993 v. – Archivio di Stato di Firenze. Lamberto, Lorenzo Frescobaldi, [La Vecchia] Porta Fiorentina, abitazione, “Una casa posta all’entrare della Porta Fiorentina, con tutte le sue stanze, che la compongono, con tutte le sue adiacenze, coerenze, usi e servitù e appartenenze”, “Pervenuteli per eredità e morte di Piero Frescobaldi loro padre, 8 agosto 1772, n. 323”.

[17] Vita quotidiana nella Empoli del Settecento, Libertario Guerrini 2003, pag 57 r. 213

[18] Cfr Tavole Indicative Sezione D – Comunità di Empoli – Catasto Generale Toscano – Archivio di Stato di Firenze

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