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Palazzo Ricci in Via Ridolfi: breve nota sulla sua storia

Palazzo Ricci, 31 ago 2012. Foto di C. Pagliai
Palazzo Ricci, 31 ago 2012. Foto di C. Pagliai

Un piccolo cenno sul celebre Palazzo Ricci che molti empolesi avranno sicuramente notato.
Il presente post costituisce una sintesi di riferimento attraverso i dati censuari dell’immobile e con alcuni cenni sulla omonima famiglia, partendo prima da questa per finire a parlare di mattoni.

Il canonico Ercole Figlinesi ci dà notizie interessanti sulla famiglia dei Ricci, i cui discendenti sono ancora prolifici per linea mascolina; il Figlinesi in un suo manoscritto annota alla rubrica 276 quanto segue:

L’anno 1544 fu ammazzato in Chiesa della Collegiata d’Empoli, all’altare, messer Francesco d’Antonio di Giovanni Turi da Empoli, decano, dal canonico Bartolommeo di Matteo di Filippo Ferrini da Empoli. Qual Ferrini fu subito dal Vicario dell’Arcivescovo di Firenze privato del canonicato, e conferito a messer Mariotto di Girolamo da Poppi di Casentino; et i Ferrini mutarono il casato di Ferrini e si fecero chiamare di poi Ricci, o del Riccio d’Empoli.

Il palazzo Ricci, quello che tutti ben conosciamo nella «Via degli Asini» poi «Via S. Giuseppe» e oggi Via Ridolfi, possiede chiari elementi architettonici che rimandano al tardo Cinquecento, anche se alcuni orizzontamenti sono composti da volte a padiglione a “sesti”, la cui tecnica strutturale si diffuse molto in Toscana nel Seicento e Settecento.

Nel 1820 il palazzo fu censito nella mappa del Catasto leopoldino con la particella 785, che nelle Tavole Indicative dei Possessori risultava intestata al Sig. Ricci Dottor Giuseppe di Marco.

Nella Decima granducale del 1776 alla signatura 5753 c. 19 r. si evince che i Sigg. Antonio Niccolaio, Pietro, Lorenzo Del Riccio di Valeriano posseggono una casa per abitazione in Via degli Asini, ricevuta tramite la <<divisione fatta  Giordano e Marco suoi zii, Ser Giuseppe del Bianco 20 febbraio 1762>> e confinante con Via degli Asini, Cappella della Madonna della Neve nella Collegiata, Chiasso di Malacucina(via del Gelsomino) su due lati e altri confinanti; tutto corrisponde con i dati seguenti relativi al 1759; occorre segnalare che tale Decima riporta in diversi casi intestazioni non aggiornate per carenza di “arroto” ovvero voltura e potrebbe trattarsi di questo caso in quanto la famiglia è censita col cognome antecedente a Ricci cioè Del Riccio.

Nel 1759 risulta intestato al Capitano Giuseppe Ricci [1] <<una casa da Cielo a terra abita lui med. Confina Via del Gelsomino, Mainardi, Via degl’Asini, cappella della Madonna della Neve, pagherebbe L. >>

Nel 1710 risulta intestato al Dott. Antonio Ricci [2] <<una casa da Cielo a terra abita detto, pagherebbe L. 6. Confina Mainardi, via degl’Asini e Buonsignori L. 6 >>, lo stesso intestatario Antonio Ricci compare censito e titolare di un solo immobile privo di descrizione nell‘Imposizione della Fogna d’Empoli del 1724.

Le notizie relative al Seicento non forniscono dettagli sull’edificio, ma basti sapere che la famiglia dei Del Riccio, o Ricci, deve il suo stemma col “caprone” che non si trova censito nel Fondo Ceramelli Papiani, ma di cui si propongono immagini di alcuni stemmi, omettendo quelle in Collegiata.

STEMMA RICCI IN VIA RIDOLFI

STEMMA RICCI IN LOC. CASTAGNETO

STEMMA RICCI-SCARLINI IN VIA DEL PAPA

Note e riferimenti:
[1] A.S.C.E., Comunità, F. 115 “Descrizione delle Case sottoposte all’Imposizione della Fogna della Terra d’Empoli”, 1759; pubblicata anche su Vita quotidiana nella Empoli del Settecento, L. Guerrini, 2003. Pag. 53.
[2] A.S.C.E., Comunità, F. 115 “Descrizione delle Case sottoposte all’Imposizione della Fogna della Terra d’Empoli”, 1759; pubblicata anche su Vita quotidiana nella Empoli del Settecento, L. Guerrini, 2003. Pag. 53.

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