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21 Mag 1933: Starace e Pavolini inaugurano la Casa del Fascio
Ad alcuni empolesi di oggi la notizia sortirà un certo fastidio, ma è certo che molti empolesi non sanno che furono S.E. Achille Starace[1] e Pavolini[2] ad inaugurare la Casa del Fascio[3] in Piazza del Littorio, oggi palazzo comunale ubicato in Piazza del Popolo, avvenuta la domenica 21 Maggio 1933.
Si legge infatti questa notizia da un articolo pubblicato sullo storico quotidiano La Stampa del 22 maggio 1933, articolo più ampio che riguarda la visita del Principe Umberto assieme a Starace avvenuta a Firenze la mattina del 21 maggio per presiedere il Gran rapporto dell’Unione Nazionale Ufficiali in congedo tenutosi al “Teatro Vecchio” ovvero il Teatro Verdi; si aggiunge a questo incontro il Ministro della Guerra Gazzera.
L’incontro a Firenze si articolò in varie tappe, tra cui l’ultima alle 15.30 al campo O.N.B. delle Cascine per il Concorso ippico internazionale a cui presenziò anche il Duca d’Aosta.
Si legge dall’articolo che S.E. Starace e Pavolini si recarono ad Empoli nel tardo pomeriggio (17.30), passando in rassegna rappresentanze e organizzazioni fasciste di Empoli.
L’inaugurazione non fu effettuata con famigerati tagli di nastri, ma con l’apertura (o meglio, “spalancatura”) delle porte per mano del «Balilla di Empoli », seguita dal classico discorso, proclamato dal balcone, arringante una folla vivace e festosa.
Chissà se le urla di inneggiamento[4] fascista degli empolesi fossero state fermamente convinte, l’articolo presenta infatti una situazione forse sovraccaricata, consuetudine tipica di allora per tenere viva la propaganda di regime.
Da un attento riscontro nell’archivio fotografico del Fondo Caponi si son trovate alcune immagini probabilmente scattate proprio in quest’occasione, in particolare tre su quattro relative alla pagina 18 del Fondo Caponi.
Note e Riferimenti:
[1] Segretario P.N.F. allora in carica.
[2] Segretario federale allora in carica.
[3] La sede del P.N.F. del capoluogo fu inizialmente posta nell’odierno Palazzo comunale (allora sede dell’ex Teatro) in alcuni locali al piano terra presi in locazione dall’Accademia dei Gelosi Impazienti, locazione poi estesa ai locali di tutto il palazzo comunale odierno divenendo la Casa del Fascio ben nota nelle svariate cartoline d’epoca, posta in faccia alla nuova Piazza del Littorio.
[4] Si rimanda alla lettura integrale dell’articolo sottostante.
Articolo tratto da La Stampa del 22 Mag 1933 pag 7 :
La visita ad Empoli
L.on. Starace, accompagnato dal Segretario federale dottor Pavolini, alle 17,30, si è recato ad Empoli, suscitando grandiose manifestazioni al Duce da parte della folla adunata lungo il percorso, specialmente a Signa e a Montelupo ove il Segretario del Partito, disceso dall’automobile, ha passato in rivista le forze fasciste locali. Ad Empoli, il Gerarca era atteso da una immensa folla di Camicie Nere e di cittadini.
S.E. Starace ha passato in rivista fascisti di Empoli e tutte le organizzazioni locali nonché i fascisti della zona Empolese e le organizzazioni dell’Opera Balilla. Gran parte delle formazioni celeri dei Fasci giovanili della provincia di Firenze ed i Giovani Fascisti della zona Empolese sono quindi sfilati di corsa, tra vivi applausi, per le vie principali della città, gremite da una marca di popolo inneggiante al Duce e al Regime.
Il Segretario del Partito si è pure recato alla Casa del Fascio, le cui porte, per l’inaugurazione sono state spalancate dal Balilla di Empoli, e ha qui inaugurato, subito dopo, quattro gagliardetti, tra cui quello del Fascio femminile locale.
L’on. Starace si è quindi affacciato al balcone, davanti ad una adunata di molte migliaia di persone: hanno parlato il Podestà di Empoli per portare il saluto della popolazione, e il Segretario federale Pavolini per recare quello dei fascisti della zona empolese e delle Camicie Nere del Fascio fiorentino.
Ha risposto S.E. Starace, il quale ha salutato i fascisti empolesi ed ha espresso il suo plauso ai gerarchi locali; e dopo avere manifestato al segretario federale Pavolini il suo compiacimento, ha concluso dicendo che avrebbe portato al Duce l’eco della loro vibrante passione.
Una prolungata acclamazione si è levata dalla moltitudine, mentre le musiche intonavano « Giovinezza » e la folla non si stancava di gridare evviva al Duce e al Fascismo.
Il Segretario del Partito si è in ultimo recato ad inaugurare il nuovo edificio delle scuole professionali « Alberto Castellani ».
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Mi raccontava mio padre, allora ventiduenne, che anche lui in quell’occasione era andato a vedere la manifestazione. Era però in camicia bianca. Sembrava la famosa mosca bianca in mezzo a tante nere. Fu avvicinato da un capomanipolo, che ho conosciuto anch’io molto bene e che adesso è defunto, e fu invitato ad allontanarsi dalla piazza.