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Ormiculum

Camminando lungo l’Orme, all’altezza del ponte vicino alla casa di cura, troverete che nel greto del torrente vi sono alcune opere d’arte; non fraintedete, in letteratura tecnica per opera d’arte si intende manufatti edilizi di particolare complessita atti a svolgere determinate funzioni, ad esempio ponti, muri di sostegno, eccetera.

Nelle foto scattate si noterà senz’altro un muro in laterizi dentro il greto stesso, lato sinistro per chi guarda la foce del torrente.
Da mio padre ho sempre sentito dire che detto “muro dei frati”, ma dalle ricerche non ho mai, fino ad adesso, riscontrato niente. Ci sarebbe solo da verificare nei catasti se quei terreni adiacenti siano stati in passato proprietà di qualche compagnia religiosa, magari di qualche Ordine Mendicante.

Si nota anche la presenza di una vecchia e malandata cateratta in laterizi. Ovviamente priva di funzione perchè ora interrata sul suo fianco, ma in passato aveva la funzione di collegare l’Orme con un fossato maestro che tagliava diagonalmente la campagna finale della “Najana” fino a lambire diagonalmente la ex Via Fiorentina, oggi Via Carrucci, più o meno all’altezza della nuova sede della Sabema.
Non ci credete ?
E’ sufficiente prendere una mappa catastale del 1820 e georeferenziarla sulle attuali Carte tecniche regionali per convincersene.
Non sono ancora riuscito a capire se fosse stato un fosso maestro di scolo verso l’Orme, o di prelievo dallo stesso torrente.
Tra le due ipotesi, propendo per la seconda, in quanto la topografia originale dei luoghi, leggibile e intuibile anche dalle foto aeree dell’immediato periodo post bellico, era un piano inclinato naturalmente scolante contesualmente verso l’Arno e in direzione ovest. Quindi questo canale, nel rispetto delle leggi di idraulica, non avrebbe potuto avere sufficiente spinta per entrare nell’Orme, non sarebbero tornate le pendenze.
Inoltre, a circa 100 ml più a nord vi era un’altra cateratta murata, che serviva invece a prelevare l’acqua dall’Orme e a canalizzarla nell’allora Fosso di Bisarnella, che a sua volta confluiva nel Rio dei Cappuccini attorno all’incrocio di Via Bisarnella e Via Salvagnoli, su questo punto non vi sono margini di incertezza, è sufficiente consultare una specifica tavola della mia Tesi Specialistica in Pianificazione Territoriale.
Ogni passeggiata nel territorio ogni giorno diventa sempre più peculiare.

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