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Giuliano Lastraioli: Ricordo di Nicola Vàvolo e Generoso Quadrino

 

Fonte dell’immagine: http://www.illatv.it/ivid/OT_tribunale-4.jpg

 

 

FIAT IUS ET PEREAT MUNDUS

Si applichi la legge e crolli pure il mondo, l’antico brocardo torna a pallino anche a proposito della soppressione del tribunale di Empoli.

L’evento è sconcertante e quasi incredibile, ma ormai sembra che non ci sia proprio più nulla da fare per scongiurare questo luttuoso fato.

Sul momento mi viene da pensare, più che alle grandi figure che hanno illustrato il foro di Empoli (Capoquadri, Lami, Salvagnoli nell’Ottocento; Chianini, Gambassi, Manetti nel Novecento), ai tanti magistrati che hanno prestato servizio in questa città nell’ultimo mezzo secolo, da Bellandi a Giallongo, da Ferri a Pizzorusso, da Deidda ad Ammirati.

Sopra tutti voglio ricordare due personaggi della giustizia empolese che hanno compiuto il loro dovere ai limiti dell’eroismo.

Il primo è l’avvocato Nicola Vàvolo, vicepretore onorario per trent’anni, che svolse le sue funzioni sotto le cannonate fino al luglio del 1944 nella sede di guerra della pretura mandamentale presso la villa del Ferrale a Vinci.

Il secondo è il dottor Generoso Quadrino, direttore del manicomio giudiziario di Montelupo durante l’emergenza, che tutelò e sfamò i suoi duecento ricoverati anche nei giorni del passaggio del fronte fino al settembre 1944.

Questi esempi di alta dedizione alle ragioni della giustizia, ormai purtroppo dimenticati, valgono ora ad aggravare lo sconforto per il trasloco in agro di Novoli delle nostre sofferte scartoffie. Non è una eutanasia, ma un brutale stupro del nostro territorio. Non fiori, ma mòccoli.

GIULIANO LASTRAIOLI

7 settembre 2013

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