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Sigillo del Capitolo della Pieve S. Andrea di Empoli
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Sigillo del Capitolo della Pieve S. Andrea di Empoli
Sigillo numero VIII estratto da:
Osservazioni istoriche di Domenico Maria Manni sopra i Sigilli antichi de’ secoli bassi Tomo Undecimo, Firenze MDCCXXXXII, pagg. 81-89.
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(pagina 81)
SIGILLO VIII.
al centro vi è il sigillo grafico, in bianco e nero, di forma doppiamente ogivale. Dotato di una scritta
“CHAPITOLI PLEBIS S ANDREE DE EMPOLI”
disposta a corona del sigillo in senso orario a partire dall’alto; al centro una colomba ascendente, dal suo becco fuoriesce una raggiera di luce; al di sotto del sigillo grafico vi sono riportate due frasi:
CHAPITOLI PLEBIS S • ANDREE •
DE EMPOLI •
APRESSO IL CAPITOLO
DI QUELLA TERRA
(pagina 82)
SOMMARIO
Si riferiscono molte , e varie notizie spettanti alla Prepositura d’ Empoli , somministrate dall’ erudizione di detta Persona di quella Terra.
(pagina 83)
OSSERVAZIONI
ISTORICHE
SOPRA IL SIGILLO VIII.
Le notizie , che io quì ad illustrare il Sigillo riporto, mi sono state cortesemente mandate per la maggior parte dal lodato Sig. Dottor Bartolommeo Romagnoli; a cui è ben giusto, che se ne sappia grado.
La Chiesa di Empoli è antichissima, e si trovano i suoi Piovani fino nel settimo secolo, come nelle Deliciae Eruditorum del dottissimo Sig. Giovanni Lami a 19. del Tomo X. Bene è vero, che non era sul principio di sua fondazione, ove ora è, cioè nel complesso della Terra di Empoli, ma bensì in luogo detto Empoli vecchio, conforme su divisato nel Sigillo della Lega. Nel decimo secolo ella era ancora nella Diocesi Pisana, e fra le Pievi più ricche, e ragguardevoli, come attesta il Tronci a car. II. colle appresso parole
,, 1015. Guidone da Travella,
,, che era in questo anno Vescovo di Pisa, essen-
,, do passato all’altra vita, i Canonici, e Clero
,, &c. vedendo la Repubblica tutta intenta alle
,, guerre, perchè non mancasse il loro bisogno alle (pagina 84)
,, Chiese, et Ecclesiastici, pregorno il Vescovo di
,, Lucca, che ne volesse pigliare la cura. Accon-
,, sentì quel Prelato, e con questa occasione si
,, mise subito in animo di smembrare dalla Città
,, di Pisa una quantità di Pieve, e incorporarle a
,, quella di Lucca, et aggiustati alcuni Cittadini
,, de’ più principali, messe in esecuzione il suo
,, disegno; nè si stettero gli altri Vescovi convi-
,, cini, perchè la Diocesi di Pisa verso Fiorenza
,, arrivava fino a Pietrafitta, dove si trovata una
,, pietra con tale Inscrizione:
TITVS FLAMINIVS ET TITVS QVINTVS CONSV-
LES PISANI HIC POSVERVNT FINES CIVITATIS
ET AB HINC FINE NOSTRI EPISCOPATVS ET
COMITATVS PLEBIVM DIOEC. PISANAE.
,, Da questa parte i nomi delle Pievi sono li se-
,, guenti: di Emampoli, oggi Empoli ec.
Con alquanto di diversità leggo io nelle Croniche MSS. di Pisa di Bernardo Marangone, che vengono ora a luce della Continuazione degli Storici Rerum Italicarum, cioè
TITVS FLAMINIVS ET TITVS QVINTVS CONSV-
LES PISAE MILLIARIO TRIGESIMO SECVNDO
HIC POSVERVNT FINES CIVITATIS. AB HINC
FINIS EST NOSTRI EPISCOPATVS ET COMITA-
TUS PLEBIVM.
Diversamente altresì riporta Ferdinando Ughelli, come trovata in una Scrittura, cioè FINES SVAE CIVITATIS. (pagina 85 )
La quale Inscrizione se veramente sia quella stessa, che io osservai a Luciani, essendo in Villa de’ Signori Antinori, io nol so. Il Sig. Dottor Anton Francesco Gori nella sua multiplice Raccolta delle Inscrizioni della Toscana Par. II. questa quì appresso riferisce
T. QVINCTIVS T. F
FLAMINIVS
COS
PISAS
Il Sig. Dottor Giovanni Lami soprammentovato eruditamente ne favella nel suo Viaggio Tomo I.
Io però nell’Inscrizione di Luciano vi ho letto assolutamente FLAMININVS.
In esso anno adunque passò alla Diocesi Fiorentina nel tempo di Ildebrando Vescovo di essa, e si è mantenuta sempre la prima Chiesa di tutta la Diocesi dopo la Pieve di S. Giovanni di Firenze. Nelle Costituzioni Capitolari scritte in cartapecora, ed esistenti incatenate nella Sacrestia della Pieve, fatta una aggiunta a quelle da Giovanni de Statis di Roma Vicario Generale del Cardinale Niccolò Ridolfi Arcivescovo di Firenze sotto li 19. Agosto 1525. si legge esservi il medesimo Vicario espresso così discorrendo di questa Chiesa di Empoli : quæ inter ceteras nostræ Diocesis supremum obtinet locum, et ad instar Ecclesiarum etiam Cathedralium &c. al qual atto si trova rogato Giovanni Vannucci Notaio ; e questa stessa preeminenza l’ ha goduta anche il Capitolo, che da ogni altro Capitolo avea la precedenza; anche da quello dell’Insigne Collegiata di S. Lorenzo di Firenze, a (pagina 86)
cui poi solamente diede la mano, allorchè quella fu dichiarata Chiesa Ducale.
Che esistesse il Capitolo fino nel decimo secolo si ricava da’ versi Leonini riportati dal Sig. Lami, ed esistenti per anche nella facciata della Chiesa di Empoli, tuttochè soltanto quattro Canonici, e il Piovano formassero il medesimo. Si ricava altresì dal Libro di unioni di Chiese, e Benefizj fatti al Capitolo, che è in cartapecora grande a I. e si legge unita nell’anno 1000. da’ Popolani la Chiesa di S. Giusto a Petroio al Capitolo di Empoli, la quale unione tuttora è in suo vigore. Questa Pieve poi si chiamò al Mercato all’Olmo, ove si nota essere stato solito in antico l’aver le Chiese un olmo d’ avanti (1) facendocene qualche fede l’olmo secco d’avanti a S. Giovanni di Firenze, in cui toccando la Cassa di S. Zanobi rinverdì. Questo poi si mantenne nella Piazza di Empoli fino all’anno 1530. donde fu levato per porvi una Colonna col marzocco, e insieme si cominciò a tralasciarsi tal denominazione della Pieve all’Olmo. In questa Chiesa poi, al riferir del Vasari, molte opere si vedevano di Cimabue, essendo stata tutta in antico dipinta da varj insigni Pittori, ma per lo rifacimento con nuova simetria ai nostri tempi, furono perdute queste pitture, e rimastovi soltanto nel muro un S. Giuseppe dell’ Empoli. Vero però è che in quell’Archivio non si trova Bolla alcuna, che stabilisca la Chiesa Collegiata.
Queste son le Chiese, che erano di quel Piviere, come si riscontra dalla Bolla di Niccolò II. degli 11. Dicembre 1059. diretta a Martino Piovano esistente in quell’Archivio Capitolare, e in
1 Dell’Olmo avanti alle Chiese v. alcuna cosa nella mia Illustazione al Decamerone Par. II. a 489 (pagina 87)
un Breve di Celestino IV. degli 8 Giugno 1192. e in fino di Alessandro III de’ 3 Luglio 1258. in una filza dell’Archivio. (l’autore sbaglia e inverte le numerazioni dei pontefici, infatti è corretto Celestino III e Alessandro IV, inoltre la data della Bolla di Celestino III è il 27 maggio 1192)
1. S. Donato Canonica, e prima Prioria.
2. S. Martino di Viziana Prioria
3. S. Michele in Castello di Pontormo Prioria.
4. S. Maria a Cortenuova Prioria.
5. S. Donnino Parrocchia.
6. S. Maria in Castello in Ripa Parrocchia.
7. S. Lorenzo a Ripa Parrocchia.
8. S. Donato a Empoli vecchio Parrocchia.
9. S. Mamante, o Mamagio a Empoli vecchio Parrocchia.
10. S. Michele a Empoli vecchio Parrocchia.
11. S. Stefano in Casciana Parrocchia.
12 S. Iacopo ad Avane Parrocchia.
13. S. Pietro a Riottoli Parrocchia.
14. S. Cristina a Pagnana Parrocchia.
15. S. Martino a Pontormo Parrocchia.
16. S. Maria a Pagnanamina Parrocchia.
17. S. Bartolommeo a Sivigliana Parrocchia.
18. S. Maria a Petroio Parrocchia.
19. SS. Ipolito, e Cassiano a Valle Parrocchia.
20. S. Cristofano a Strada Parrocchia.
21. S. Maria a Fibbiana Parrocchia.
22. S. Michele a Legnana Parrocchia.
23. S. Friano in Val di Botte Parrocchia.
24. SS. Iacopo, e Filippo a Piazzano Parrocchia.
25. S. Giusto a Petroio Parrocchia.
26. S. Ruffino in Padule Parrocchia.
27. SS. Simone, e Giuda a Corniola Parrocchia.
28. S. Lionardo a Cerbaiola. (pagina 88)
29. S. Lucia fra Empoli, e Ripa Parrocchia.
30. S. Ponzano a Pratignone Parrocchia, essendovi rimaso un semplice Oratorio per memoria.
Di queste Chiese Parrocchiali non si trovano le fondazioni, ma le prime memorie si hanno dagli Instrumenti, e Brevi accennati quì, e dal Signor Lami nel luogo varie volte citato. In oggi le Chiese di detta Prepositura non esistono in sì gran numero, perchè alcune di loro per varie occasioni si son venute a demolire. Son pertanto ridotte al numero di 17. L’anno 1500. questa Chiesa Collegiata di dichiarata Insigne da Alessandro VI. con amplissima Bolla, e con altra Bolla dello stesso Papa del 1498. al num. 28 e 83. nella Filza dell’Archivio, diretta a Bindo di Antonio di Andrea di Ser Martino Paglia Piovano, era stato permutato l’Abito corale de’ Canonici di un cappuccio neri in un gufo, o pelle bigia di vaj all’ uso delle Cattedrali di quei tempi. Clemente VII. poi nel 1531. dichiarò la Pieve Propositura dando al Proposto l’uso del Roccetto, e della Mozzetta paonazza. Nel 1537. Paolo III. dichiarò i Proposti pro tempore Penitenzieri a guisa di quel di S. Pietro di Roma, dirigendo l’affare al Cardinale Pucci stato Proposto di Empoli, e da esso indirizzandosi a Messer Filippo Ferrini Proposto di quel luogo.
Questa Chiesa ha avuti per suoi capi Antonio, e Roberto Pucci, Cardinali poi rinomatissimi, e altri Prelati, saliti a Vescovadi, ed Arcivescovadi di varie Città. Questi per brevità si tralasciano quì dal Sig. Romagnoli, comecchè egli si diffonderà in altr’Opera, che ci fa sperare ; e per questo in vigore delle Costituzioni Pontificie confermate da Sisto IV. con sua Bolla del 1473. e di Paolo III. del (pagina 89)
1530. molta autorità si dà al Piovano ora Proposto sopra il suo Clero, e sopra i Preti del Piviere, fino a potere scomunicare. Faceva già il Proposto la spedizione ancora de’ Benefizj corali, e di tutto il suo Piviere, ed il Capitolo conferiva i Canonicati, e le Cappelle, e Chiese allora di libera Collazione vigore alternativa, al quale ius cedè, e se ne privò Messer Bastiano Tani Proposto l’ anno 1561. come al Campione Beneficiario a carte 22. Il Clero di questa Insigne Collegiata Propositura è numerosissimo, e consiste nel Proposto, a cui è riservata dalle predette Costituzioni la giurisdizione sopra i suoi Preti, il Decano, l’Arciprete, dodici Canonici, e ventisette Cappellani corali descritti non ha molto nell’Ius de’ Cherici infermi ec. dal Sig. Dottor Giachino Sandonnini pubblico Professore di Sacri Canoni nell’ Università Pisana, e se ne fa ricordanza anche dal Sig. Migliorucci nella sua Instituta Canonica stampata in Pisa a ca. 23. del Tit. 31 e a 569.
Vi sarebbero da descrivere molte altre prerogative di cotal Chiesa, e non solo per le numerosissime Confraternite, e altre Chiese, ma eziando per gli uomini grandi, principalmente Ecclesiastici, che produsse Empoli; ma di ciò si farà onore in parlandone diffusamente la dottrina del Sig. Bartolommeo Romagnoli persona di gran merito.
Tom. XI. M
(fine documento)
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