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Pittura murale di una veduta di Empoli nell’Ottocento

In prima luogo è doveroso ringraziare pubblicamente la gentilezza e disponibilità dei proprietari di una villetta in zona Carraia; per evidenti motivi di privacy e linea editoriale si esula dall’indicare informazioni su proprietà e ubicazione.

Si tratta di un’opera collocata su di una parete interna ovvero di una pittura murale eseguita con tempera forte distesa su supporto di intonaco secco; i proprietari mi hanno informato che molti anni fa a tale dipinto hanno direttamente effettuato un leggero intervento di restauro, e in effetti le immagini non rendono giustizia alla vivacità dei colori osservate sul posto.

Quest’immagine è già stata pubblicata su una nota rivista culturale locale nel 1992 e sul Dèunasega!” L’Empolesario curato da C. Bonistalli, per le quali si intende addurre alcune interpretazioni finalizzate a fornire una buona periodizzazione esecutiva dell’opera,  tenuto conto della scarsità di fonti e basandosi sui ricordi testimoniali dei proprietari.

generale

Descrizione ambientale
E’ collocato all’interno di una civile abitazione modernamente ristrutturata, ubicata in Carraia.
La pittura è situata in una stanza le cui pareti interne riportano rispettive rappresentazioni tematiche; quella relativa al castello di Empoli è apposta su di un’intera parete.
Essa è verosimilmente articolata in tre parti mediante una quinta pittorica di laterizi, simulante l’effetto di affaccio da una loggia affiancata da due finestrelle; vi sono due “occhi” aperti nei parapetti delle finestre laterali e un altro è posto al di sopra della finestra sinistra, mentre la finestra del lato destro è coronata da una testata in rovina.
La pittura rappresenta la visione del castello di Empoli visibile presumibilmente alla data (ignota) dell’esecuzione, tuttavia da attenta disamina e ingrandimenti delle immagini scattate si riscontano alcuni manufatti edilizi e architettonici indiziari (ma non probatori) per una possibile datazione.
Questo dipinto, per soggetto e prospettiva,  sembra essere “gemello” a quello ben noto[1] e già pubblicato[2] che ritrae la veduta del castello presa da “Mezzogiorno” ovvero da sud, e appare subito evidente l’assenza della ferrovia.

Empoli - Veduta di fine Ottocento
Empoli – Veduta di fine Ottocento

Descrizione pittorica
Nella porzione centrale si scorgono molti elementi connotanti il paesaggio urbano di allora, premettendo che in primo piano sulla sinistra vi è riportato l’edificio de quo nell’originario aspetto poderale e antistante pozzo ancora esistente.
Scorrendo da sinistra verso destra:
Vi sono alcune case del Borgo. Si nota il tratto ovest delle Mura medioevali capeggiate in primo piano da una sagoma in colore laterizio riconducibile al bastione angolare distrutto, assieme al sottostante terrapieno disegnato in verde, negli anni Venti del Novecento. Si nota pure l’ampio varco nel tratto sud-ovest delle Mura facilmente riconducibile alle odierne Via Ferrucci e Piazza XXIV Luglio; tale ipotesi è convalidabile dalla veduta del campanile dell’ex convento delle suore benedettine.
Proseguendo verso destra:
il castello appare ancora nascosto e rinchiuso per un tratto sud delle Mura; appare sopra di esso un corpo di fabbrica di forma regolare, colore chiaro e con copertura in laterizi sovrastata da un manufatto singolare anch’esso di colore laterizio; considerata la prospettiva e il livello grossolano della stesura, si azzarda l’ipotesi che siano edifici posti lungo Via de’ Neri e le Mura, da cui si erge in prospettiva l’antico campanile a vela del Palazzo Pretorio. Si noti l’assenza figurative dei due antichi torrioni tondi lungo questo tratto ancora esistenti e oggi interclusi, notando pure un “tratto ondulato” lungo il piede di queste Mura.
Scorrendo ancora:
è visibile l’interruzione del tratto sud delle mura, ovvero il varco effettuatovi poi per l’odierna via Leonardo da Vinci, dalla quale si osserva il principale edificio della Biblioteca[3] comunale R. Fucini e il campanile della Collegiata nel suo stato anteriore alla distruzione del 1944.

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Proseguendo:
ricomincia un tratto sud delle Mura, su di esso vi son rappresentati alcuni edifici e il campanile di S. Agostino: è intuibile che si tratta del loro plesso conventuale, si nota pura il tentativo prospettico di disegnare la parte superiore del transetto intersecato alla navata centrale cadenzata dalle possibili monofore.
Terminato questo tratto di mura si nota un gruppo di case comunque disposto e riconducibile a quelle esistenti addossate alle Mura oggi all’incrocio tre le via Ridolfi e Cavour. Questo gruppo di case termina lungo una strada, facilmente riconoscibile in Via Ridolfi nel tratto esterno alle Mura e fiancheggiante un’ala dello Spedale Vecchio, da cui in sfondo si nota distintamente la sagoma del Torrino de’ Righi .
Il plesso dello Spedale Vecchio appare quasi come protagonista nel paesaggio urbano proposto dall’autore, e in questa immagine si osserva già nella forma successiva all’ampliamento delle due ali verso l’odierna Via Giovanni da Empoli; sul suo lato destro, per chi osserva, si nota l’ultima porzione del lato sud-est delle Mura ovvero il relitto residuale del Bastione mediceo, visibile anche in una foto.
Il bastione era sormontato da un torrione detto “Mastio” o semplicemente “torrione”; sembra di scorgere anche la seconda torretta detta “Diacciaja” interposta tra il torrione e l’ala dello Spedale, giustamente ubicata più in lontananza. Al piede del torrione si scorge un edificio civile di tre piani addossato alle mura, lasciando presumere che fosse la palazzina in stile umbertino che ancora oggi esiste all’incrocio tra via Roma e via Giovanni da Empoli.
Infine si arriva alla chiusura con la cornice dipinta:
si nota un gruppo di case disposte in maniera lineare e con sagome geometriche ben delineate riconducibili ai primi edifici signorili eretti in Via Roma, e su di essi si notano una “cupola” e campanile in laterizi facilmente attribuibili alla chiesa della Madonna del Pozzo, ovviamente la cupola ne rappresenta la copertura ottagonale.

Nella finestra di sinistra sembra riconoscere un tratto dell’Arno, e sullo sfondo si riconosce la probabile chiesa di Petroio; quindi il navalestro in primo piano potrebbe essere la “nave degli Alessandri” che fino a non molti decenni fa collegava Riottoli con la sponda di Petroio.
Nella finestra di destra invece si notano alcune costruzioni sviluppatesi in maniera lineare e ordinata lungo la Via Fiorentina, aventi come sfondo paesistico il possibile profilo di Monte Morello; in primo piano non passa neppure inosservato un gatto nero passeggiante sul parapetto.

Finestra sinistra
Finestra sinistra
Finestra destra
Finestra destra

Sulla periodizzazione dell’opera pubblicherò un apposito articolo prossimamente.

Note e Riferimenti:
[1] Veduta di Empoli dal podere dei Padri Gesuiti in Carraia, copia datata 1897, presso Villa del Terraio, Empoli
[2] Empoli: città e territorio. Vedute e mappe dal ‘500 al ‘900, AA.VV., Editori dell’Acero, Empoli 1998.
[3] Rappresentato anche in una vecchia incisione 

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