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Paolo Santini: Quella scala nel castello di Vinci voluta da Alessandro Martelli per salire in Paradiso

vinci

Salendo la ripida scala, che conduce sulla sommità della torre del Castello dei Conti Guidi di Vinci, risalente nel nucleo originario al 1150, prima di tirare un sospiro di sollievo per aver finalmente raggiunto l’ultima rampa, ultimo sforzo per completare i fatidici 120 scalini, e già pregustando lo straordinario spettacolo che di lì a poco delizierà i nostri occhi e rilasserà le nostre membra dopo la faticosa ascesa per “riveder le stelle”, si staglia davanti all’osservatore, ben murata sopra il vano che ospitava un tempo i meccanismi dell’ottocentesco orologio collocato sulla torre, una lapide in pietra serena, rimasta nell’oblio per lunghi decenni, dal contenuto significativo: “Alessandro Martelli – si legge nell’iscrizione – ministro di Stato volle rendere praticabile l’antica torre con questa scala dovuta all’opera di Orazio Borchi scalpellino e di Egidio Biagini muratore essendo podestà Alessandro Martellini nell’anno sesto dell’era fascista”. Questa epigrafe, fino al 2010 sconosciuta ai più a causa del fatto che per molti decenni la torre del castello non è stata accessibile (lo è divenuta dopo il 22 maggio 2010 appunto, a restauro del castello inaugurato), ci racconta di un vinciano purosangue nato a Caltanissetta, Alessandro Martelli, che all’epoca narrata nell’iscrizione, era ministro dell’Economia Nazionale del governo Mussolini, carica che ricoprirà dal 9 luglio del 1928 fino al 12 settembre 1929.  Alessandro Martelli non dimenticò mai Vinci. Nel 1919 sarà lui a “convincere” gli eredi del conte Masetti a donare il castello dei Conti Guidi al Comune di Vinci per realizzarvi un museo dedicato a Leonardo, nel quarto centenario della morte del Genio. Fu lui a volere fortemente la Biblioteca Leonardiana, e, insieme a Renzo Cianchi, a volerla rendere aperta al pubblico nel 1928; fu sempre lui ad avviare i pesanti e costosi restauri, già nel 1926, del castello di Vinci per realizzare il tanto agognato museo di cimeli vinciani. Dal 1929 iniziarono i lavori di restauro più significativi, e, con la costruzione della comoda scala in pietra, la torre diverrà finalmente accessibile. Il consiglio è quello di visitarla e salire ad ammirare scorci straordinari di campagna vinciana, ne vale senz’altro la pena.

Paolo Santini

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