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Il Ponte contro luce…

In questa bella cartolina dedicata al Ponte dove siamo passati fino a poco tempo fa, si scorgono quelle che erano le vecchie basi del ponte leopoldino.

ponte-empoli

Ma vediamo come i giornali di allora raccontavano l’evento, senza tacere le difficoltà della costruzione:

La Nazione del 1 gennaio 1954

Cronaca di Empoli

Il nuovo ponte sull’Arno è stato aperto al traffico

Finalmente il nuovo ponte sull’Arno, il ponte del sospiri come amavano chiamarlo alcuni buontemponi, e stato aperto al transito. Le due rive dell’Arno sono slatt» così collegate in maniera veramente efficiente. Il vecchio ponte, il «Balley», oltre a non fornire sufficienti garanzie sulle sua stabilità non permetteva, a causa della sua eccessiva strettezza, il transito contemporaneamente nei due sensi. Il ponte dell’era leopoldina, quel ponte al qua­le gli empolesi si erano un po’ tutti attaccati, ha avuto un degno successore. La fu­ria bellica distrusse quello che era un capolavoro del­l’epoca granducale, ha avuto un successore a distanza di anni dalla sua distruzione. Accanto ai resti della vecchia costruzione, sorge ora uno snello ponte che unisce le due rive, un ponte che è frutto della più moderna tecnica edilizia. Si è temuto molto per questa nuova opera quando trapelò la notizia di un cedimento, sia pure minino, di uno dei piloni di sostegno.

Si rese cosi necessaria l’esecuzione di ulteriori lavori che consentissero la stabilizzazione del fondale su cui era pog­giata la pigna. Nel corso di questi ultimi sei mesi alla base del nuovo ponte sono state fatte iniezioni di calcestruzzo di cemento per impedire l’accesso di correnti subalvee che avrebbero reso friabile il terreno, consentendo quindi ulteriori cedimenti. La stabilità della nuova costruzione è stata così assicurata ed il transito è sta­to aperto. Accanto allo snel­lo ponte, si trova ora la fer­raglia del «balley» che ver­rà eretta sulle rovine ancora fumanti del ponte leopoldino. Presto anche il balley verrà tolto di circolazione, così come le basi che lo sostengono e che furono un tempo sostegni del più anziano  predecessore.

Il transito nei due sensi è ora normale, Empoli si tro­va collegato ora con una co­struizione degna con la via provinciale pistoiese che per­mette il libero accesso alla nostra città e dalla nostra città di automezzi pesanti che prima d’ora dovevano ricorrere altrove per attraversare l’Arno. Il carattere prevalentemente industriale di Empoli, faceva sì che numerosi scambi dà e per le industrie cittadine si svolgessero soprattutto per mezzo delle strade. La mancanza di un collegamento adeguato con la via Pistoiese nuoceva molto allo sviluppo di questi traffici: cosa questa che non accadrà più.

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