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Il Bargello: Sant’Andrea

SANT’ANDREA

 Sant’Andrea pescatore, o un gran freddo o un gran mollore.

Bassorilievo del Mennini
Bassorilievo del Mennini

L’antico proverbio della nonna ci fa ricordare altri 30 novembre, quando con solenne cerimonia la municipalità empolese festeggiava il santo protettore con l’offerta della cera in collegiata.

Alle celebrazioni religiose fanno ora riscontro anche manifestazioni civili, fra cui si segnala il conferimento di una onorificenza locale a persone o a istituzioni che hanno bene meritato nel campo della cultura, dell’economia e del sociale.

L’iniziativa, passabilmente provinciale perché imitativa del Fiorino d’oro e dell’Ambrogino d’oro, ha ormai corso da diversi anni,  anche se l’opinione pubblica non sembra farci troppo caso.

Da un po’ di tempo gli empolesi, disamorati della loro città in crisi galoppante, preferiscono approfittare della festività per recarsi altrove a fare incetta dei regali natalizi,  privilegiando ovviamente Firenze in memoria dell’antica sudditanza.

La globalizzazione dilaga. Hanno tolto la pieve di sant’Andrea anche dallo scudetto dell’Empoli Calcio per far posto a un ricamino che sa di ragnatela.

Dove andremo a finire di questo passo?

La carità del natio loco ci impone ancora di tutelarne l’identità.

 

IL BARGELLO

 

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