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Empoli 1710: Tavola del probabile assetto urbano


TAVOLA DEL PROBABILE ASSETTO URBANO:
la configurazione dei “Chiusi” del Castello di Empoli all’anno 1710.

1  –  Introduzione e trascrizione documentale  

2  –  Tavola ubicativa dei Chiusi     ⇐

3  –  Tavola ubicativa dei Cespiti

4  –  Tavola ubicativa dei Cespiti e dei Possessori

5  –  Indice sintetico Possessori per cognome

6  –  Indice sintetico Possessori per Cespiti

7  –  Indice sintetico Affittuari per cognome


La mappa digitale è stata prodotta quale sintesi interpretativa dei dati estrapolati dalla “Descrizione Della Fogna dietro le RR:de mm:e di S. Dom:co d’Empoli Descritta al Libro L a/2  a 258  (a pagina 258, ndr)” [1] ovvero del censimento descrittivo di tutte le proprietà private situate dentro il castello di Empoli; la finalità di tale censimento era la costituzione di un vero e proprio strumento di “Imposizione” fiscale.
Con esso censivano e annotavano in via descrittiva i cespiti fondiari suscettibili di autonoma capacità reddituale su cui applicarvi un gravame, nella fattispecie destinato a raccogliere la somma necessaria per effettuare dei lavori pubblici al tracciato fognario allora esistente nell’omonima “via della Fogna”, oggi meglio nota come via Marchetti; in essa la fogna urbana del castello, che collettava tutte le acque luride fino ad allontanarle nel vicino corso del fiume Arno.

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QUADRO D’UNIONE DEI CHIUSO O ISOLATI: versione immagine

PIANTA ISOLATI 1710

Il censimento dell’Imposizione è articolato in un unico elenco di n° 23 “Chiusi” ovvero isolati delimitati in via discrezionale dal redattore dell’Imposizione, senza produrre o accompagnarlo da mappe o cartografie di supporto.
L’ordine di elencazione dei Chiusi non segue una logica ben precisa come meglio rappresentato nella seguente cartografia di sintesi: in essa sono collocati riportando il medesimo numero attribuito dall’Imposizione, per mano del suo descrittore ovvero Dario Giuseppe Buoninone.
Ogni Chiuso si articola con maggiori dettagli, inizialmente con la descrizione delle sue delimitazioni in buona parte consistenti in strade pubbliche, vicoli, chiassetti, mura castellane e quant’altro, seguendo il criterio di “circumnavigazione” a piedi dell’isolato in senso orario o antiorario.
Segue la descrizione generale del Chiuso un elenco dei cespiti fondiari ordinati secondo la reale disposizione delle proprietà lungo il percorso di camminamento attorno al Chiuso stesso, con l’avvertenza che in alcuni di essi potrebbe apparire interrotta la continuità del suddetto percorso: in tal caso il redattore si è trovato di fronte ad un forte elemento di discontinuità dell’isolato al quale deve aver ovviato addentrandovi con la descrizione.
Salvo qualche rarissimo caso, ogni cespite viene descritto con la seguente struttura:

Num. Progressivo totale – Titolo del soggetto o categoria dell’ente (eventuale) – Nome e cognome – descrizione immobile – utilizzo e soggetti fruenti – rendita stimata – confini con altri cespiti e spazi pubblici – ripetizione della rendita.
Un esempio:

7. Ill:o Sig:re Capitano Lorenzo Vanghetti una casa da cielo a terra abita da se, pagherebbe L 9. – Con:a Falagiani via Chiara, Antonio Chiavacci – L 9.

L’elenco di tutti i cespiti è stilato su 106 pagine manoscritte, e ad ognuna di esse è riportata in alto la somma progressiva di tutte le rendite stimate fino a tal punto con la dicitura <<Segue, e somma     L       (x)  >>.
L’importo totale dell’intera Imposizione ammonta L 1.649 la quale risulta verificata sommando tutti gli importi stimati per ogni cespite.
Avendo riscontrato un’oggettivo ordine del materiale descritto nell’Imposizione e tenuto conto che lo scrivente in precedenti studi aveva già studiato il Catasto leopoldino 182o della Comunità di Empoli, si è ritenuto opportuno redigere una Carta interpretativa circa il probabile assetto urbano della città all’anno 1710.

Tecnica di rappresentazione
Si è adottato come base il Catasto leopoldino del 1820 in quanto trattasi dell’unica cartografia geometrica del castello più vicina cronologicamente alla data dell’Imposizione 1710.
Con questo metodo si è fruito di un ulteriore vantaggio: in alcune particelle catastali del 1820 si è riscontrata la coincidenza del cognome di proprietà con quello riportato in alcuni cespiti del 1710. Presumendone inalterata la variazione di proprietà nella medesima famiglia, tali immobili sono divenuti punti stabili di riferimento utilissimi nella fase di orientamento e collocazione dei cespiti all’interno dei Chiusi.
Di seguito si riporta la Tavola del Quadro d’unione dei Chiusi, ovvero le porzioni edificate che oggi chiamiamo semplicemente isolati.
Sono riportate anche le mura castellane coi due ampi bastioni posti agli angoli sud est (in muratura) e sud ovest (in terra soda); esternamente alle mura si riportano anche gli ampi fossati che cingevano il castello e ben rappresentati anche nelle mappe leopoldine.   
Si è ritenuto indispensabile riportare l’odonomastica di alcune strade, vicoli e chiassetti citati nelle minuziose descrizioni dei Chiusi e degli stessi cespiti fondiari.
In tratteggio son riportati alcuni vicoli e chiassetti allora esistenti, seppure con caratteristiche oggi andate perdute.

Note e Riferimenti:
[1] Archivio storico comunale di Empoli: Preunitario, Comunità, Filza n. 80, da carte n. 52

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