La città era pressoché sfollata, quasi una città fantasma. I genieri tedeschi avevano finito di piazzare le mine, in alcuni casi alloggiandone all'interno dei setti murari per avere maggior effetto distruttivo usando carotatrici da minatori.
Storietta d’Empoli dell’Anonimo empolese, pubblicata da G. Lami nel 1741: documento originale
Storietta d’Empoli
scritta da un empolese
Documento originale pubblicato su
Deliciae eruditorum, Tomo X, Charitonis et Hippophyli Hudoeporici Pars Prima
Giovanni Lami, Firenze 1741 p. 15-35.
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