Empoli e San Miniato, da secoli cane e gatto, adesso si riuniscono in uno scambio…
Silvano Salvadori: il primo semaforo a Empoli
Quando ad Empoli fu messo il primo semaforo, a penzoloni nel mezzo dell’incrocio di via Tinto da Battifolle, certo non si informò chi veniva dalle campagne sulla sua funzione; così vi dirò di quanto avvenne ad un barrocciaio di Limite.
Era costui un uomo certo di quelli di cesta, come avrebbe detto mia suocera Marina per distinguerli da quelli allevati nelle dondolanti culle tutte trine e ricami.
Ora costui aveva fatto un carico straordinario di presse di paglia e, passato il ponte, se ne andava in direzione di piazza della Vittoria.
Giunto nei pressi del semaforo, che era acceso sul rosso, il buon uomo preoccupandosi della guida del suo animale fra il traffico continuava ad avanzare con l’alto cumulo di paglia.
Il vigile lì presente allora richiamò la sua attenzione facendogli cenno con la mano alzata di guardare in alto; ma il carro avanzava ancora e il vigile si sbracciava sempre di più, levandosi addirittura il cappello e mettendosi una mano disperata fra i capelli.
Al che il barrocciaio, alquanto indispettito per la poca fiducia che gli si dava, esclamò:
“O che credete che non l’abbia visto! Ci passo, ci passo; state tranquillo che non ci frego!”.
15-8-06 Silvano Salvadori
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