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Monsignor Gennaro Bucchi sulle opere d’arte d’Empoli, nel 1897

Monsignor Bucchi, proposto di Collegiata, scrisse questo interessante articolo su una pubblicazione di fine secolo 19°, nella quale collaborò anche Vittorio Fabiani.

E’ la prima edizione di una più celebre edizione della stessa rivista (che era un allegato mensile del giornale “Il Secolo”), che uscirà a secolo 20° appena iniziato e che abbiamo pubblicato nell’originale anastatico tempo indietro.

Pinacoteca, Immagine proveniente dal Fondo Guerri

bucchi


Le differenze non sono da poco, in particolare una è interessante: ci viene mostrata la Madonna degli Ebrei completa della testa del Bambino, anche se il buon Proposto dice: “Però è cosa che grandemente amareggia l’animo il vedere che al Bambino Gesù è stata spezzata la testa, forse, come dicono comunemente, per iscoprirvi il segreto dell’invetriare.”

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Da queste parole si mantiene ancora oggi viva la leggenda che la testa al Divin Fanciullo saltò in tempi remoti a causa della curiosità avida dei ceramisti: nella edizione successiva, curata dal Fabiani e dal Mancini, di questa leggenda non si trova traccia.

Ci ha risolto tutto il Siemoni, andando a spulciare in Archivio Storico Empolese, e ritrovando notizie di una proditoria sassata data con buona mira da un monellaccio empolese… che approfittò della scarsissima illuminazione notturna di piazza dei Leoni. Ci rimise del suo anche una Naiade della Fontana, sassaiolata impunemente su una guancia, come si vede ancora oggi.

E’ probabile che il Bucchi, preoccupato di non far fare brutta figura ai suoi concittadini, per giunta su una pubblicazione nazionale come era il “Secolo”, s’inventasse questa baia che portava altrove la responsabilità che invece era tutta nostra. Una bugia “bianca”, a fin di bene… Mi immagino le risate del Fabiani, che di certo conosceva come erano andati i fatti…

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