Le mine tedesche esplosero il 24 luglio 1944 danneggiando senza pietà le case e le strade del centro di Empoli
La Madonna degli Architetti al Magazzino del Sale in via Ridolfi a Empoli
Il tabernacolo è collocato in facciata dell’edificio Magazzino del Sale, oggi sede del Museo del Vetro, in posizione dominante sulla parete angolare disposta a scarpata all’incrocio tre via Chiara e Ridolfi.
Si tratta di una Madonna con Bambino, in stile bottega robbiana; si condivide l’attribuzione di “Madonna degli Architetti“, attribuita da Testaferrata e Parri [1], in quanto pienamente corrispondente all’omonimo prototipo di Andrea della Robbia conservato al Museo nazionale del Bargello.
Magazzino del Sale, 03/10/2011
DESCRIZIONE
Si tratta di una terracotta dipinta in policromia e invetriata; al centro di una cornice di frutti e foglie disposte a “U” rovescia vi è la Madonna con Bambino è in posizione seduta, è voltata col mezzobusto di profilo sul suo fianco destro e abbraccia il Bambino, quest’ultimo posto in piedi sulla gamba della Madonna e succhiandosi il dito della mano sinistra. Tale configurazione è esattamente rispondente alla Madonna degli Architetti esposta al Museo del Bargello a Firenze.
La terracotta è posizionata al di sopra di un piccolo basamento rivestito da una lastra in marmo bianco su cui vi è incisa un’Iscrizione.
Essa è alloggiata in un’edicola composta da una soglia in pietra serena, due ritti e un arco a tutto sesto in laterizi intonacati, quest’ultimo coperta da una doppia centinatura aggettante composta da pianelline sottostanti a pianelle in cotto.
Lo sfondo della nicchia e le parti intradossali dei ritti e dell’arco risultano tinteggiati di colore azzurro.
La Madonna degli Architetti
Al suo interno vi è ancora oggi una striscia lignea arcuata e applicata all’intradosso dell’arco, da cui fuoriescono sette basamenti di attacco per lampadine elettriche, oltre a un filo di alimentazione dotato di un altro piccolo attacco.
Una volta doveva esserci l’infisso di protezione, probabilmente una finestrella, considerando i monconi tranciati di due cerniere sul ritto destro e di un arpioncino sul ritto sinistro.
Si suggerisce a chi di competenza di reinstallare il finestrino, e possibilmente effettuare un leggero intervento di manutenzione e ripulitura.
Nel complesso il suo stato conservativo è buono.
Particolare dell’Iscrizione in marmo
L’ISCRIZIONE E STORIA
La terracotta è posizionata al di sopra di un piccolo basamento rivestito da una lastra in marmo bianco su cui vi è inciso la seguente iscrizione:
ÆDICVLAM. HANC. B. V. AB. AN=
GELO. ANNVNTIATÆ. ANTIQVI=
TVS. DICATAM. NONNVLLI. CIVES.
STIPE. COLLATITIA. RESTAVRAN=
DAM. ET. IMAGINEM. SVB. TITVLO
MATER. DEI. AN. SAL. MCMXXI P.C.
L’iscrizione fu apposta nell’anno 1921 in occasione di un restauro finanziato da alcuni cittadini, consacrandola alla Vergine Madre di Dio e alloggiandovi l’attuale terracotta; dalla stessa iscrizione si evince che in precedenza era dedicata alla Vergine annunciata dall’Angelo.
Particolare dell’Iscrizione in marmo
Note e Riferimenti:
[1] I tabernacoli di Empoli, E. Testaferrata e D. Parri – Editori dell’Acero 1998, pag. 46;
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