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Il Bargello: Chi non vola non passa

Il Repetti si è rovesciato nella tomba quando ha saputo che i solerti funzionari dell’ANAS hanno deciso di tappare tutti gli accessi e gli stradelli sulla statale 67, esistenti già ai tempi in cui la grande via di comunicazione della Tuscia nord-occidentale si chiamava “via Quinzia”.

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Mi dicono che anche il Lopes Pegna, aulico studioso della viabilità toscana, abbia avuto postumi sussulti nell’apprendere la ferale notizia. A Empoli diversi avvocati in crisi di lavoro si stanno già fregando le mani nella speranza di avviare tutta una serie di ricorsi al TAR.

Questo è quanto leggiamo sulla “Nazione” di lunedì 25 novembre 2013. Vi si dice anche che la senatrice Cantini sta già occupandosi del problema in vista di una soluzione non traumatica e concordata fra le varie amministrazioni più o meno interessate. Stiamo freschi! Si afferma in alto loco che le vigenti normative (quali?) non consentono il mantenimento di una situazione ultrasecolare. Allora bisogna proprio essere dei pubblici funzionari per varare iniziative così assurde e sgangherate, per usare un aggettivo che piace al Quirinale.

Il sonno della ragione genera mostri. Devono avere ragionato (si fa per dire) così: siccome a Empoli volano anche i ciuchi, si possono impunemente tamponare gli accessi alle case ed agli stabilimenti dalla via pubblica. Chi non vola non passa. Or va bene che c’è bisogno di grattare il fondo del barile per fare cassa, ma non si può molestare a tal segno il cittadino al fine di raggranellare qualche centinaio di euri. Follia pura.

IL BARGELLO

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