Skip to content

Una strada “difficile”: la SS 429 ex Senese-Romana – di Claudio Biscarini

Valdelsa vista dal Monterappoli
Valdelsa vista dal Monterappoli

Da sessantuno anni, purtroppo, son costretto a viaggiare sulla strada 429 da Poggibonsi  a Empoli, prima, e da Empoli a Poggibonsi, ora.  Posso, quindi, dire che conosco quella che una targa posta su un edificio a Osteria Bianca ci dice essere la vecchia strada Senese-Romana in ogni buca e in ogni metro. Posso anche affermare che, in sessantuno anni, poco è cambiato e qualche cosa in peggio. 

Il traffico, si sa, è aumentato considerevolmente, ma a questo stato di fatto non corrispondono risposte adeguate. Cominciamo dai passaggi a livello. Lunedì 28 aprile 2014, mentre mi recavo con mia moglie a Poggibonsi per una tristissima incombenza, al passaggio a livello del Terrafino sono incappato nel transito di quattro treni, due merci e due passeggeri, in contemporanea. Dire che la sosta è stata prolungata è un eufemismo. Ripartiti finalmente, siamo restati bloccati a Brusciana dal passaggio a livello della linea Empoli-Siena. La domanda sorge spontanea: a lato del primo passaggio a livello al Terrafino mi pare di aver capito che ci sia una deviazione, già asfaltata peraltro, che dovrebbe permettere di aggirare l’ostacolo, perché non è in funzione? E per il successivo passaggio a Brusciana che si intende fare, visto che la nuova 429 ancora non dà segni di vita?

Finalmente giungiamo alle frazioni di Sant’Andrea e Fontanella, dove siamo ancora fermati da due coppie di semafori. Non intendiamo certo discutere se fu giusta a suo tempo la decisione di aver posto quei due blocchi semaforici. La sicurezza degli abitanti richiedeva ciò. Ma abbiamo notato una cosa che non ci appare, invece, consona alla situazione. E non lo abbiamo notato una sola volta ma, costretti ogni settimana a fare quella strada almeno due volte, lo abbiamo visto sempre. Sul lato destro della carreggiata venendo da Empoli, all’altezza del Circolo Arci di Fontanella fino alla fine del paese, fu creata una striscia ad uso pedonale e furono messi diversi cartelli di divieto di sosta, salvo una o due possibilità di carico e scarico. Quel che abbiamo notato è che tale striscia pedonale ha costantemente, a volte più a volte meno, posteggiate auto sopra, in alcuni casi posizionate  anche sotto i cartelli…di divieto di sosta. La carreggiata è stretta e quindi, quando il semaforo posto poco prima del Circolo Arci, dà il verde, per prendere la direzione di Castelfiorentino è gioco forza spostarsi  sulla sinistra, compresi i numerosi camion che viaggiano su quella strada  Questo rende molto pericoloso, per un pedone, camminare sulla parte sinistra della via anche perché priva di marciapiede. Comprendiamo la necessità degli abitanti  di posteggiare i loro mezzi, ma un’altra domanda sorge di nuovo spontanea: non è possibile creare un posteggio all’inizio o alla fine del paese ( magari in zona ex zuccherificio) per permettere a chi abita di posteggiare le proprie auto senza invadere la corsia pedonale che, oggi come oggi, è quasi inutile?

Da Castelfiorentino a poco prima di Certaldo, non c’è traccia della nuova 429, nemmeno a sterro. Probabilmente ci saranno problemi burocratici ma, arrivati alle porte della città del Boccaccio, finalmente, e fino a Poggibonsi, si può usufruire della nuova strada. Nella nostra ingenuità, in tutti questi anni in cui non pochi sono stati anche gli incidenti mortali sulla “vecchia” 429, avevamo supposto che la “nuova” 429 avesse almeno quattro corsie in modo tale da limitare tali incidenti almeno quelli di salto di corsia dovuto a eccessiva velocità. Ci eravamo sbagliati. La strada è a due corsie, in alcuni punti molto veloce forse più della “vecchia” e, nonostante l’attività delle forze dell’ordine e la presenza dei cartelli, a volte  qualcuno, incurante dei limiti di velocità, la prende per la pista di Le Mans. Non ci sono alberi, è vero, a cui troppo spesso sono stati imputati gli incidenti mortali, ma ciò non ci consola. Speriamo di non aver fatto un ennesimo lavoro su cui dover rimettere le mani, come è accaduto per la Grosseto-Fano. Ai posteri l’ardua sentenza.

Questo articolo ha 0 commenti

Lascia un commento

Torna su