Foto panoramica di Vinci, nella cartolina risulta riportato il 1952 come anno di riferimento. A giudicare…
Empoli nelle foto aeree del dopo guerra: località “Terra Santa”
Fin da quando ero studente al CdL in Urbanistica e Pianificazione territoriale ascoltavo con interesse lezioni accademica sul Consumo di suolo, inteso come spreco della risorsa non riproducibile “suolo” mediante diversi usi, primo tra tutti la “cementificazione dei suoli”.
La cementificazione dei suoli non va intesa solamente come la copertura di suoli agricoli mediante espansioni urbane, ma anche l’abbandono delle zone agricole va ad aggiungersi nel novero della cementificazione; infatti la riduzione, o peggio ancora, la scomparsa del reticolo idrografico minore costituito da fosse e scoline campestri va ad aggravare gli effetti del rischio idraulico e idrogeologico. E ancora, anche le errate pratiche colturali sulle zone coltivate hanno incrementato un altro fenomeno ormai non più trascurabile: l’erosione dei versanti e quindi, l’impoverimento della parte migliore del suolo superficiale.
Anche il progressivo abbandono del governo delle aree boschive rispetto al passato ha avuto effetti nefasti crescenti su ciò che si trova a valle e sugli stessi versanti: un sottobosco non curato crea facili problemi di accumuli vegetali che negli eventi meteorologici critici possono facilmente confluire nei corsi idrici superficiali e creare i danni ormai noti dalla cronaca.
Si rende quindi necessario cominciare una serie di brevi focus su alcune zone di Empoli, anche se consapevole che tale argomento meriterebbe approfondimenti degni di una tesi di laurea, invitando a leggere gli articoli analoghi su San Miniato di Francesco Fiumalbi → .
Per brevità e facilità di comprensione anche ai non addetti si predilige esporre un repertorio aerofotogrammetrico relativo ad alcuni principali anni, estraendoli dal Servizio Geografico della Regione Toscana, una vera eccellenza dell’Amministrazione Regionale Toscana, non facendo errore ad affermare che si tratta di un progetto d’avanguardia nel contesto nazionale (quando si dice che la Ricerca produce benefici…).
In un mio precedente seminario pubblico presentai i fotogrammi di una ripresa aerofotogrammetrica su Empoli datata Gennaio 1942, inoltre di recente ho acquistato copia privata dei fotogrammi R.A.F. del 28 agosto 1945 e del volo IGM 1948; tutti questi si presentano per la loro straordinaria testimonianza di un assetto territoriale minutamente coltivato e ben governato (a proposito di Governo del Territorio, ndr). Questi voli aerei però fanno parte di un’altra banca dati e pertanto si farà riferimento a quella regionale.
Località o toponimo: Terrasanta, sud-ovest del capoluogo urbano.
1820, Catasto Leopoldino
Si rimanda alla visione della cartografia digitale pubblicata in questo sito
1954 Luglio 08, Volo GAI (quota 5000 m s.l.m., macc. da presa FAIRCHILD, formato 23×23 Focale 154,17)
Si inizia da questo periodo visionando il fotogramma prodotto dal Gruppo Aerofotogrammetrico Italiano, volo i cui fotogrammi originali si presentano con qualità e risoluzione non eccellenti rispetto al volo IGM dell’anno precedente (1953) ma sufficienti a restituire un quadro conoscitivo dell’epoca.
Colpisce da subito l’assenza di cospicue zone periferiche edificate in special modo negli anni Sessanta, espansioni selvagge sorte senza particolari “piani direttori” ma con semplici piani di lottizzazione approvati per modeste aree, come spesso ho potuto riscontrare nella ricerca di licenze edilizie.
Quest’area fu tra le prime ad essere coinvolte dall’inurbamento di Empoli e prevalentemente realizzata da cooperative edificatorie (per es. la Domus Cristiana) con modelli e stili architettonici facilmente riconoscibili.
La visione del fotogramma 1954 è sorprendente, soprattutto per chi la osserva per la prima volta: evidenzia una fittissima trama poderale il cui modulo “base” era detta la “presella” o la “proda”, ovvero un piccolo pezzo di terra di forma rettangolare e con superficie[1] media di circa 2.000(duemila) mq, circondata dai fossi e scoline ben curate e da filari di vite “maritata” alternati da filari di oliveti e/o frutteti; era il modulo base che da secoli fu diligentemente applicato nel sistema agricolo tipicamente governato col contratto agrario della Mezzadria[2].
E’ pure straordinaria la sovrapposizione comparativa[3] della trama paesistica del 1954 con quella del Catasto leopoldino 1820: si è constatato che la trama paesistica esistente al 1954 corrispondesse pressoché interamente alla trama particellare del Catasto, presupponendo che i geometri rilevatori abbiano identificato, come noi, le particelle in funzione di separazioni fisiche (scoline, fossi) e diversità colturali in atto.
Aguzzando la vista il lettore potrà notare l’esistenza dei covoni di paglia o fieno radunati al centro delle preselle stesse, ed è comprensibile in quanto la foto è scattata il 13 luglio 1954.
Al centro della foto aerea proposta vi è un elemento lineare in direzione nord-sud: si tratta del rio di Bonistallo, quello che una volta prendeva inizio dal “Padule di Bonistallo”[4]. Oggi tale rio si trova “intubato” o “tombato” ovvero scorre in una condotta sotterranea avente più o meno lo stesso percorso che si vede nella foto, ma tale rio oggi fuoriesce all’aperto a pochi metri dal Viale Boccaccio per poi sfociare poi in Arno. In questo tratto finale era anche chiamato dagli abitanti “rio di Capecchio”, tratto tuttavia interamente intubato negli anni Settanta, a giudicare dalle foto aeree.
A nord del fotogramma lungo la S.S. 67 (Via della Repubblica) e via degli Orti si osservano le prime “timide” espansioni lineari a edilizia compatta, oggi Via Piave e Via San Rocco; ad est (sulla destra), lungo Via delle Antiche Mura, Via Carraia (oggi anche Via A. di Cambio) non si notano significative espansioni o edificazioni nemmeno comparate all’anno precedente; a sud la zona termina col tratto ferroviario sgombro dalle costruzioni (salvo le prime espansioni lineari disposte a pettine a sud cioè in Carraia); ad ovest (a sinistra) si osserva il rio di S. Anna o S. Maria costeggiato sull’argine sinistro dalla strada di Pratovecchio.
Un particolare: la fabbrica S.I.G.L.A. ricordata come “fabbrica della gomma” una volta esistente sul piazzale della Coop a Santa Maria, danneggiata dagli eventi bellici, non venne ricostruita con la più ampia sagoma riscontrabile nelle foto 1942.
1965 giugno 19, Volo “radente” IGM (quota 900 m s.l.m, Focale: 152,72 Macc. da presa: ZEISS Formato: 23X23)
Per tale fotogramma, conservato all’IGM e quindi non pubblicato dallo sportello cartografico regionale, non è possibile pubblicarne l’estratto per disposizioni dell’Ente proprietario, tuttavia merita farne cenno descrittivo.
Il quartiere di “Terra Santa” ormai è quasi saturo, l’espansione si è sviluppata velocemente da Via Arnolfo di Cambio verso ovest lungo le due particolari direttrici di Via Brunelleschi e Via Raffaello Sanzio attestandosi più o meno all’altezza della Via Veronese e dell’ex Pretura, ancora inesistente.
Il quartiere compreso tra Via degli Orti e Via Cellini risulta edificato completamente assumendo l’attuale compagine; risultano ancora appoderate e ben coltivate le aree ove oggi sono esistenti il polo scolastico, il PEEP di Via Valsugana e l’area dell’ex Pretura. Il rio di Bonistallo/Capecchio risulta ancora interamente a cielo aperto, dotato di filari (frutteti ?) su entrambi gli argini e addirittura nel tratto di Via Veronese sembra probabile vi fosse un rigoglioso filare alberato su entrambi i lati.
1975 Agosto 19, Volo radente Reg. Toscana (Quota: 2000 m s.l.m, Focale: 153.07 Camera: ZEISS)
Per questo fotogramma faccio solo un cenno in quanto non pubblicabile tramite il suddetto sportello cartografico, mentre gli approfondimenti saranno visti al punto successivo.
Il Rio di Bonistallo/Capecchio risulta intubato quasi interamente, non è chiaro se nel solo tratto di Via Veronese sotto la fitta chioma alberata fosse ancora a cielo aperto, anche se la testimonianza di un ingegnere ancora in attività mi conferma che fosse già stato intubato pure in quel tratto alberato.
1978, Volo Reg. Toscana (quota: 6500 m s.l.m, Focale 153.11 Camera: Zeiss)
Rispetto al volo del 1954 è notevole il colpo d’occhio sulle variazioni dell’assetto urbano di quest’area.
Ormai l’espansione si era inoltrata lungo le direttrici di Via Raffaello Sanzio e Via Segantini, andando a lambire quasi tutte le principali “barriere” viarie. L’area compresa tra Statale 67 e Via degli Orti, Via Arnolfo di Cambio, la ferrovia e rio di S. Anna risulta quasi saturato salvo il poco spazio rimasto lungo la ferrovia (polo scolastico ed ex Pretura).
1988 , Volo Reg. Toscana
Rispetto al precedente volo non vi sono sostanziali novità, salvo l’ampliamento del polo scolastico e il minimale completamento degli spazi areali e degli spazi pubblici.
1996, Volo Reg. Toscana
Finisce a questo stadio questa breve analisi aerofotogrammetrica di questo tessuto urbano in quanto tra queste due ultime soglie temporali non vi sono variazione degne di nota se non in maniera puntuale e localizzata, relative ad interventi particolari ma non di rilievo urbanistico.
2013 Googlemaps, Vista satellitare recente: http://goo.gl/maps/87Tf9
Ci sono molti punti su cui avviare percorsi di riflessione e di ripensamento del tessuto esistente, anche alla luce anche dei nuovi principi affermatisi nella letteratura accademica e d’avanguardia come Rigenerazione urbana, riduzione e contrasto al Consumo del suolo, autosostenibilità e quanto altro il settore della Pianificazione territoriale possa suggerire.
Note e Riferimenti:
[1] Università di Firenze, Facoltà di Architettura, Tesi di Laurea in Urbanistica e Pianificazione Territoriale, Empoli 17 Luglio 2004: “la piana empolese: evoluzione dell’assetto idrografico dal catasto lorenese ad oggi.” di C. Pagliai, Rel. Prof. C.G. Garzonio;
[2] Contratto o patto agrario stipulato tra due Parti, ovvero tra possidente terriero e mezzadro, con cui il primo cedeva all’altro l’uso del “podere” inteso come universalità di terra agricola, manufatti edilizi per uso abitativo e connesso all’attività agricola, etc;
[3] Tesi di Laurea citata;
[4] Catasto Leopoldino 1820
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