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Empoli – Las Vegas: solo andata?

Le città sono immagini materiali frutto di azioni immateriali. Tuttavia desta stupore l’attuale livello di dinamicità raggiunta dalla continua evoluzione delle attività, complice anche la Crisi, che ha premuto sull’acceleratore di tale ambito. Usando un termine recentemente attribuito alla politica, ovvero “liquida”, ritengo congruo applicare lo stesso termine all’attuale uso e consumo della città, dei suoi spazi pubblici e privati ad uso pubblico. Anche Empoli non ne è rimasta indenne da questi cambiamenti che osiamo definire liquidi quanto moderni, e l’immagine e il decoro urbano ne vengono coinvolti. Colpisce in particolare un fenomeno che altrettanto oserei definire dilagante, ovvero la proliferazione delle sale “slot”; ormai come ti muovi, ovunque trovi sale slot specializzate, senza contare che una buona di bar e locali sono dotati di specifica saletta interna, nell’ossequio delle norme. Confesso che non sono attratto, per fortuna, dalle macchinette “mangiasoldi” degne protagoniste dei tanti film sulla febbre del gioco, e sorvoliamo pure sui motivi per cui sono ritornate alla ribalta, precisando che in molti avranno constatato che la maggioranza dei giocatori siano di origine asiatica. Usi il termine “proliferazione” perché ne sono spuntate a bizzeffe, complice la liberalizzazione sfrenata, ha fatto si che tra non molto avremo in ogni quartiere o frazione almeno una sala slot, magari di pari passo ad un negozio di kebab, tanto per rimanere in tema di contaminazione culturale urbana. Che decadenza!
Non vale neppure la pena di citarne quelle più frequentate o appariscenti, ormai sono diffuse in maniera capillare, più diffuse di fruttivendoli e latterie ormai razza in via di estinzione. Sembra che Empoli, come molte altre città, stia mutando aspetto somigliando sempre più ad una Las Vegas toscanella. Tanto vale a questo punto fare il passo compiuto e consentire l’aggiunta delle attività “accessorie” che contornano quella principale del gioco della suddetta città del Nevada(USA), forse forse allieterebbero il fisco e l’economia locale. Ma poi non ci lamentiamo se ci rimette il decoro urbano, ormai abbastanza risentito degli ultimi cambiamenti epocali.  Probabilmente, (condizionale d’obbligo), nelle politiche attuate dell’ex Assessore Torrigiani di Empoli c’era anche l’intenzione di salvaguardare il decoro e contesto urbano dal curioso fenomeno che voglio coniare come “lasveghizzazione”, oltre che salvaguardare i fruitori delle sale slot. Di recente sono state approvate norme che pongono nuovi limiti per questa tipologia di attività, forse, e finalmente, il Legislatore si è accorto di questo problema. Però ancora una volta, aggiungo io, la lungimiranza gli è passata accanto.

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