EMPOLI - Come è stato amministrato il territorio empolese sotto il Granducato mediceo? Attraverso quali…
Empoli faceva il Palio nel 24 Agosto 1776
Estratto dalla Gazzetta Toscana dell’anno 1776 Tomo n° 34 pag 135/136:
<<Empoli 24 Agosto [1776, ndr]
Dalle sole magnifiche offerte ricevute dalle circonvicine, e lontane Parrocchie, chi in falcole[1] ornate di monete, chi in grano, chi in olio ec. sono restati persuasi i molti Forestieri accorsi nei tre già indicati giorni in questa venerazione sia questo SS. Crocifisso detto delle Grazie; e se a ragione esultarono gli Empolesi, allorché dalla pietà del nostro Real Sovrano fu loro permesso dopo lo spazio di anni 28. di farne la solenne Esposizione per dare sfogo non tanto alle rispettabili collette già fatte nel decorso di detto tempo, quanto per rinnovare la grazia ricevuta nel 1399. di restar liberato il dominio Fiorentino dall’orribile flagello della peste, provandosi ciò con l’epoca del miracolo d’esser instantaneamente fiorito un’arido tronco in verdo mandorlo con frondi, e fiori, al qual tronco gli Empolesi avevano appoggiato questo sacro deposito, nel girar che fecero per Val di Marina, per il Mugello, per Fiesole, e per Firenze. Toltosi per tanto ogni fasto, e con l’unico oggetto di fare in tutte le sue parti decorosa questa festa, domenica scorsa 18. stante fu posta questa S. Immagine all’altar maggiore della Propositura, entro un ben inteso tabernacolo, che ergevasi sino all’arco della Tribuna del coro sfiancando detto altare con modiglioni, e candelabri che lo rendevano maestoso. La Chiesa tutta, che per se stessa è ricca di pietrame era ornata nei vacui con damaschi cremisi con gallone d’oro a guisa di ricamo, e simili erano i padiglioni a due archi delle tribune, ed Altari laterali con placche, lamiere, e viticci ovunque potevasi regolarmente illuminarsi il sacro Tempio. La piazza pure ridotta uniforme con archi, e loggiati tutti dipinti forse era più bella al lume del giorno, che coll’illuminazione della notte, la quale però era concertata in maniera che la rendevano vaga, mentre la maggior parte erano tanti piccoli lampioni di vetro a bella posta fatti lavorare, contenendo dentro altro vasetto pure di vetro con lume, quali lampioni in grandissima quantità erano regolarmente distribuiti per tutte quante le strade di questa non piccola Terra a solo oggetto di renderle praticabili. Nelle tre mattine, e nel dopo pranzo vi è stata sempre scelta musica, nella quale serve il dire che vi ha cantato il Sig. Gio. Manzuoli, con altri bravi Professori, ed ha regolata l’orchestra il Sig. Pietro Nardini venuto con i suoi scolari, e vi ha fatto altri concerti il Sig. Piantanida col violoncello. Alla corsa del palio alla lunga furono 17. i barberi essendo restato vincitore quello del Nob. Sig. Matteo Galli; all’altra in tondo con i fantini sulla gran piazza fuori d’Empoli [oggi Piazza della Vittoria, ndr] ridotta ad anfiteatro furono in numero di 6. Più d’ogni altra cosa poi ha sodisfatta la devozione dei tanti forestieri d’ogni rango anco non Toscani, l’esemplare processione fatta nel martedì, dove tutte le Fraterie, Clero ec. con torcia bianca precedevano in qualche centinaio la S. Immagine seguitatata pure da un’infinito numero di donne con falcola[2] accesa, e scortata da più picchetti di Dragoni a cavallo, e a piedi con altra soldatesca. Nessuno in tempo della processione poteva attraversare la strada, avendo gli Empolesi tenuto in quest’occasione il medesimo sistema del giorno del Corpus Domini, che si rende per la divozione il più particolare di qualunque altro luogo. Sul cimiterio della Propositura eravi formata una Cappella di dove fu data la benedizione al popolo schierato sulla piazza allo strepito degli strumenti, e dei mortaletti. La sera poi fu incendiata la macchina dei fuochi artifiziati la di cui esecuzione fu eguale all’espettativa. Il buon ordine fatto tenere da chi ha preseduto a questa lieta funzione con aver ripartire le diverse incumbenze a 24. festaioli scelti dalle persone più distinte di questa Terra, e l’ottimo regolamento tenuto dai Dragoni, che alla Chiesa erano specialmente destinati per dar campo alla devozione di ciascuno ha contentato oltremodo il pubblico, al quale nel decorso di questi tre giorni è stato dispensato generosamente e sonetti, e composizioni diverse con un libretto nel quale oltre una dedica in verso a S.A.R. con altri componimenti vi era un’Istoria di questa Immagine del SS. Crocifisso detto delle Grazie.>>
Note e Riferimenti:
[1] Allo scrivente questo termine appare non pienamente leggibile, ma debbasi intendere il termine “fiaccole” ? in seguito viene ripetuto e inteso in questo modo.
[2] Ibidem
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