Gli empolesi la chiamano da sempre "La Pinetina", in quanto fu reimpiantata ex nuovo nel DopoGuerra per ripristinare quella tagliata dalle truppe tedesche tra il 20 e 31 luglio 1944[1].
Empoli 1710: Tavola ubicativa dei Cespiti
TAVOLA UBICATIVA DEI CESPITI:
la disposizione dei Cespiti nel Castello di Empoli all’anno 1710.
1 – Introduzione e trascrizione documentale
2 – Tavola ubicativa dei Chiusi
3 – Tavola ubicativa dei Cespiti ⇐
4 – Tavola ubicativa dei Cespiti e dei Possessori
5 – Indice sintetico Possessori per cognome
6 – Indice sintetico Possessori per Cespiti
7 – Indice sintetico Affittuari per cognome
La mappa digitale è stata prodotta quale sintesi interpretativa dei dati estrapolati dalla “Descrizione Della Fogna dietro le RR:de mm:e di S. Dom:co d’Empoli Descritta al Libro L a/2 a 258 (a pagina 258, ndr)” [1] ovvero del censimento descrittivo di tutte le proprietà private situate dentro il castello di Empoli; la finalità di tale censimento era la costituzione di un vero e proprio strumento di “Imposizione” fiscale.
Con esso censivano e annotavano in via descrittiva i cespiti fondiari suscettibili di autonoma capacità reddituale su cui applicarvi un gravame, nella fattispecie destinato a raccogliere la somma necessaria per effettuare dei lavori pubblici al tracciato fognario allora esistente nell’omonima “via della Fogna”, oggi meglio nota come via Marchetti; in essa la fogna urbana del castello, che collettava tutte le acque luride fino ad allontanarle nel vicino corso del fiume Arno.
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QUADRO D’UNIONE DEI CESPITI: versione immagine
Tecnica di rappresentazione
La mappa è stata redatta inserendo la numerazione dei Cespiti fondiari in modalità georeferenziata, in base ai riferimenti geografici univoci individuati dalla disamina del censimento 1710. Si è adottato come base il Catasto leopoldino del 1820 in quanto trattasi dell’unica cartografia geometrica del castello più vicina cronologicamente alla data dell’Imposizione 1710.
Con questo metodo si è fruito di un ulteriore vantaggio: in alcune particelle catastali del 1820 si è riscontrata la coincidenza del cognome di proprietà con quello riportato in alcuni cespiti del 1710. Presumendone inalterata la variazione di proprietà nella medesima famiglia, tali immobili sono divenuti punti stabili di riferimento utilissimi nella fase di orientamento e collocazione dei cespiti all’interno dei Chiusi.
Sono riportate anche le mura castellane coi due ampi bastioni posti agli angoli sud est (in muratura) e sud ovest (in terra soda); esternamente alle mura si riportano anche gli ampi fossati che cingevano il castello e ben rappresentati anche nelle mappe leopoldine.
Si è ritenuto indispensabile riportare l’odonomastica di alcune strade, vicoli e chiassetti citati nelle minuziose descrizioni dei Chiusi e degli stessi cespiti fondiari.
In tratteggio son riportati alcuni vicoli e chiassetti allora esistenti, seppure con caratteristiche oggi andate perdute.
Note e Riferimenti:
[1] Archivio storico comunale di Empoli: Preunitario, Comunità, Filza n. 80, da carte n. 52
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