Chi non se lo ricorda in Empoli in bicicletta nell’immediato dopoguerra, col suo tonacone nero, quella testina aguzza con pochi capelli, quell’aspetto apparentemente serioso
Due detti empolesi su Sant’Agostino
Il secolare “oriuolo” di S. Agostino è dotato di due facce, una sulla pubblica Via de’ Neri e l’altro sulla parete interna del transetto lato nord. Può ritenersi quasi un “miracolato” del crollo del campanile, che si ripete avvenuto mediante brillamento di mine tedesche; perchè miracolato ? Perchè il crollo di tale torre alta e snella poteva causare danni ben peggiori, e a giudicare dalle foto scattate dopo il crollo, nel complesso è andata bene, limitando i danni ad una parte del transetto. Lo stesso non si può dire dell’ex adiacente Teatro Salvini, che dopo la sua demolizione estesa è stato ricostruito come lo vediamo oggi nel Cinema La Perla.
Oggi riporto un paio di vecchi detti empolesi che sento dire spesso in famiglia, ovvero:
<<“Tu c’hai più cariche dell’orologio di Sant’Agostino”>>.
Riguarda le persone molto indaffarate, talmente occupate che prendono un sacco di impegni (cariche), e quindi si ironizza paragonando gli impegni alle cariche manuali che si dava anticamente all’orologio.
<<“Sant’Agostino fa l’elemosina a ‘i Duomo”>>.
Con una metafora si ironizza su un pover’uomo che fa l’elemosina al ricco; potrebbe avere radici dal medioevo, infatti il suddetto Convento fu fondato dai frati di un ordine religioso dei “mendicanti”, e quindi ogni frate faceva voto di povertà.
Sarebbe da approfondire le precise origini di questo detto, magari ebbe origine da un particolare episodio o peggio ancora, da un contrasto con la vicina Pieve di S. Andrea? Si attendono ben volentieri riscontri o suggerimenti, che pubblicheremo celermente.
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