Il tabernacolo, di tipologia a pilastro in muratura, si trova ad un crocevia abbastanza trafficato…
Domenica, 26 dicembre 1943, una commemorazione. di CLAUDIO BISCARINI
Si erano alzati presto i membri degli equipaggi dei B 26 Marauders del 319th (M) Bomber Group, quella mattina di domenica 26 dicembre 1943. Il giorno prima, il secondo Natale oltre mare, era stato salutato con le solite cose: ricco pranzo a base di tacchino con ravanelli e cavolfiore e patate dolci, condito con sugo di carne, accompagnato da focacce, dolciumi, nocciole ed arance ed annaffiato dal caffè e succo di fragole. Non si era dimenticata la guerra: un milk run[1] sullo scalo ferroviario di Pisa che era stato ben coperto dalle esplosioni. Al mattino dopo, gli equipaggi di tutti e quattro gli Squadrons[2] che componevano il 319th (M) Bomber Group comandato dal tenente colonnello Joseph Randall Holzapple[3] detto Randy, si erano seduti nella sala del briefing dopo aver consumato una ricca colazione nella sala mensa.
L’obiettivo del giorno lo scalo ferroviario di Empoli, importante posizione sulla linea ferroviaria Firenze-Pisa-Livorno e dalla quale partiva anche la linea Ferrata Centrale Toscana per Siena-Chiusi-Direttissima. Le cose non andavano bene per le forze alleate di terra in quell’inverno 1943. Ad Ortona a mare, i canadesi stavano combattendo strada per strada da una settimana contro i Fallschirmjäger della 1. Fallschirm-Division, i famosi Diavoli verdi. Ad Orsogna erano i neozelandesi di Freyberg a segnare il passo e lo faranno fino alla primavera del 1944. La prevista avanzata di Montgomery su Pescara e successiva virata verso ovest in direzione di Roma, era finita nel fango. Più a occidente, la 36th US Infantry Division “Texas” stava finalmente conquistando le alture del Monte Sammucro a nord di San Pietro Infine e gli alleati erano in vista della linea tedesca Gustav.
Occorreva ad ogni costo fermare i rifornimenti che Kesselring riceveva via ferrovia. Ecco, in questo contesto, anche Empoli diventava un importante obiettivo militare così come tutti gli scali delle linee italiane piccoli e grandi. Dopo il briefing, gli uomini delle Big Tail Bird,[4] a bordo di camion e jeep, si diressero verso gli aerei e iniziarono a salire a bordo. Alle 10,30 iniziavano i decolli dalla base di Decimomannu. Il tempo di circuitare in volo in modo che tutti i Marauders si mettessero in formazione e poi, via verso l’obiettivo. Prima di arrivare al punto di attacco iniziale, il comandante della missione, la 135a per il Gruppo, maggiore Meyers aveva dato l’ordine ai mitraglieri di provare le loro armi. Corte raffiche, quindi, erano partite dalle canne delle Browning 12,7 mm ma di caccia nemici non se ne sarebbe vista ombra. Alle 13,10 i 36 B 26 erano sulla verticale di Empoli.
Città indifesa, tempo limpido a causa del vento di tramontana. Nel quartiere delle Cascine, come in tutta la città, si era a pranzo quando l’aereo leader del primo tenente G.F. Bruson lanciò il primo stick di ordigni da 500 libbre dopo che l’ufficiale bombardiere aveva gridato nell’interfono del velivolo il bombs away che aveva dato inizio allo sgancio. Dopo le prime, seguirono 210 tozze bombe AN-M64 General Purpose che seminarono la morte. Poi, ritorno a casa e, alle 15,20 tutti a terra. Un altro milk run in terra toscana.
Claudio Biscarini
[1] Milk run, il giro del lattaio.Così gli equipaggi americani chiamavano le missioni dove non incontravano resistenza.
[2] Gli aerei del 437th Bomber Squadron avevano le code color blue e il logo dello Squadrone era una croce di ferro tedesca inserita in uno scudo; il 438th Squadron aveva le code dei velivoli dipinte di rosso e il logo era un B 26 che sormontava un’aquila americana; il 439th Squadron aveva le code gialle e il logo era una bomba che centrava l’asso di una carta da gioco; il 440th Squadron aveva le code bianche e il logo era il cartoons Bugs Bunny che cavalcava una bomba.
[3] Holzapple fece una gran carriera nel dopoguerra.Divenne generale a quattro stelle e comandante dell’United States Air Force Europe. Si congedò nell’agosto 1971 e morì, a 59 anni, il 14 novembre 1973 di un attacco di cuore.
[4] Così erano soprannominati gli aerei del 319th Bomber Group.
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