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Claudio Biscarini: Quando “Pippo” colpì a Empoli.

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Scriveva Libertario Guerrini nel suo libro: Il 22 gennaio ( 1944 n.d.a.) alle 23,15 altri 8 vetrai morivano e 11 rimanevano feriti intorno al forno della vetreria Taddei,  colpito da una bomba probabilmente sganciata da un aereo tedesco. [1]

Purtroppo, nel volume di Guerrini, i probabilmente si sprecano ad ogni pagina. Questa notizia non suffragata da alcun documento è stata ripresa nel film di Paolo Capezzone, dal titolo Come sabbia negli occhi,[2] dedicato alle deportazioni del marzo 1944, dove si dà addirittura la responsabilità di aver fatto bombardare la Taddei, che non viene menzionata ma è di facile intuizione, ai fascisti empolesi e ai nostri cari padroncini, come dice un vetraio tra i protagonisti. In realtà, fascisti e tedeschi in questo caso non entrano per niente. Dalla fine del 1943 al maggio 1945, la Royal Air Force britannica diede vita a una complessa operazione aerea a cui diede il nome in codice di Night Intruder. Essa, servendosi di coppie di aerei in volo notturno, avrebbe dovuto svolgere una guerra psicologica nei confronti del nemico colpendolo anche nell’oscurità, mentre di giorno bombardieri pesanti, medi, leggeri e cacciabombardieri conquistavano il dominio del cielo. Purtroppo, a pagare le conseguenze di questa tattica, furono soprattutto i civili. Questi incursori ebbero vari soprannomi a seconda delle zone. A Perugia venne chiamato “L’Orfanello”, a Siena “L’aereo fantasma”, a Bologna “Pippetto Ferroviere”, in altre parti della Toscana “Il Notturno”. Il nome più noto fu “Pippo”, forse riferito alla nota canzone in voga all’epoca “Pippo non lo sa”. Bastava un filo di luce che partiva da una finestra incautamente scostata, il tubo di scappamento di una macchina che facesse scintille, un faro non ben oscurato e l’aereo notturno sganciava il suo carico di morte. Quella notte, forse furono proprio le scintille uscite dalla ciminiera della Taddei ad attirare la sua attenzione con conseguenze tragiche.

Chi erano gli aerei attaccanti? All’inizio, la R.A.F. scelse cinque o sei coppie di  ottimi bimotori Bristol Beaufighter, ma operò anche con i Martin Baltimore di costruzione americana. Poi, soprattutto nelle ultime fasi del conflitto, questi velivoli furono affiancati dal veloce De Havilland Mosquito e dal nuovissimo P 61 Northrop “Vedova nera” perché dipinto interamente di questo colore. Gli aerei equipaggiarono, tra gli altri, gli Squadrons 600th, 252th, 153th, 157th e 255th e decollavano da Foggia e da Falconara Marittima. Nessun aereo tedesco o fascista “vendicatore”, quindi, colpì i poveretti della Taddei, ma essi furono vittime di una precisa tattica di guerra.

Claudio Biscarini

 

[1] Cfr. L. Guerrini, Il movimento operaio nell’Empolese 1861-1946, Editori Riuniti, Roma 1970 p.457.

[2] Come sabbia negli occhi, lungometraggio di Paolo Capezzone, Gruppo Cinema CGIL.

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Foto n. 2: un De Havilland Mosquito

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