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Antica Farmacia Castellani, due foto d’epoca degli interni

In primis occorre ringraziale gli attuali gestori dell’Antica Farmacia Castellani che gentilmente hanno prestato queste due foto d’epoca per i lettori di Della Storia d’Empoli.

In secundis si può passare ad ammirare gli interni della vecchia sede della farmacia posta all’angolo tra Via Ridolfi e Via del Papa.
Negli empolesi il lunghissimo bancone è impresso nello memoria, e purtroppo si è letto in questi giorni la notizia della scomparsa di una persona ben nota a servire a questo bancone, il Sig. Gelli.

Nell’insegna ancora oggi capeggia l’anno 1752 di fondazione della farmacia, e noto che nell’anno 1724 non risulta censita una famiglia Castellani nella Imposizione della Fogna mentre risulta censita nella imposizione del 1759 e soprattutto risulta censita e mappata nel Catasto leopoldino del 1820.

Vi lascio con un quiz: scoprite dove erano con la mappa 1820 ed elenco possessori alla mano →

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Egregio Sig. Tavìani,
    quanti ricordi e quanta malinconia mi suscita il leggere il suo articolo e rivedere l’interno della farmacia Castellani.
    Il canto omonimo era il luogo degli appuntamenti giovanili, quando, rigorosamente dopo aver fatto le lezioni, la mamma ci permetteva un breve struscio ‘ni giro: ci ‘ede ‘sui canto di Castellani alle sei!!
    E la farmacia Pazzagli la ricordate??? il farmacista era un gentiluomo cortesissimo il dott. Mario Pazzagli e i commessi??
    Uno si chiamava Ivanio Marchi e l’altro Mario Cappelli.
    O tempora, o mores!!
    Grazie per avermi fatto tornare con i ricordi a quei tempi, per me felici.
    Cordiali saluti e buon lavoro.
    Gian Carlo Brogi

  2. E poi…nel giro d’Empoli ti imbattevi ne…”La antica farmacia Castellani”. Banconi, scaffali che incutevano rispetto. Prima di entrare quasi ti segnavi, o cercavi la pila dell’acqua Santa. Tutto di mogano, ben lucidato, cristallo e marmo. Sicuramente l’aveva fatta i’ Piantini.
    Mi sembra di ricordare la targhetta d’ottone “Olinto Piantini”, come del resto in tutti i negozi e le vetrine belle dell’Empoli d’allora. Il retrobottega dove preparavano i “galenici”, coi pestelli di marmo. Sembrava un museo. Poi l’angolo profumeria.
    Mi ricordo nell’immediato dopoguerra, appena ricostruita, io bambino, un “Signore” dietro il bancone, col camice bianco, molto distinto, coi capelli bianchi bianchi, in tinta col camice. Sembrava un “Professore”, incuteva rispetto, dispensava consigli, “risanava davvero” anche col solo comportamento, col look si direbbe oggi. Il dottore quello col cotone nell’orecchio, me lo ricordo in epoca più tarda. E la signora della cassa, seriosa, con una vestina scura che sembrava una divisa.
    Sempre Lei ci trovavi, seduta dietro quell’antico registratore di cassa un po’ rococò, che quando suonava, tin tin…mentre si apriva il cassetto azionato da una specie di manovella. Come era bello, come stimolava la mia fantasia di bambino.
    La farmacia allora era uno dei luoghi sacri in paese. Un pò pronto soccorso, ambulatorio, ospedale . Prima di scomodare “i’ Sor Dottore”, s’andava in Farmacia. Me lo ricordo bene a casa il Dr Cioni. Gastone Cioni, quando scriveva la “Ricetta” e poi…. Vai a dillo ai ragazzi d’oggi.
    Dispensavano consigli con professionalità , competenza e discrezione. Emilio e Paolo sono arrivati dopo ed hanno continuato ad interpretare la tradizione nel migliore dei modi. Poi Panta rei. Tutto scorre.
    E’ sparita anche Lei !

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