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Stemma famiglia SANDONNINI


↖ RACCOLTA DEGLI STEMMI
↖INDICE DEGLI STEMMI nel Chiostro della Propositura di S. Andrea

Lo stemma dei SANDONNINI è situato nella chiesa di Santa Maria a Ripa nella omonima cappella (la prima a destra per chi entra).
Secondo la tradizione tramandata dalla stessa famiglia (la nonna di Ippolito Neri era una Sandonnini), essi vantavano origini longobarde, ed ebbero ruolo di Conti di Borgo San Donnino nella Garfagnana, finché non si rifugiarono a Lucca; la circostanza risulta citata dal Repetti [1]di cui si riporta la descrizione estratta nelle note.

da qui la famiglia si insediò a Empoli attorno all’ultimo decennio del Quattrocento (1491 circa)[2] e assunsero il patronato della chiesa di San Donnino, situata nella omonima località di Empoli, ove nel 1498 vi fu sepolto il membro Matteo di Giovanni di Carlo, comandante militare della Repubblica fiorentina [3].
Nel 1625 fu nominato Pietro Sandonnini Proposto della Collegiata di Empoli.
Nel 1638 Alessandro e Andrea di Pietro Sandonnini ottennero un secondo patronato sulla suddetta cappella nella chiesa di Santa Maria a Ripa; pochi anni dopo, ovvero nel 1666, con apposito Decreto furono iscritti nella cittadinanza di San Miniato.
In seguito Andrea Sandonnini ottenne anche il cognome dei «Giachini» [4], precisando che nel fascicolo è contenuto anche lo stemma della famiglia Giachini del Becco.

La famiglia Sandonnini-Giachini si estinse nel 1784 con la morte dell’ultimo discendente, il canonico Giachino.

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Descrizione araldica:
Troncato: nel 1° d’oro, all’aquila di nero coronata del campo; nel 2° scaccato d’argento e di nero.[5]

Ubicazione: Chiesa conventuale di Santa Maria a Ripa, cappella Sandonnini, la prima a destra per chi entra;

Stato conservazione: discreto, con qualche lieve scoloritura e dilavamento pregressi.

Tipologia: blocco scolpito in pietra serena, privo di coloriture;

Annotazioni: nessuna;

Le corrispondenti coloriture araldiche:

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Note e Riferimenti:
[1]
Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana, Vol. 4, E. Repetti, pagg. 185-186 relative al Comune di Piazza al Serchio:
Questo S. Donnino si trova nominato in una carta lucchese del 1179 citata dal Pacchi nelle sue Ricerche Istoriche della Garfagnana, dove pure viene avvertito, che, nel 22 maggio 1370, il popolo di S. Donnino tornò all’obbedienza della Repubblica di Lucca, dalla quale ottenne perdono delle ribellioni fatte a istigazione degli Antelminelli allora signori di Castiglione di Garfagnana.
Anche il castello di S. Donnino ebbe i suoi nobili di contado, tra i quali è noto un Ugolino Sandonnini seguace di Arrigo VII e di Giovanni re di Boemia, e un Andrea Sandonnini che ottenne dall’imperatore Carlo IV un diploma di nobiltà, e di cui fu nipote un Nicolao di Bartolommeo Sandonnini segretario del pontefice Paolo II, poi vescovo di Modena, traslato nel 1479 alla cattedrale di Lucca.
A costui devesi la riedificazione dell’attual chiesa parrocchiale di S. Donnino, dove si conserva una lapida colla seguente iscrizione: Nicolaus de S. Donnino civis et episcopus Lucensis hanc ecclesiam pro salute sua, et suorum a fundamentis erexit. Anno a Nativ. Dom. 1490.
Esso fu che nel 1489 ottenne dal duca Crcole I per sé e per i suoi nipoti l’investitura del feudo di S. Donnino con titolo di contea, confermato in seguito agli eredi da Alfonso I (1518) e da Ercole II (1535) duchi di Modena.
Un ramo di questa famiglia nella persona di Matilde Sandonnini nel (ERRATA: 1499) 1490 si riparò in Empoli sotto la protezione della Repubblica fiorentina, dalla quale ebbe stipendio ed esenzione dalle pubbliche gravezze; e fu costà dove la sua discendenza si estinse nel secolo XVIII.

[2] Empoli una città e il suo territorio, di W. Siemoni e M. Frati, Editori dell’Acero, Empoli 1997, pag. 59;
[3] Ibidem; 
[4] ASFi, Fondo Ceramelli Papiani, Famiglia SANDONNINI, fasc. 2330;
[5] ASFi, Deputazione sopra la nobiltà e cittadinanza 178-223, Libro d’oro della nobiltà di San Miniato. Vol. 204, tav 17;

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