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Quando a Empoli mancò un cittadino onorario – di Claudio Biscarini

Empoli - Via Del Papa 24-07-2012 (3)


di Claudio Biscarini

Il maggiore Albert B. Clinkscales faceva parte di quel gruppo di ufficiali dell’Allied Military Government che, con incarichi vari, regolavano la vita amministrativa delle retrovie del fronte. Egli era stato nominato Civil Affairs Officer per i comuni di Montaione e Gambassi. Probabilmente di una certa età, gli ufficiali dell’AMG in pratica erano amministratori civili in uniforme, aveva messo radici nella villa del Bassetto, poco fuori Certaldo sulla via per Poggibonsi. Da qui egli, oltre a espletare le sue mansioni, aveva modo di conoscere sia il territorio che molte delle persone influenti che lo abitavano. Purtroppo, in quei tempi lontani, non c’erano solo persone oneste che viaggiavano nelle nostre contrade. Il 2 dicembre 1944, il maggiore H.B. Harris, ufficiale preposto alla sicurezza, scriveva in un suo rapporto:

Una banda di ladri armati e mascherati opera nei comuni a sud ovest e appare essere concentrata in un raggio da Castelfiorentino a Empoli . Essi sono italiani, tutti armati e mascherati. Essi sono di solito ben informati sulle abitudini delle vittime, con punti di informazioni assunte localmente prima di procedere. E’ mia opinione che essi siano locali, probabilmente x Partigiani[1].

Di questa situazione mal gliene incolse al povero Clinkscales che, invitato a cena al castello di Castelfalfi la sera del 4 gennaio 1945, venne rapinato dei soldi assieme ai proprietari, per un valore complessivo di 200.000 tra tutti.

L’ufficiale deve essersi sentito onorato, perciò, quando il 28 maggio 1945, nel civico palazzo di Empoli, la Giunta Comunale presieduta dal Sindaco Gino Ragionieri, assistente il Segretario Capo Tullio Sperduti, decise, col n. 146 del Protocollo delle Deliberazioni,  di proporre l’assegnazione della  cittadinanza onoraria al maggiore Clinkscales per aver efficacemente cooperato all’inizio della ricostruzione di Empoli dalle immani rovine della guerra, dando prova della comprensione della nobile Nazione Americana, alla quale egli appartiene, per le nessità vitali degli italiani, risorti dopo oltre un ventennio di schiavitù e di barbarie e dalle tragiche conseguenze di una guerra subita non voluta né sentita[…][2]

Andò male sia al Comune che a Clinkscales. L’8 luglio 1945, la Regia Prefettura di Firenze, a firma del Prefetto Paternò, scriveva:

Al Sindaco del Comune di Empoli

In relazione a deliberazione n.146 del 28 maggio u.s. questo Ufficio osserva che il conferimento della cittadinanza è il più alto onore che la legittima rappresentanza di un Comune possa attribuire ad un connazionale o ad uno straniero, per meriti di carattere eccezionali acquisiti nei confronti del Comune stesso od in riconoscimento di alte benemerenze nazionali o mondiali. Pertanto, poiché dalla motivazioni della deliberazione in esame, non si ravvisa che il Maggiore Clinkscales abbia acquisito riguardi di codesta città, quegli eccezionali meriti per i quali, si fa luogo a conferimento di cittadinanza onoraria, quest’Ufficio ritiene opportuno che, allo stato attuale, codesta Giunta soprassieda da tale atto, che potrà eventualmente, in seguito, essere adottato se si verificheranno quelle benemerenze che comportano tale riconoscimento. Si restituisce pertanto senza provvedimento la deliberazione n.146 del 28.5.45[3].

Il maggiore statunitense, quindi, non venne ritenuto degno della cittadinanza onoraria empolese. Eppure, la Giunta aveva ben disegnato nella sua delibera quali erano state le benemerenze dell’ufficiale, ma ciò non fu ritenuto sufficiente.

Il Comune di Empoli, in quel 1945 che stava per vedere la fine del secondo conflitto mondiale, fu molto attento ai contatti con gli ufficiali dell’Allied Military Government.

Il 12 aprile 1945, a Warm Springs, decedeva il 32° Presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt. La guerra in Europa era agli sgoccioli e il Comune di Empoli volle partecipare al lutto di tutti gli americani con un telegramma spedito al capitano Bennet, Governatore Militare di Empoli, del 14 aprile che diceva:

Il Sindaco di Empoli esprime alla S.V. a nome dell’intera cittadinanza, il più profondo cordoglio per la immatura morte di Franklin Roosevelt, il Grande Presidente degli S.U. e uno dei tre fattori della Vittoria della democrazia contro le forze della reazione[4].

Roosevelt non era morto immaturamente. Minato da tempo dalla malattia, negli ultimi mesi era apparso affaticato, debilitato sia dallo stress di tre anni e mezzo di guerra, sia dall’eccessivo fumo delle sigarette, sia da una malattia di cuore. Morì di emorragia celebrale all’età di 63 anni.

 


Note e riferimenti:

[1] Cfr. C. Biscarini, Storia di un dopoguerra difficile: la rapina di Castelfalfi nei documenti del Governo Militare Alleato, Miscellanea Storica della Valdelsa, Anno CXIII, n.1-3 (306-308), Gennaio-Dicembre 2007, pp.185-201.

[2] Archivio Storico Comune di Empoli, 1945

[3] Archivio Storico Comune di Empoli, 1945

[4] Archivio Storico Comune di Empoli, 1945.

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