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PASQUINO di MATTEO da Montepulciano

La Cancellata della Cappella del Sacro Cingolo

Seguendo le piste aperte dal Giulas, siamo andati a cercare notizie di questo scultore quattrocentesco, al quale in alcuni testi si attribuisce l’esecuzione della Fonte battesimale in marmo, presente nel battistero a Empoli. Abbiamo anche trovato un suo lavoro eseguito a Prato.

Quelle figurine scolpite nel bronzo, che emergono nella seconda fila dall’alto della decorazione della cancellata, sono molto simili e richiamano le due figurine presenti ai lati del Fonte empolese…

Scultore, nato nel 1425 circa e attivo forse fino al 1475. Iscrisse il suo nome sulla porta bronzea di S. Pietro in Roma, alla cui esecuzione collaborò col Filarete intorno al 1445. Lavorò, in seguito, sempre in qualità di modesto esecutore, a Urbino (1450-51) con Maso di Bartolomeo al portale della chiesa di S. Domenico, e a Prato, dove (1461-64) compì il cancello bronzeo della cappella della Cintola nel duomo, opera iniziata da Maso di Bartolomeo e proseguita da Bruno di Ser Lapo Mazzei e Antonio di Ser Cola da Firenze; nel 1473 stimò il pergamo del duomo. Fra le opere che gli si attribuiscono, non tutte concordemente, sono il fonte battesimale del duomo di Empoli (1447), la tomba di Pio II (ca. 1470 – 1475) in S. Andrea della Valle a Roma, la tomba di Sigismondo Pandolfo Malatesta e quelle degli antenati nel tempio malatestiano di Rimini e la lunetta del portale di S. Agostino a Montepulciano.

BIBL. — A. SCHMARSOW, in « Archivio Storico dell’Arte », VI, 1893; P. PICCIRILLI, in «L’Arte», 1904; R. PIATT0LI, in « Rivista d’Arte », n. s., I, 1929; L. P., in THIEME-BECKER,
Kiinstler-Lexikon, vol. XXVI. Lipsia, 1932; L. SERRA, Urbino (Catalogo delle cose d’arte e di antichità), Roma, 1932.
R. FRASS.

Da Grande Dizionario Enciclopedico UTET, pag. 834

Particolare delle decorazioni superiori, di mano di Pasquino di Matteo

Pasquino di Matteo da Montepulciano

Scultore e architetto (n. 1425 circa), il più importante fra gli aiuti del Filarete nella porta in bronzo per S. Pietro (1445); eseguì poi (1447) il fonte battesimale del duomo di Empoli, di spirito donatelliano, quindi (1450-51) lavorò con Maso di Bartolomeo al portale di S. Domenico di Urbino e (1461-64) fornì della cornice a palmette e candelabri la cancellata di bronzo per la cappella della Cintola nel duomo di Prato.

L’opera pratese più nota di Maso di Bartolomeo, sempre nella Cattedrale, è però la Cancellata della Cappella della Cintola, che sviluppa il tema gotico del compasso bronzeo con quadrilobi arricchendolo di spunti naturalistici. L’opera, iniziata nel 1438, fu lasciata interrotta dall’artista, e proseguita nel 1447-59 da Antonio di Cola, autore di un raffinato fregio di gusto ghibertiano, quindi conclusa (1460-68) da Pasquino da Montepulciano, collaboratore del Filarete a Roma, che realizzò il fregio superiore con girali, candelieri e palmette, dal modellato più nervoso e tagliente, con richiami al Verrocchio.

Da: www.diocesidiprato.it

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Ma eseguita una parte del graticolato fino cioè alla prima cornice superiore o per morte dell’artefice o per altra non conosciuta causa restò sospeso e non finito il lavoro. Non ne fu per altro abbandonato il pensiero e nel 1459 gli officiali della Cappella chiesero al Comune un soccorso di fiorini centocinquanta per supplire alle spese necessarie ancora a compiere l’opera ed a compirla mancava il fregio che ricorre sull’una e sull’altra parte del cancello e mancavano gli ornati da soprapporsi al fregio stesso dei quali lavori fu con istrumento del 25 aprile 1461 affidata l’ecuzione a Pasquino di Matteo da Montepulciano che esercitava allora in Prato l’arte di fondere metalli.
A lui si assegnò il tempo di tre anni per condurla a fine e per suo magistero la somma di fiorini trecento trenta pratesi con altri vantaggiosi patti che possono leggersi nel citato istrumento.

Della chiesa cattedrale di Prato, 1811

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