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L’agenzia della Banca d’Italia a Empoli: istituzione e cessazione.

Riceviamo e pubblichiamo un’interessante nota di Aldo Sgarano meritevole di pubblicazione e relativa all’Agenzia della Banca d’Italia una volta operante a Empoli.

La legge n. 449 del 10 agosto 1893, di riforma del sistema bancario italiano, dispose la liquidazione della Banca Romana e la fusione tra la Banca Nazionale nel Regno d’Italia, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito, per costituire la Banca d’Italia. La nuova banca d’emissione, che condivideva tale prerogativa con il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia, svolgeva le particolari funzioni attraverso la Direzione generale (Roma) e le Filiali (capoluoghi di provincia), con il rango di Sedi nei capoluoghi di regione. Nelle tornate del 15 novembre 1897 e del 17 luglio 1898, il Consiglio superiore della Banca, per affiancare alla Direzione generale e alle Filiali (Sedi e Succursali) unità funzionali più piccole, deliberò l’istituzione delle agenzie, da attivare in circoscritte aree economiche di un certo rilievo.
L’apertura di un’Agenzia a Empoli fu dal Municipio tenacemente perseguita, facendosi carico del diffuso desiderio presente tra gli industriali, i commercianti e la cittadinanza in generale sin dalle prime analoghe determinazioni realizzate in altre località. In seguito alle costanti e pervicaci richieste avanzate dal Comune empolese, la Banca d’Italia, tenendo conto altresì dei vantaggi a essa derivanti dalla molteplicità delle operazioni bancarie effettuabili su quella piazza, disaminate le numerose domande pervenute da varie città capoluogo di circondario, il 21 aprile 1900 autorizzò l’apertura della piccola filiale, subordinandola all’esigenza di fruire d’idoneo locale atto al funzionamento della nuova unità, prevedente altresì la possibilità di creare gli alloggi per l’Agente e il Fattorino/Custode; in alternativa, al riconoscimento di un’indennità sostitutiva per concorso alle spese d’impianto.
Il 2 luglio 1900, il Consiglio comunale deliberava la concessione di uso a titolo gratuito di un immobile di proprietà municipale ovvero la corresponsione annua di L. 300, per tre anni, qualora i locali non fossero stati dalla Banca ritenuti adatti alla specifica destinazione; la deliberazione riceveva il 6 ottobre successivo il visto d’esecutorietà da parte del Sotto Prefetto di San Miniato.
Si susseguirono numerosi contatti tra il Municipio di Empoli e la Direzione della Banca d’Italia, anzitutto per superare gli intoppi derivanti dalla malagevole ricerca dei locali adatti allo scopo: per il Municipio, difficoltà concernenti la misura del canone (a suo carico) in caso di quartiere di proprietà di terzi; per la Banca, massima ponderazione circa l’adeguatezza all’uso cui era destinato. Il 30 luglio 1901, il Consiglio comunale, convinto appieno dei vantaggi derivanti da tale rilevante presenza bancaria sul territorio, deliberava un’indennità annua di L. 500 senza limitazione di tempo, come da ultimo richiesto dalla Direzione generale dell’istituto emissivo. L’Agenzia di Empoli della Banca d’Italia prese avvio alla fine del 1901 e operò in uno stabile di Via Roma, angolo Via Giovanni Da Empoli. La relazione economica relativa all’anno 1904, stilata dall’Agente per il Direttore della Sede di Firenze, evidenziò ancora una volta l’opportunità di quell’atto istitutivo. Decisiva, per il conseguimento dei buoni risultati economici, la dinamicità produttiva incentrata sulle attività agricole (vinicola, olivicola, granicola) e industriali (vetraria e conciaria, quest’ultima concentrata a Santa Croce, dove operavano cinquanta conce). L’Agenzia cessò di operare nel 1937.

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