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La Cappella dedicata alla Madonna del Buon Consiglio, Stabbia – di Paolo Santini

CERRETO GUIDI.
Percorrendo la strada provinciale Francesca, arrivati nel centro di Stabbia, in prossimità del ponte sul Vincio, universalmente conosciuto col nome di ponte di Masino (Masino Turini era il traghettatore dei viandanti fra le sponde del Vincio prima che fosse costruito il ponte), troviamo, sulla riva destra del fiume, la cappella dedicata alla Madonna del Buon Consiglio.
Si tratta di una semplice cappellina a pianta rettangolare con un piccolo campanile a vela dotato di una campana.
L’epoca della costruzione è imprecisata, ma risale alla notte dei tempi, ed è legata alla pericolosità del torrente, ancora oggi minaccioso nei periodi di pioggia.
Per un lungo periodo la cappella, ormai diroccata, fu usata come bottega da alcuni carrai, gli artigiani che cambiavano i cerchioni in ferro alle ruote dei carri.
La storia legata alla chiesetta è davvero straordinaria. Fu ricostruita per merito di Aspasia Vincenti, nata nel 1848, moglie di Giovanni Billi.
Aspasia si trovava un bel giorno alla guida del suo calesse sulla via Francesca, ed era diretta verso il Ponte di Masino, quando improvvisamente il cavallo si imbizzarrì e cominciò a galoppare impazzito.
Dopo attimi di comprensibile paura, la donna si alzò in piedi e mostrò una corona del Rosario invocando l’aiuto celeste; il cavallo si fermò di colpo, proprio davanti alla cappellina diroccata.
Fu così che Aspasia, per la grazia ricevuta, riuscì a reperire la cifra necessaria alla ricostruzione della chiesetta. La cappella fu distrutta di nuovo, insieme al ponte, nel 1944, durante il passaggio della guerra. Fu ricostruita qualche anno dopo.

Paolo Santini

LA CAPPELLA GEOLOCALIZZATA NELL’ATLANTE DEL PATRIMONIO

Foto di Paolo Santini
Foto di Paolo Santino

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