Borbone, vi dico subito, nel mio caso non ha niente a che vedere né con la Famiglia Borbone, né con i vari Borboni regnanti che conosciamo.
Premesso questo, lasciate anche che cominci a trascrivervi, intanto, i pochi seguenti, sconosciuti versi, tuttavia abbastanza noti - almeno così capitava tempo addietro - ai miei coetanei empolesi. Poi cercherò di esser chiaro anche per voialtri amici non empolesi:
Il Bargello: sempre i soliti…
Si riceve e pubblica l’ultimo breve messaggio a firma del “Bargello“, pseudonimo di un cittadino empolese esperto di storia locale.
SEMPRE I SOLITI…
Non esistono più i fabbri ferrai di una volta,
quelli che avevano bottega e fucina in Borgo, dove battevano
il metallo incandescente sull’incudine e assottigliavano le frullane e le vanghegge dei contadini.
Dalle parti di Avane ce n’era rimasto uno, che ad
avanzatempo faceva anche il prete, senza frònzoli di paramenti
e senza apparato liturgico tradizionale.
Bazzicava spesso la casa del popolo e, più che l’apostolo,
si compiaceva di fare l’agitatore sociale, riscuotendo così gli
applausi delle masse, ma non il consenso dei pochi fedeli rimasti
in parrocchia.
Sempre primo nelle proteste di piazza, più che le sue
omelie facevano effetto i cartelli agitati nelle più svariate
manifestazioni.
Stava antipatico alle figlie di Maria, ma godeva i favori
delle plebi oppresse e degli emarginati d’ogni risma.
Anche quelli del neosindaco Brenda, che quest’anno lo
ha insignito del Sant’Andrea d’oro.
Questa è la Empoli del XXI secolo!
23 ottobre 2014 IL BARGELLO
La missiva originale:
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