Skip to content

Droga e guerra – di Claudio Biscarini

L’avevo intuito. L’avevo anche scritto. Oggi c’è la certezza. In Germania è appena uscito, e spero che presto se ne faccia una traduzione italiana, un volume dal titolo Der totale Rausch. Drogen im Dritten Reich, autore Norman Ohler.


Claudio Biscarini

 

 

di CLAUDIO BISCARINI       segui  su   Facebook 


 

Dà la notizia la rivista History nel numero di febbraio 2016 in un articolo di Osvaldo Baldacci dal titolo Seconda guerra mondiale. Le 10 storie che nessuno vi ha raccontato, la maggior parte delle quali, a onor del vero, non costituiscono un mistero ma la divulgazione ha i suoi canali.

L’autore, in pratica, ci informa che i soldati tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, erano sostanzialmente e periodicamente riforniti di pasticche di Pervitin. Questo medicinale a base di  metanfetamina permette a chi lo usa, di uscire dalla realtà, di avere prestazioni straordinarie nelle sue attività, di avere una resistenza maggiore alla fatica, al sonno e di possedere un’audacia e determinazioni maggiori. L’impiego più incisivo di questa droga si ebbe durante le campagne militari del 1939-1940 e durante l’operazione Barbarossa, l’attacco all’Unione Sovietica ma essa venne distribuita in tutto il corso del conflitto. Il Pervitin, secondo Ohler, veniva addirittura distribuito con la razioni alimentari, quindi quasi giornalmente.

pervitin-thumb-570x392-123230

Il Pervitin era stato brevettato già dal 1937 e costituiva veramente un aggiunta in più all’addestramento del soldato tedesco. Pare che i soldati della Wehrmacht, elettrizzati da quello che questa droga gli permetteva di fare, la richiedessero a gran voce e se ne vantassero nelle lettere ai famigliari. Ma, secondo Ohler, a lungo andare, l’uso di questa droga rese i militari assuefatti e quindi la richiesta si fece pressante e le scorte non riuscirono a soddisfarla, con conseguenze disastrose.

Tra le altre cose che scrive Baldacci nell’articolo, il Pervitin aveva anche l’effetto collaterale di eliminare gli scrupoli.

Ed ecco l’intuizione che ebbi rispetto alle stragi compiute dai soldati tedeschi anche nella nostra zona. In effetti, molti degli atti compiuti nella mattanza del 23 agosto 1944 nel Padule di Fucecchio, mi fecero supporre che alcuni, se non tutti, militari del Panzer-Aufklärungs-Abteilung 26 di Strauch, non fossero nel pieno delle loro facoltà mentali. La 26. Panzer-Division non fu un’unità tedesca dedita ai massacri. Anzi, il Padule fu un’azione talmente fuori dai canoni della divisione da indurre lo storico che racconta le vicende dell’unità, Steiger, in un suo volume a chiedere scusa ai congiunti delle vittime, cosa che non appare in nessun altro resoconto di unità tedesche coinvolte nelle stragi. C’è di più. Sappiamo che, anche nel massacro di Fucecchio, ci furono diversi gradi di crudeltà. Alcuni soldati tedeschi “si limitarono” ad uccidere gli uomini, altri coinvolsero anche donne e bambini, altri ancora si profusero in episodi veramente atroci, come l’uccisione di un bimbo di 22 mesi a colpi di calcio del fucile o l’aver messo una bomba a mano nella tasca del grembiule di una povera vecchia per di più ceca. Alla luce dell’impiego di Pervitin, molti di questi atti, appaiono più comprensibili. Se al fanatismo politico, all’esperienza indubbiamente dura della guerra, alla frustrazione per sapere di essere un esercito battuto, si aggiunge l’uso della droga in alcuni individui, la miscela diventa, come si può comprendere, esplosiva. Aspettiamo di avere, speriamo, la versione italiana del volume di Ohler per saperne di più. Crediamo, però, che queste informazioni debbano far parte del bagaglio che lo storico si porta dietro quando analizza alcuni fatti della seconda guerra mondiale, credendo, e pensiamo a ragione, che un poco tutti gli eserciti in campo[i], in misura da determinare, abbiano dotato i loro uomini di strumenti chimici o anche solo….alcoolici[ii], per aiutarli a superare determinanti momenti estremamente duri da sopportare.


Note e Riferimenti:

[i] L’esercito britannico, insieme a quello tedesco, fu uno dei più impegnati nella distribuzione di droghe.

[ii] E’ risaputo che durante la Grande guerra, prima degli assalti, c’era una distribuzione eccezionale di grappa nelle linee italiane.

Questo post ha un commento

Lascia un commento

Torna su