Sabato 6 Febbraio 2016 ore 10.30 presso la Misericordia di Empoli via Cavour 34 si terrà la conferenza organizzata dalla Società Storica Empolese con cui Giovanni Guerri presenterà la storia della città attraverso la disamina di documenti, mappe e cartoline d'epoca.
Claudio Biscarini: Le carte segnate
Da diverso tempo, tra cultori di storia contemporanea e memorialisti , à invalso il metodo di presentare nei loro testi, senza alcuna distinzione gerarchica, documenti d’archivio, testimonianze orali e passi di opere edite senza citare rigorosamente le fonti (segnature, indirizzi e bibliografia). I motivi per cui adottano questo criterio errato possono essere di due tipi: evitare il controllo del loro operato o farsi orpello del lavoro altrui atteggiandosi a oculati ricercatori. Vogliamo ricordare a tutti che un libro di memorie in cui non si citano le fonti, presentando documenti già editi e riportando quasi in copia e incolla brani di altri testi, è un libro che non ha più niente di serio. Adottando questo procedimento si ottengono tre risultati negativi: non si valorizza il proprio lavoro di ricerca; si dà àdito al sospetto di aver saccheggiato studi altrui; si impedisce a chi volesse approfondire e ampliare la ricerca di poterlo fare.
Anche a noi è capitato e càpita tuttora di leggere testi in cui riconosciamo nostri contributi (non siamo così citrulli come qualcuno pensa), ma che l1autore del volume si guarda bene dal citare o dal virgolettare. Di ciò si lamenta anche qualche nostro caro amico, di quelli che hanno speso tempo e intelligenza per andarsi a cercare quel che gli interessava , solo per vederselo poi gabellato come originale in un altro lavoro di un tizio qualunque.
Vogliamo ricordare che non citare le fonti non solo è metodologicamente scorretto dal punto di vista scientifico, ma anche contro la legge.
Visto che le ricerche, se ben condotte, richiedono tempo, applicazione e danaro, ci preme affermare che, se finora siamo stati remissivi, il ripetersi di questi fatti ci costringerà, un giorno o l’altro, ad andare a “vedere” le carte genuine (se ci.sono) per distinguerle da quelle “segnate”.
E allora son dolori. Spesso, per fare cosa giusta, basterebbe veramente poco.
30 settembre 201 3
Claudio Biscarini
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