Skip to content

Claudio Biscarini: Ancora a proposito di campanili

Per completare quanto abbiamo detto sulla distruzione dei due campanili, e dei “canti” del Giro d’Empoli, abbiamo pensato di pubblicare una testimonianza inedita agli empolesi.

Collegiata: navata centrale danneggiata dal crollo del campanile
Collegiata: navata centrale danneggiata dal crollo del campanile

Si tratta dei ricordi che ebbe della nostra città il giovane tenente Frederick Hartt, professore di storia dell’arte e ufficiale dell’Allied Military Government nella sezione Monuments & Fine Arts and Archives, che condensò in un libro mai tradotto in Italia. 1) Il professor Hartt, innamorato dell’Italia e della Toscana in particolare, era responsabile delle opere d’arte per le province di Firenze e Siena. Nel novembre 1966, il suo amore per il capoluogo toscano segnato dall’alluvione, fece si che tornasse da noi per collaborare al restauro delle opere d’arte. Deceduto negli Stati Uniti è sepolto, su sua volontà, a Firenze. Ecco come vide la nostra città e le sue chiese distrutte:

Le demolizioni fatte all’ingrosso tedeschi che hanno distrutto tante delle belle città della valle dell’Arno hanno spazzato via in Empoli belle strade fiorentine, case e piazze, apparentemente per negare il passaggio attraverso la città bloccando tutte le strade principali. Non è mai venuto in mente a quanto pare ai tedeschi che c’era una strada perfettamente buona che circumnavigava tutta la città.. Lasciando due dei campanili che hanno dato allo skyline di Empoli il suo carattere, hanno fatto saltare i due migliori. Questi caddero nelle chiese, distruggendo in ogni caso la metà del palazzo e lasciando il resto a cielo aperto. Tutta l’opera di restauro in entrambe le chiese era stata finanziata con spesa considerevole da parte di un avvocato di Empoli, Del Vivo, che per anni aveva prestato servizio come ispettore onorario dei monumenti per la sua città natale. Ora tutto quello che era stato portato alla luce attraverso il sacrificio e il lavoro era in pericolo o già rotto. La nostra visita malinconica ha prodotto per il momento solo alcuni piani per la ripulitura delle macerie. Del Vivo, nonostante la distruzione da parte dei tedeschi di casa sua e tutto quanto in essa contenuto, era disposto a ricominciare tutto da capo e a seguire i lavori. Trovò gli operai, e in pochi giorni si ebbe l’inizio dei lavori.

Hartt così descrive le due chiese empolesi come le vide in quegli anni:

Collegiata
Chiesa con la facciata in marmo verde e bianco e maestoso interno romanico fiorentino da Ruggini. Il campanile fatto saltare dai tedeschi, ha distrutto completamente nella sua caduta il museo, la metà vera e propria del tetto e il soffitto della navata, la metà del chiostro, e la metà posteriore della navata destra della parete con cappelle laterali e del transetto destro. Le macerie sono state accatastate in un groviglio di travi e di pietra in tutta la navata. Il corridoio adiacente il battistero è stato in gran parte distrutto, ma il magnifico fonte Quattrocento è stato recuperato intatto. La parete destra con cappelle laterali e transetto già ricostruiti, incorporando capitelli originali, al fine di chiudere la chiesa. In atto il rifacimento del tetto con nuove travi.
Il tetto della chiesa restaurato sotto AMG; soffitto barocco restaurato dal governo italiano. Cinque opere d’arte dal museo (un Empoli, due Cigoli un Macchietti e un Botticini) sono stati completamente fatti a pezzi. Il grande affresco di Masolino era stato staccato e portato a Firenze, dove ora è intatto. Tutte le altre opere d’arte salvate. Campanile in corso di ricostruzione da parte del Governo italiano e le autorità locali.

Sant’Agostino
chiesa gotica, con importanti opere d’arte. Campanile fatto saltare dai tedeschi, è caduto demolendo intera abside, più arco trionfale, cappella laterale sinistra, e ultimi due archi della navata sinistra. Travi del tetto cadute, e tegole furono in gran parte spazzate via o fratturate in tutta la chiesa. Archi distrutte e arco trionfale completamente ricostruiti per permettere la chiusura della chiesa. Abside distrutta e murata cappella di sinistra. travi distrutte sostituite e la chiesa completamente coperta con nuove tegole. Affreschi recentemente scoperti di Masolino e Starnina hanno sofferto di umidità durante l’inverno. Porzioni distrutte ormai completamente ricostruite dal governo italiano.

In gennaio del 1945 erano iniziati i lavori di consolidamento di Sant’Agostino mentre in febbraio si erano sgomberate le tonnellate di macerie dalla Collegiata. In marzo erano iniziati i lavori in Collegiata così che in autunno le due chiese potevano essere aperte al pubblico.

Questo articolo ha 0 commenti

Lascia un commento

Torna su