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Siamo stati a vedere i mosaici romani a Limite, in via Palandri

Rinvenuto un altro mosaico della Villa romana del Senatore Vetto Agorio Pretestato, governatore civile del IV secolo d.c.

mosaico romano a Limite Via Palandri - 2

19 settembre 2015

Sopralluogo interessante e meritevole di ripetizione cadenzata. Spinto dalla curiosità mi sono recato alla presentazione pubblica degli scavi archeologici in corso a Limite in via Palandri, la strada che collega la frazione con Castra.  Consulta il luogo con GoogleMaps →

Stamattina ho potuto ammirare lo stato di avanzamento della campagna di scavi avviata dall’equipe dell’Università di Pisa sotto la direzione del Prof. Federico Cantini e coordinata con la Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.
Ho potuto seguire le spiegazioni del professore, assai specifiche e interessanti, con cui illustrava l’ultimo particolare ritrovamento effettuato di fianco alla zona principale, ovvero di un mosaico romano facente parte delle vestigia di un’importante villa romana.

La pavimentazione rinvenuta consiste in alcune porzioni di mosaici, e segue la l’aula rettangolare absidata rinvenuta nella campagna svoltasi nel 2012; Cantini ha spiegato ai presenti che la Villa era una residenza del Senatore Vetto Agorio Pretestato, « corrector Tusciae et Umbriae» (governatore amministrativo civile in epoca tardo Imperiale) nel periodo precedente al 362 d.c. e praefectus urbi nel 384 d.c., come riscontrato da alcune iscrizioni già rilevate in precedenza.

mosaico romano a Limite Via Palandri - Copia
Particolare del mosaico

La porzione riportata finora alla luce rappresenta una piccola parte di una più ampia struttura centrale a pianta esagonale su cui vi si affacciavano le sale.
Nella campagna 2012 gli scavi portarono alla luce un altro mosaico con la scena “venatio apri” della caccia al cinghiale; nella pavimentazione presentata oggi, rinvenuta esattamente a fianco dell’area scavata nel 2012, sono riscontrate molte tipologie e motivi decorativi, in particolare gli ottagoni raffiguranti figure e simboli naturali e un busto umano con tonaca.
La funzione della villa doveva essere ambivalente, sono quale ambiente per l’otium nel territorio dell’Etruria, ma anche come luogo di udienze connesse agli affari, legati a Vettio Agorio Pretestato, un personaggio di rilievo facente parte dell’ultima aristocrazia senatoria del IV-V secolo d.c. citato anche nell’Epistolario dell’oratore Simmaco.

 

Questo post ha un commento

  1. molto interessante, e di certo un mondo ancora tutto de scoprire. Certo quel ” Vetto Agorio Pretestato” si era scelto proprio un bel posticino per erigere la sua residenza estiva ! …bel paesaggio, aria bona, caccia e vin bono !

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