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Dal Fondo Pietro Caponi: il vecchio Stadio Martelli

Siamo allo stadio, nel Giugno del 1939. E’ il vecchio stadio “Franco Martelli”.

Empoli - Stadio vecchio

E’ in corso la famosa Fiera Campionaria, con i prodotti empolesi in bella mostra, per le visite organizzate dal Fascio locale per i gerarchi più o meno noti. Schiere armate e non sfilano in gruppi compatti, eseguendo parate e saggi ginnici, propedeutici per l’addestramento militare. I balilla, le figlie della lupa e compagnia andante e marciante.

Sul grande muro, eretto all’ingresso dello stadio e della mostra, c’era scritto a lettere cubitali e romane: AUTARCHIA.

E nel cataloghino del programma, che si è conservato, il Duce ha scritto: “L’Italia farà da sè”.

Curioso questo primo piano del gruppo femminile che diremmo “dalle campagne”, guidato da un capopopolo leggermente posizionato in avanti. Il pavimento è fatto di tavoloni di legno inchiodati, probabilmente era la piattaforma dove venivano eseguiti balli tipici. I costumi delle belle contadinotte coloratissimi (anche se la foto è ovviamente in bianco e nero), mentre un sax s’intravede a mezza figura sulla sinistra. Avrà certamente suonato “Giovinezza”, dando la carica al compatto saluto romano delle belle.

Che però, poco militaresche, sembra più che salutino l’innamorato, con le mani bene aperte, che i destini d’Italia. Le bandierone nere, con il fascio stilizzato e funereo, promettono eventi poco allegri: passeranno pochissimi anni e quei sorrisi svaniranno, arriverà la guerra e la disperazione.

Ma intanto il corpo di ballo contadino sta lì, pieno di simpatia, pronto a eseguirci qualche bella danza campestre, per la gioia del folto pubblico accorso ai richiami del partito.

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