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Torneremo ad ammirare questo panorama?

Una vista mozzafiato, quella che vorrei rivedere assieme ai cittadini empolesi una volta ricostruito il secolare campanile del convento di Santo Stefano degli Agostiniani in Via de’ Neri.

Pensate, questa foto fornita proveniente per gentile concessione dal Fondo Famiglia Guerri, è emblematica e riporta una data dell’anno 1918 che appare attendibile ma da approfondire.

Scattata proprio dall’ultimo piano della torre campanaria, saremmo piu o meno a quaranta metri dal suolo visto che il terrazzo di copertura era a circa quarantasei metri dal suolo.

E in sfondo, con un abile gioco di fotografica, il campanile rivale della Collegiata, che grazie al gioco ottico appare molto più piccolo.
Illusione prospettica a parte, si ripete che il campanile di S. Agostino era poco piu alto di quello esistente della Collegiata.
Questa foto panoramica diventa un ulteriore elemento che ci deve spingere in direzione della sua ricostruzione.

Questo articolo ha 3 commenti

  1. Oddio ragazzi, mi assale un dubbio? Saremo mica nostalgici, o peggio, reazionari? Così appiccicati alle cose del passato… Le città hanno a essere animali vivi, cangianti, adeguate in simbiosi ai tempi che mutano e cambiano… se vengon più brutte di prima la colpa, se di colpa si tratta, è solo dei tempi… Questo, sotto sotto, sembra che qualcuno abbia mormorato (il dirlo sarebbe stato, invero, un po’ troppo) a proposito dello strepitoso successo del nostro situccio rompicoglioni che, da Natale a Pasqua (oggi!) ha tolto, sembra, qualche minuto di sonno a qualche nostro amministratore. Allora diciamolo chiaro: a noi ci piace una città che prima di cambiare ci pensa e condivide le scelte da fare, non le impone, “a divinis”. Ci piace una città che conosce e bene la propria storia, ci piace una città che conserva quel poco di dignità e non dipende nè si fa dipendere da nessuno. Quando non è così, ci fa un pochino incazzare. E allora si va avanti, diritti come le sassate…

  2. Grazie Giovanni di aver aperto lo “scrigno” per gli amici di “della storia d’Empoli”

  3. Se invece della “rivisitazione” della piazza dei denti e di quella inutile fontana, si fosse messo mano a riedificare questo campanile, Empoli sarebbe stata senz’altro molto più vera e riavvicinata, almeno un poco, a quelle origini che abbiamo fatto di tutto per cancellare.

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