Skip to content

Gli StuG III della Pz. Abt. 103 a Calenzano di San Miniato, 23 luglio 1944 – di Claudio Biscarini

La battaglia di Calenzano, combattuta il 23 luglio 1944 tra parte della G Company, II Battalion, 349rd US Infantry Regiment della 88th US Infantry Division Blue Devils , e elementi del Panzergrenadierregiment 8. della 3. Panzergrenadierdivision, secondo alcuni testimoni, vide in azione anche degli StuG III tedeschi in supporto della fanteria[1].

[video] La strage del duomo di San Miniato, dibattito Pezzino – Lastraioli – 15 maggio 2015

Dopo la presentazione e il saluto di Lia Bertini (Presidente del Comitato “G. Gori”), e di Delio Fiordispina, il dibattito è stato animato dagli interventi del Prof. Paolo Pezzino e dell'Avv. Giuliano Lastraioli, i quali si sono confrontati, a dispetto del più ampio titolo, solamente sul drammatico episodio della Strage del Duomo.

Il chiavistello del Mangiadori…

L'ultima escursione samminiatese (finita in amicizia e con salame e formaggio di pecora), ha riportato alla ribalta il famoso chiavistello, oggetto di diatribe e litigi in passato fra noi empolesi e gli amici dell'alto colle. In effetti se ne era…

Claudio Biscarini: San Miniato, 22 luglio 1944

La Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio.

Domenica prossima ricorderemo il 68° anniversario della strage nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio di San Miniato. Certamente, nonostante la pubblicazione di un documento che riteniamo risolutivo nel volumetto La Prova, non mancano ancora i “nostalgici” di spiegazioni diverse da quella della granata da 105 mm americana, entrata per puro caso attraverso il semirosone del braccio meridionale del transetto ed esplosa nella navata destra della chiesa. Cerchiamo, quindi, per l’ennesima volta di prevenire questi “nostalgici” e analizziamo i fatti partendo dal documento americano. Perché diciamo che è risolutivo? Due sono le cose che si leggono in quelle scarne righe che ne fanno un testo importantissimo che si accodano ad altre. Primo: il documento è coevo e non ha subito manipolazioni successive in quanto serviva solo per annotare fasi tecniche dell’impiego degli obici del 337th US Field Artillery. Per questo siamo stati in grado non solo di stabilire con assoluta esattezza l’ora dell’inizio dei due cannoneggiamenti su San Miniato, ricordati anche dai testimoni, le coordinate di tiro e il numero dei proiettili sparati. Secondo: leggendo l’annotazione del 23 luglio si può comprendere come essa sia chiara nella sua esposizione seppure sintetica. Si legge, infatti, che i partigiani samminiatesi dicono agli americani che “qualcuno, ieri, ha sparato nella zona di San Miniato e ha colpito una chiesa”. Ora, anche se non fossimo a conoscenza che a sparare furono gli obici statunitensi, salta agli occhi che, se i partigiani avessero saputo che a colpire erano stati i mortai o gli obici tedeschi, la cosa sarebbe stata riportata in maniera chiara agli americani i quali non si sarebbero certo perduta l’occasione di annotare un altro crimine tedesco nei loro documenti. L’annotazione prosegue con “ I feriti sono stati trasportati all’ospedale non ci sparate sopra”. Altra palese ammissione che gli americani furono da subito consci di aver preso la chiesa. Infatti, in questo passo è come se avessero scritto “abbiamo fatto una fesseria ieri, badiamo di non ripeterla con l’ospedale”.

Claudio Biscarini: San Miniato, la strage.

La mattina del 22 luglio 1944, il posto avanzato d'osservazione, nome in codice White,  del III battaglione, 349th US Infantry Regiment, 88th US Infantry Division “Blue Devils”, aveva individuato una postazione di micidiali Machine-Gewehr 34 tedesche proprio sotto la cresta…

Torna su