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SS. Annunziata: riconosciuta una tavola dipinta del Trecento

Il Conservatorio della SS. Annunziata sta realizzando un’operazione di carattere culturale che si accinge a mettere in diretto contatto la storia del Conservatorio e del Convento domenicano con un programma di lavoro da  svolgersi a livello didattico dagli studenti dell’Istituto.

Empoli - Piazzetta Madonna della Quiete e Via Marchetti 12-07-2014 (7)


Tutto è cominciato in una sera della scorsa estate, quando Alessandro Naldi, storico dell’arte e editore, ha riconosciuto in una venerata immagine della Madonna col Bambino posta all’ingresso delle stanze del Convento, un piccolo brano di una tavola dipinta che riferì immediatamente nell’ambito del primo Trecento.

Madonna col Bambino -Conservatorio SS.Annunziata nella sua collocazione seicentesca
Madonna col Bambino – Conservatorio SS.Annunziata nella sua collocazione seicentesca

E già la mattina successiva produceva un convincente confronto con la parte centrale del polittico n. 9 del Museo della Collegiata di Empoli, già attribuito all’anonimo pittore pistoiese denominato Maestro di Popiglio.

 

Tavola dell’Anonimo Pistoiese del Trecento conservata nel Museo della Collegiata:

 

Consultato di lì a breve il professor Andrea De Marchi, ordinario di Storia dell’Arte medievale presso l’Università di Firenze, l’accostamento avanzato da Naldi veniva pienamente confermato.

Per di più De Marchi ha spostato l’attribuzione della tavoletta e del polittico n. 9 ad un pittore immediatamente precedente: il Maestro del 1310, sempre di ambito pistoiese.

Durante il sopralluogo di De Marchi, nella stanza dell’Archivio del Convento si è verificata un’ulteriore scoperta, assai importante, consistente nell’abbinare un documento manoscritto, lì appeso e incorniciato, quale atto di donazione della tavoletta trecentesca.
Donazione avvenuta da parte del pievano di Capraia, Giovanni Battista Gufoni in favore della priora del Convento, Ottavia Arditi qualche anno dopo il 1649.

Atto di donazione 1649
Atto di donazione 1649

Accertata così l’elevata qualità del dipinto, seppur si tratti del brano centrale di un’opera di maggiori dimensioni dalla quale fu ritagliato in un periodo non identificabile, la Fondazione del Conservatorio si è mossa con solerzia nel compiere tutti i passi necessari per la sua conservazione e valorizzazione.

Anzitutto sono state avviate le pratiche per un attento e molto competente restauro che pulisca il dipinto da uno strato di polvere accumulato nel tempo, consolidi il supporto ed elimini alcuni danni causati, per esempio, dalla sovrapposizione di elementi devozionali quali le corone e le collane.

Quindi è stato preannunciato un evento pubblico al fine di presentare alla cittadinanza quello che, di fatto, rappresenta il dipinto più antico conservato in città, messo auspicabilmente a confronto con l’opera del medesimo artista del Museo della Collegiata.

confronto tra Madonna-col Bambino Conservatorio SS. Annunziata a sinistra e Madonna col Bambino conservata nel Museo della Collegiata.
confronto tra Madonna-col Bambino Conservatorio SS. Annunziata a sinistra e Madonna col Bambino conservata nel Museo della Collegiata.

Inoltre, sotto il coordinamento dell’architetto Lorenzo Melani, verrà attuato un progetto che coinvolga gli studenti dell’Istituto con la partecipazione della professoressa Elena Parenti, progetto volto a collegare l’evento di questa scoperta e del restauro dell’opera in molteplici direzioni, unite dall’obbiettivo della presa di coscienza dei valori che la storia del Conservatorio tramanda.

Al fine di sviluppare in modo ampio questo intento didattico gli studenti saranno coinvolti nell’approfondire l’argomento sia su un piano storico che di tradizione relativamente ai valori e al patrimonio che ogni insediamento monastico si porta dietro nei secoli. Ma verrà anche attuato un approfondimento mirato a entrare nel merito pratico delle tematiche e delle problematiche che ogni operazione di restauro di opere d’arte si porta con sé.

Tappa importante che vuole costituire uno strumento polivalente nella direzione della conoscenza del nostro passato è la prossima pubblicazione di un volume che tratta l’insediamento e la storia del Conservatorio, compresa quella delle sue strutture.

A questo seguirà, probabilmente entro il 2017, un secondo volume che tratti il patrimonio storico-artistico e tutti gli oggetti di culto presenti nel complesso domenicano.

 

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