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Roberto Taviani: vecchie storielle di paese…..”Coccodrilli e…Riccinballa”

Un buontempone, dalle nostre parti ci son sempre stati, comincia a spargere la voce che nelle vasche del giardino del conte, c’è un “coccodrillo”. Al Pozzale, tempo fa. Basta buttarla la, e la notizia si espande, come succede sempre.

«si si …è vero, l’ho visto a piglia i’ sole nella piaggia di Pordo, tra i covoni di’ grano, quatto quatto»

« ha mangiato 3 coniglioli e du’ polli a Argene»

« e se un giorno mangiasse un bambino?»

« bisogna fà quarcosa»

Fatto si è che la notizia arriva alla “casa di’ popolo” e…abboccano. Cacciatori fino all’anima.

«si fa una battuta»

« i’ coccodrillo dee ave’ la pelle dura, più di’ cignale»…

«vor di’ che si caricano le cartucce a palle grosse».

Pensarono…

« ci si guadagna anche quarcosa» .

E poi

«vo’ mette’ la soddisfazione! Ammazzà un coccodrillo a i Pozzale, senza dove’ anda’ in Affria».

« chi l’ammazza l’ammazza. Ci si divide eh…ma sarà bono a mangiallo»

«oh grullo…è la pelle che conta».

«allora a me me ne basta un pezzettino pe la borsetta alla mi’ fidanzata»…

«sie, così..e la vorta che te la dà».

Tutti pronti…agghindati, palla in canna, a notte fonda. Credo che nella vasca ci trovarono un papero. La notizia si sparse in quattro e quattrotto alla frazioni vicine, e piano piano anche a quelle lontane. Allora un c’era mia “Antenna 5 e Go Now “ o facebucche. Li pigliano pe’ i’ culo ancora!! E a proposito di Coccodrilli…. Un bambino..

« oh babbo, ma è vero che i coccodrilli volano?».

«ven via bischero, oh chi te l’ha dette codeste baggianate? La maestra..il prete a dottrina »……

«eh c’è scritto sull’Unità, guarda»

Altri tempi , allora l’Unità dalle nostre parti era sacra, era come la bibbia! E i’ babbo…

« noe, o nini, e un’è che volino proprio, ma….a vorte ..a vorte…..e fanno de barzi…che pare proprio che volino, quarcuno avrà preso un’abbaglio» .

«e poi a Empoli fanno volà i ciuo»

E così salvò capra e cavoli. Sempre a propositi di “cacciata al coccodrillo”, sembra che i più assidui a sfottere quelli di’ Pozzale fossero quelli della vicina Brusciana. E allora per rendere “pan per focaccia” o meglio “pen per ficaccia” sparsero la voce che in certe notti, con una certa luna, i ricci si riversavano pelle viottole e bastava dire “riccinballa” e loro ti sartavano fin nella balla. Qualcuno abboccò. E una notte un bel gruppo, forniti di regolamentare balla, con quella determinata luna, in quella determinata viottola…

«Riccinballa…riccimbatta…»

E questa volta dietro la macchia c’erano quelli di’ Pozzale a prenderli pe’ i’ culo. Altri tempi, la gente si divertiva con poco, era credulona. Anche oggi ai tornei calcistici amatoriali, quando gioca “Pozzale-Brusciana” , dagli spalti (si fa per dire)….coccodrilli…riccimballa!!! E poi le “grotte di Pagnana”. Mi ricordo sempre un ritornello ai tornei calcistici tra barre anni 60…

« e quando dalle grotte…venivan giù gli indiani…(quelli di Pagnana) mettevan le tagliole anche agli areoplani»

…e di la, al “vecchio Castellani”….

«Forza Leonta… (il bar Leontina) » .

Cerreto, non so perché era famosa per il papero. Se canticchiavi…

« ho visto un Cerretano, co un paperino in mano….»

s’incazzavano di brutto. Poi però..hanno fatto buon viso…ed è venuta fuori la “sagra del papero”, che tra l’altro è anche bono. Quando c’è, andateci.

Roberto Taviani

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