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Roberto “Doc” Taviani: la Farmacia Castellani…

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…”E poi…nel giro d’Empoli ti imbattevi ne…”La antica farmacia Castellani”.

Banconi, scaffali che incutevano rispetto. Prima di entrare quasi ti segnavi, o cercavi la pila dell’acqua Santa. Tutto di  mogano, ben lucidato, cristallo e marmo. Sicuramente l’aveva fatta i’ Piantini.

Mi sembra di ricordare la targhetta d’ottone “Olinto Piantini”, come del resto in tutti i negozi e le vetrine belle dell’Empoli d’allora.

Il retrobottega dove preparavano i “galenici”, coi pestelli di marmo. Sembrava un museo. Poi l’angolo profumeria.

Mi ricordo nell’immediato dopoguerra, appena ricostruita, io bambino, un “Signore” dietro il bancone, col camice bianco, molto distinto, coi capelli bianchi bianchi, in tinta col camice. Sembrava un “Professore”, incuteva rispetto, dispensava consigli, “risanava davvero” anche col solo comportamento, col look si direbbe oggi. Il dottore quello col cotone nell’orecchio, me lo ricordo in epoca più tarda. E la signora della cassa, seriosa, con una vestina scura che sembrava una divisa.

Farmacia castellani

Sempre Lei ci trovavi, seduta dietro  quell’antico registratore di cassa un po’ rococò, che quando suonava, tin tin… mentre si apriva il cassetto azionato da una specie di manovella. Come era bello, come stimolava la mia fantasia di bambino.

La farmacia allora era uno dei luoghi sacri in paese. Un po’  pronto soccorso, ambulatorio, ospedale . Prima di scomodare “i’  Sor Dottore”, s’andava in Farmacia. Me lo ricordo bene a casa il Dr Cioni.  Gastone Cioni, quando scriveva la “Ricetta” e poi…< vu andate da i’ Castellani, e ve la fanno>. Vai a dillo ai ragazzi d’oggi.

Dispensavano consigli con professionalità , competenza e discrezione. Emilio e Sergio sono arrivati dopo ed hanno continuato ad interpretare la tradizione nel migliore dei modi. Poi  Panta rei. Tutto scorre.

Sparirà anche Lei, o forse si trasformerà in uno “Stanzone” asettico, tecnologico, ove oltre a vendere quasi di tutto, forse continueranno a tenere anche le medicine.

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