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Quando si incontra la Storia – di Claudio Biscarini

La grande Storia, con la S maiuscola, si incontra nei luoghi più diversi, dalla chiesa di San Miniato al Monte a Firenze a luoghi cronologicamente a noi più prossimi. Voglio parlarvi della Storia che ho incontrato in Normandia. Mi sono recato lassù varie volte[1] e, fin dalla prima, l’impatto è stato notevole.
Grazie a una quasi perfetta conservazione dei luoghi e dei siti, l’impressione è di vera full immersion nella grande Storia di quell’avvenimento che il feldmaresciallo Rommel, la Volpe del Deserto, comandante dell’Heeres-Gruppe B definì der längste Tag, il giorno più lungo: 6 giugno 1944, D-Day per gli alleati.

Claudio Biscarini al Museo di Bayeux
Claudio Biscarini al Museo di Bayeux

L’atmosfera satura di grandi avvenimenti l’ho sentita alla batteria di Merville conquistata dai Diavoli Rossi [2] di Terence Otway nella notte fra il 5 e il 6 giugno, al ponte sul canale Orne presso Bénouville, conquistato dopo un atterraggio su alianti dal maggiore John Howard e  che da allora, in omaggio al logo dei paracadutisti britannici è detto Pegasus Bridge[3], guardando dal telemetro sulla cima del Grand Bunker di 17 metri a Ouistreham-Rivabella[4]. L’ho sentita guardando i cassoni del porto Mullberry sparsi nel canale della Manica dalla falesa di Arromanches-Les-Bains, nei bunker a Mont Fleury, sulla piazza di Saint-Mére –Eglise dove atterrarono alcuni parà della 82nd Airborne Division “All American”, massacrati dai tedeschi.

I cassoni del porto Mullberry dalla falesa di Arromanches, Normandia
I cassoni del porto Mullberry dalla falesa di Arromanches, Normandia

La recinzione di alcuni edifici conserva ancora tracce degli spari mentre dal tetto della chiesa il fantoccio di un paracadutisti, John Steele, ci ricorda come rimase, con il suo paracadute, in quella scomoda posizione per il tempo dello scontro. Lo sentita nei cimiteri di guerra, quello, enorme, tedesco di La-Cambe, quello americano di Collville, quello britannico di Bayeux, quello polacco sull’altipiano tra Falaise e Caen. L’ho sentita nei musei, bellissimi quelli di Caen, Bayeux e Falaise. L’ho sentita a Villers-Bocage dove l’SS-Hauptsturmführer [5] Michael Wittman con 6 carri Tiger 1 ben 25 tanks della 7th Armoured Division, i famosi Topi del Deserto[6]. Wittman e il suo equipaggio, uccisi l’8 agosto presso Cintheaux, riposano a La Cambe. Ma i due posti dove veramente ho sentito la grande Storia sono due: la batteria Kaos e la Bloody Omaha, la spiaggia più famosa dell’operazione Overlord.

ll pupazzo di John Steele appeso al campanile della chiesa di Saint-Mére-Eglise, Normandia
ll pupazzo di John Steele appeso al campanile della chiesa di Saint-Mére-Eglise, Normandia

La batteria di Longues-sur –Mer consta di quattro casematte tipo Regelsbau M272 dai muri di cemento spessi 2 metri  con, al loro interno, quattro cannoni da 150 mm Torpedobootskanone C/36 ancora in batteria. Uno solamente è a terra distrutto. Le casematte sorgono su un pianoro erboso lontano da ogni agglomerato urbano, e questo accresce l’impatto emotivo. Sulla falesa è ubicato il posto di osservazione che conteneva il telemetro, che divenne noto ai più perché appare nel film “Il giorno più lungo” girato nei luoghi stessi dello sbarco[7]. Il mattino del 6 giugno  la batteria apriva il fuoco contro le navi al largo. Il fuoco di controbatteria degli incrociatori Ajax della Royal Navy e George Leygues della Marina della Francia Libera danneggiarono due pezzi e distrussero il quarto. Il mattino del 7 giugno, il comandante, un Oberleutnant zur See [8]e 184 uomini si arresero agli inglesi.

Il cimitero americano di Colleville Normandia
Il cimitero americano di Colleville Normandia

I cannoni di Longues-sur-Mer sono gli unici pezzi di artiglieria pesante ancora presenti in postazione nei luoghi degli sbarchi.
La spiaggia Omaha si estende da Colleville a Vierville. Presenta ancora oggi diversi bunker di difesa detti Widerstandneste (WN) numerati dal n.60 al n.74. I loro pezzi e mitragliatrici avrebbero preso le spiagge con fuoco d’infilata. Il WN 65 è ancora munito di un pezzo da 5 cm PAK[9] in una casamatta tipo H 667.

La spiaggia è sormontata da una scarpata che varia da 50 a 60 metri. Nel 1944, essa era fornita ai piedi di un muraglione in cemento armato. Sulla spiaggia, Rommel aveva fatto piazzare mine, ostacoli di ogni tipo e misura. Difendevano la zona la 352 Infanterie-Division del Generalleutnant [10] Dietrich Kraiss con il Grenadier-Regiment 914  dell’Oberstleutnant Ernst Heyna tra Osmannville e Catz; il Grenadier-Regiment 915 comandato dall’Oberstleutnant Karl Meyer a sud di Bayeux e il Grenadier-Regiment 916 dell’Oberst[11] Ernst Goth piazzato sopra Omaha Beach tra Collevile, Saint-Laurent-sur-Mer.

Una delle casematte a Longues-sur-Mer, normandia
Una delle casematte a Longues-sur-Mer, normandia

L’Artillerie-Regiment 352 dell’Oberstleutnant Karl-Wilhelm Oker, dove militava il Major Werner Pluskat[12] comandante del I/ 352, reso famoso dal volume Il giorno più lungo di Cornelius Ryan e dall’omonimo film, con obici 15 cm sFH 18, cannoni d’assalto StuG III, pezzi della Flak[13], il Panzerjäger 352 [14] e altre unità erano in riserva.  Davanti alla futura spiaggia dello sbarco erano piazzate due compagnie della 716. Infanterie-Division del Generalleutnant Wilhelm Richter, giudicata poco affidabile, nella quale era inserito l’Ost-Bataillon 439 era formato da volontari dell’est europeo.

La forza di sbarco americana, detta Force O era formata dalla 1st Infantry Division[15] del Major General Clarence R. Huebner con il 16th, 18th e 26th Regimental Combat Team, dalla 29th Infantry Division [16] Major General Charles H. Gerhardt detto Uncle Charlie dai suoi uomini, dove militava il Brigadiere Generale Norman D. Cota impersonato da Robert Mitchum nel già citato film. Tutti sappiamo come andò. Sorpresi dalla presenza di uomini dell’ottima 352. Infanterie-Division, dai numerosissimi ostacoli trovati sui 300 metri e più di spiaggia, dall’alta e scoscesa scarpata e dal muro in cemento nonché dal fallimento del bombardamento aereo e navale, gli americani subirono più di 2.000 perdite e rischiarono di essere reimbarcati. La prima volta che la visitai, con la bassa marea come il giorno dello sbarco, volli provare a correre per i quasi 500 metri dal mare alla scarpata e quindi arrampicarmi.

Rangers americani si arrampicano dopo la battaglia alla Pointe du Hoc
Rangers americani si arrampicano dopo la battaglia alla Pointe du Hoc

Ero in “tenuta estiva” e fu dura. Mi immaginai, quindi, cosa deve essere stato fare la stessa cosa con l’equipaggiamento addosso, gli scarponi pieni di acqua e sabbia e bersagliati da tutte le parti da armi di ogni tipo. Come mi immaginai all’estremo limite di Omaha, sulla falesa della Pointe du Hoc, rimasta praticamente come quel giorno, cosa avessero dovuto fare i Ranger del 2nd Battalion per[17] arrampicarsi fin lassù mentre i tedeschi lanciavano dall’alto bombe a mano e sparavano raffiche di Machine-Pistole. Ecco che, all’improvviso, la grande Storia diventa parte di te più di ogni libro che si possa scrivere.

Claudio Biscarini

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Note e Riferimenti:
[1]
Ho visitato la Normandia da Mont Canisy a Coutances e Mortain, Falaise e Tilly a Pontaubault dove Patton riuscì a uscire dalla Normandia e piegare verso est.
[2] Titolo che viene dato ai paracadutisti britannici i primi ad adottare il basco rosso.
[3] Il Pegaso è l’emblema dei parà britannici. Il ponte che si vede oggi non è l’originale del 1944 ma è stato riprodotto fedelmente. Vi si svolgono spesso spettacoli di Son & Lumiére relativi all’attacco della notte tra il 5 e 6 giugno.
[4] Presso questa località di villeggiatura, sbarcò l’unica unità francese operante quel giorno: del 1er BFM Commando del capitano di corvetta Philippe  Kieffer.
[5] Capitano delle SS. Wittman era un asso dei Panzer.
[6] Si trattava della 7th Armoured Brigade con la A Company del 1st Battalion Rifle Brigate. Wittman poteva contare sulla 2. Kompanie della SS-schwere Panzer-Abteilung 501 su sei Panzer Tiger 1 a cui, nel corso dello scontro, si unirono Panzer IV della divisione Panzer Lehr e la 1. Kompanie di Tiger.
[7] Uscito nel 1962, regia di Ken Annacking, Andrew Marton, Bernhard Wicki. Un cast di attori eccezionale: da Paul Anka, Red Buttons, Henry Fonda,  Robert Ryan Rod Steigen, Sean Connery,  Richard Burton, Curd Jurgens e fino a John Wayne.
[8] La batteria era agli ordini della Krigsmarine.
[9] Panzerabwehrkanone, cannone controcarro.
[10] Tenente colonnello
[11] Colonnello.
[12] Interpretato da Hans Christian Blech.
[13] Artiglieria contraerea
[14] Reparto cacciacarri.
[15] Detta il Grande Uno Rosso per lo stemma divisionale. Aveva combattuto in Sicilia.
[16] Detta Bleu and Gray perché in origine formata da soldati dell’Unione e dell’ex Confederazione degli Stati del Sud dopo la guerra civile americana, colori che portava sul suo stemma divisionale.
[17] In Normandia operarono il 5th e il 2nd Ranger Battalion. Il 5th con due compagnie del 2nd sbarcò nei settori Dog White e Dog Green della spiaggia Omaha. Le loro imprese sono state rese note dal film Saving Private Ryan.

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